Le vittime rispondano alla “casta” dei prescritti
Mi ha fatto tanta rabbia, all’apertura dell’anno giudiziario a Milano, vedere quella folta schiera di avvocati voltare le spalle a Piercamillo Davigo e andarsene dall’aula agitando fogli, come si usa in Parlamento, tra i banchi dell’opposizione. Un affronto che il galantuomo irreprensibile giudice non meritava proprio. La sua colpa è stata quella di aver frequentato diversi talk politici – e non per spiegare come va la malagiustizia – e conseguentemente aver toccato gli interessi dei penalisti, dichiarandosi d’accordo con la legge blocca-prescrizione.
La casta degli avvocati in Italia è talmente numerosa, più del doppio degli altri grandi Paesi, che finora ha pesantemente condizionato in negativo la produzione legislativa delle assemblee parlamentari, orientandola a proprio favore, anziché verso gli interessi della collettività. In una sola voce essi affermano che con la legge del ministro Bonafede si avrebbero imputati “a vita” perchè i tempi della giustizia oggi sono lunghissimi.
Ora, poiché lo scopo della legge è quella di evitare manovre dilatorie che consentano agli avvocati penalisti di allungare i processi e così lucrare sui dibattimenti fino a ottenere la prescrizione dei propri clienti e dare finalmente giustizia alle vittime dei reati, propongo che, in contrapposizione alla “casta”, si faccia una Associazione delle Vittime della Prescrizione. Sono convinto che sarebbero molto più numerosi dei prescritti.
Francesco Battaglia
In memoria di Sandro Pertini: “Battetevi sempre per la libertà”
Il 24 febbraio 2020 si celebra il 30° anniversario della morte di Sandro Pertini, leggendario presidente della Repubblica. È stato un politico, giornalista e partigiano italiano. Un paradigma di integrità, coerenza e trasparenza, amante della libertà, democrazia e giustizia sociale. Da capo di Stato egli richiamava i valori dell’identità nazionale e il patrimonio morale, politico e culturale del Risorgimento e dell’Antifascismo. Ripeteva sovente: “Battetevi sempre per la libertà, per la Pace, per la Giustizia Sociale”.
Ricordo vividamente l’invocazione di Sandro Pertini, appena eletto Presidente della Repubblica: “Svuotate gli arsenali e riempite i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame”.
I suoi tratti umani e caratteriali lo hanno reso così unico nell’immagine e nel ricordo non solo in Patria ma anche nel mondo intero. Pertini seppe entrare nei cuori delle persone, al punto da essere ancora oggi considerato il Presidente più amato dagli italiani.
Il mio pensiero non può non andare a quel 25 novembre 1980, quando si recò sui luoghi del terremoto in Irpinia, a due giorni dalla tragedia che causò 2.914 morti, ed ebbe il coraggio di denunciare con forza il ritardo e le inadempienze dei soccorsi, che sarebbero arrivati in tutte le zone colpite solo dopo cinque giorni. Parole al vetriolo quelle del Presidente che causarono l’immediata rimozione del prefetto di Avellino. Sento ancora riecheggiare la sua massima: “Il miglior modo di ricordare i morti è quello di pensare ai vivi”. Mi balenano nella mente tanti altri episodi memorabili: la sua commozione a Vermicino, a fianco di tutti quelli che tentarono di salvare il piccolo Alfredino Rampi, caduto in un pozzo artesiano e morto il 13 agosto 1981, o la sua esultanza in tribuna per il gol degli Azzurri durante la finale del mondiale di calcio del 1982 allo stadio Santiago Bernabeu di Madrid. Sia come servitore integerrimo e leale della nazione che come uomo di profonda umanità, Sandro Pertini avrebbe molto da insegnare ai politici del nostro tempo, dove spesso i valori vengono purtroppo bistrattati, derisi o addirittura abiurati, con le conseguenze deleterie che sono sotto gli occhi di tutti.
Grazie incommensurabilmente, amato Signor Presidente, per la sua straordinaria lezione di vita a tutti noi!
Lidia Tarenzi
Regionali, tempo di riflessione per il Movimento 5 Stelle
Consiglio ai 5 Stelle di leggere l’editoriale di Marco Travaglio e l’articolo di De Masi sul Fatto Quotidiano di martedì scorso, forse, capirebbero quale strada prendere. Ma si rendono conto del momento politico che stiamo vivendo e dell’importanza delle scelte che influenzeranno i prossimi decenni? In questi anni, grazie alla loro intransigenza, sono passate leggi mai approvate. Grazie ai 5 Stelle finalmente si inizia a vedere il cambiamento. Ma per continuare c’è bisogno di alleanze. Il momento politico è delicato e se si perde questa occasione non ce ne sarà un’altra per molti anni. Riflettano e poi ascoltino chi ha più esperienza. Solo imparando, si può davvero crescere.
Franco Petraglia
Usa contro Roman Polanski, esempio di civiltà giuridica
Caro Direttore, se fosse vero, come sostengono quasi tutti i partiti, gli avvocati, i magistrati e i media, che la nuova prescrizione rappresenti il massimo dell’inciviltà giuridica, trasformando gli imputati a vita, allora dovremmo ritenere che gli Stati Uniti, che perseguono tuttora Roman Polanski per un reato che sarebbe stato commesso oltre quarant’anni fa, siano un chiaro esempio di inciviltà giuridica.
Mi sbaglio?
Pietro Volpi