“Sentirete parlare di me sui giornali”. È questo che avrebbe detto a una vicina di casa nei giorni scorsi il tedesco di 29 anni che è piombato sulla folla durante un corteo di Carnevale nel piccolo centro di Volkmarsen, a trenta chilometri da Kassel in Germania, provocando trenta feriti di cui 7 in gravi condizioni, a quanto riferisce secondo l’emittente tedesca Nt-v.
Si è lanciato sul corteo “intenzionalmente” ha ripetuto la polizia. Dopo aver travolto le transenne intorno alle 14:45 di ieri, l’uomo a bordo di una Mercedes ha dato gas puntando dritto sul corteo di carnevale, riferiscono testimonianze sul posto.
Nessuna misura di protezione particolare proteggeva la parata del Rosenmontag (il Lunedì delle rose), la giornata culminante del Carnevale in Assia. Nessun piloncino di cemento, come ormai si usa fare ogni Natale nelle grandi città tedesche per proteggere i mercatini natalizi dopo la strage di Berlino del 2016. Il Lunedì delle rose a Volkmarsen è noto nella zona per essere un corteo per famiglie, frequentato da tanti bambini, racconta all’emittente Rtl il padre di una bambina sfuggita per un soffio alle ruote della Mercedes. E infatti sono tanti i piccoli tra i feriti. Se al momento gli inquirenti tacciono sul movente dell’attentato, gli esperti tendono a escludere assonanze con i fatti di pochi giorni ad Hanau, ad appena 200 chilometri di distanza, dove un altro squilibrato, Tobias Rathjen il 19 febbraio scorso aveva aperto il fuoco contro la clientela di due shisha bar frequentati tradizionalmente da medioorientali facendo nove vittime. Movente terroristico e movente politico al momento non sono tra le motivazioni più accreditate, ma non si esclude nessuna pista.
L’uomo, Maurice P. Hij – che la folla subito dopo l’assalto ha provato ad attaccare – secondo il sito di The Berlin Spectator, era noto alla polizia come un estremista, era “fortemente alcolizzato” riporta Faz e un consumatore abituale di droghe, aggiunge Rtl. In più, pare avesse dei precedenti per violazione di domicilio e insulti. Un secondo arresto però complica il quadro su cui sta indagando la procura di Francoforte, che ha assunto l’indagine, come è usuale nei casi di sospetto terrorismo. Anche stavolta si ripete il copione già visto pochi giorni fa: attentato si o attentato no? L’uomo, ferito e in ospedale non può essere interrogato.
L’unica certezza è che la Germania inizia ad avere ormai una lunga fila alle spalle di atti violenti compiuti da persone affette da patologie psichiche. A Muenster nel 2018 un uomo piombò sul bar all’aperto del centro storico in una giornata di sole accecato dalla sua infelicità, qualche giorno fa a Hanau la storia si è ripetuta con l’aggravante del razzismo e dell’estremismo di destra. Si astiene da qualunque definizione anche la cancelliera Angela Merkel, che tramite la sua portavoce, invia “il suo pensiero ai feriti di Volkmarsen e alle loro famiglie” e “augura a tutti loro una pronta e completa guarigione. “Molte grazie alla polizia e al personale medico”. Una vera maestra di understatment, ancora una volta.