Caso Zaky: l’Europa non ripeta il silenzio riservato a Regeni
Il brutale arresto con torture inflitto allo studente Patrick Zaky ha riaperto la ferita dell’assassinio del nostro Giulio Regeni. L’Egitto si conferma una dittatura, che sequestra, uccide e tortura chi osa metterne in discussione la mancanza di rispetto dei diritti umani. L’Italia, per il caso Regeni, ha posto in campo iniziative contraddittorie e insufficienti. Ma, soprattutto, non ha ricevuto l’appoggio dei Paesi europei nella sua richiesta di giustizia. La vicenda di Patrick Zaky non può vedere l’Europa ricadere nello stesso colpevole silenzio. Chiedo al presidente Sassoli di proporre al Parlamento europeo l’adozione di un’iniziativa formale.
Massimo Marnetto
Diritto di replica
Gentile Direttore, desidero contribuire alla completezza d’informazione e rispondere alle domande che mi vengono rivolte nell’articolo “Meriti e bisogni di un Foglio e del suo editore’’ di Giovanni Valentini pubblicato sabato. Vorrei chiarire che l’Editore de Il Foglio quotidiano è la cooperativa, presieduta da Giuliano Ferrara, come viene indicato nel colophon del giornale. Ed è la cooperativa l’esclusiva destinataria dei contributi dello Stato, sui quali, per gli incassi nel 2009 e nel 2010, è atteso l’esito dell’istruttoria del Dipartimento per l’editoria, dopo l’accertamento e le controdeduzioni della stessa Cooperativa. Al mio Gruppo fa capo “Foglio Edizioni srl”, acquisita solo quattro anni fa, che ha firmato con la Cooperativa un contratto di affitto della testata e che prevede la completa autonomia, sia nella gestione che nella linea politica. Confermo, qualora la Cooperativa del Foglio avesse problemi, l’intenzione di assumere con “Foglio Edizioni srl” direttamente i giornalisti, e in tal caso diventare editore del Foglio quotidiano. E ciò per garantire, anche senza contributi, la pubblicazione di un giornale autorevole, grazie al fondatore Giuliano Ferrara, al direttore Claudio Cerasa, e a una redazione di giovani e preparati giornalisti. È una decisione coerente con la solidarietà per la cultura e l’informazione di qualità, che mi ha spinto a raccogliere l’offerta di acquisire la proprietà della testata del Foglio da parte degli originari azionisti, decisi a dismetterla in toto. Altrettanto ho fatto per il settimanale di una parte del mondo cattolico, Tempi. Dopo aver acquisito la testata, l’ho affittata a una cooperativa che l’ha trasformata in mensile e la diffonde in abbonamento. La stessa motivazione mi ha portato, quale possessore di una quota azionaria di minoranza, a rispondere alla proposta di acquisizione del controllo de La Gazzetta del Mezzogiorno da parte dei Custodi-Amministratori giudiziari delle azioni confiscate all’editore Mario Ciancio Sanfilippo. E mi preme sottolineare che ho accettato non per un interesse egemone, ma con la condizione di essere affiancato da altri imprenditori, necessari per sostenere un realistico rilancio del più importante quotidiano di Puglia e Basilicata.
Valter Mainetti
L’imprenditore-editore Valter Mainetti non ha alcun bisogno, in questo caso, di “contribuire alla completezza d’informazione”: nella mia rubrica, si distingueva chiaramente fra la proprietà della testata e le responsabilità della cooperativa che edita Il Foglio. Se il titolo “La voce del padrone”, pubblicato a suo tempo su quel giornale “non corrisponde totalmente alla realtà”, è al direttore Claudio Cerasa che va indirizzata la precisazione, non al Fatto Quotidiano.
g.v.
Faccio riferimento all’articolo “La Rai non prende i soldi che le spettano” di Gianluca Roselli pubblicato sul Fatto Quotidiano di ieri, per precisare che dopo la sentenza della Corte di Cassazione avversa al mio cliente Prof. Mauro Masi, si è fatto ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo attesa la palese ingiustizia della decisione nella quale, da un verso, la Suprema Corte riconosce apertamente il difetto di giurisdizione del Giudice Contabile e per altro verso non ne cassa le decisioni in base a considerazioni esclusivamente formalistiche. In parallelo, e a seguito altresì del diniego della compagnia assicurativa AIG a corrispondere il quantum dovuto in forza della relativa garanzia, si è provveduto a proporre atto di citazione nei confronti dell’assicurazione responsabile civile del sinistro, pendente innanzi il Tribunale Civile di Roma; sono state proposte altresì istanze contro la condotta dell’assicurazione medesima all’Ivass e all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nelle more del suddetto giudizio (e dopo che il Prof. Masi ha personalmente pagato ogni spesa legale) è in corso la procedura di pagamento con la Rar secondo le modalità previste dalla legge.
Avv. Simona Serafini
Prendo atto e ringrazio della precisazione che, se aggiunge particolari in più alla vicenda, non smentisce il contenuto dell’articolo.
G.R.
I nostri errori
Ieri, nell’articolo “Dopo 5 mesi mancano due terzi delle deleghe ai sottosegretari” abbiamo erroneamente scritto che il ministro per gli Affari europei, Vincenzo Amendola, non ha ancora assegnato le deleghe alla sottosegretaria Laura Agea. Cosa che invece è avvenuta il 21 ottobre 2019. Ce ne scusiamo con i lettori e gli interessati.
Vds e Ma Pa