Cristiano Ronaldo compirà dopodomani 35 anni. Un’età in cui nove calciatori su dieci si ritirano, se già non l’hanno fatto, e che vede invece CR7, cinque Champions e cinque Palloni d’oro vinti in carriera, giocare ancora a un livello straordinariamente competitivo. Ronaldo sembra davvero un calciatore di 27–28 anni e non per niente la Juventus, ingaggiandolo nell’estate 2018, ha investito su di lui per quattro stagioni: due e mezza sono ancora da percorrere, CR7 chiuderà la sua corsa in bianconero il 31 maggio 2022 a 37 anni e 4 mesi. Detto questo, e precisato che tutti gli elogi sul suo conto sono meritatissimi, è possibile chiedere ai media di casa nostra, quando si parla delle sue performances, un po’ più di obiettività e un po’ meno ossequio? Di riverenze pelose CR7 non ha certo bisogno.
Nei giorni scorsi molti hanno dato risalto all’ultima statistica resa nota su CR7: quella secondo cui nei cinque maggiori campionati d’Europa Ronaldo è primo, per distacco, nella classifica dei tiri in porta. Ronaldo ha tirato in porta 101 volte (la statistica è aggiornata al penultimo turno disputato nei tornei europei) e dietro di lui troviamo Lewandowski (92 tiri), Lautaro Martinez (85), Werner (81), Immobile e R. Jimenez (80), Salah (76), Rashford (74), Abraham e Firmino (72) e ancora Messi (71). E insomma, che dire: chapeau! Se non fosse che, essendo noto a tutti che nel calcio quel che conta è fare gol, ci è venuta voglia di andare a vedere quanti gol, tirando 101 volte, abbia segnato CR7 e quanti gol, tirando meno, abbiano fatto gli altri.
E abbiamo scoperto che la migliore percentuale realizzativa, nel rapporto tiri fatti/gol segnati, non è sua. Nell’unica classifica che conti, cioè questa, il miglior cannoniere d’Europa è di gran lunga Ciro Immobile della Lazio che con 23 gol su 80 tiri ha una percentuale di realizzazione del 28,8 (segna cioè un gol ogni 3 tiri e mezzo). Al secondo posto c’è Werner del Lipsia (20 gol su 81 tiri, percentuale 24,7) e poi Lewandowski del Bayern (21 su 92 = 22,8%), Messi del Barcellona (14 su 71 = 19,7%), Rashford del M. United (14 su 74 = 18,9%), Abraham del Chelsea (13 su 72 = 18,1) e solo al settimo posto c’è Ronaldo con 17 gol su 101 tiri e una percentuale del 16,8 (segna una volta ogni 6 tiri). Ricapitolando: da un lato c’è un attaccante, Immobile, che ogni 3 tiri e mezzo fa gol e dall’altro c’è Ronaldo che per segnare ha bisogno del doppio dei tiri del laziale; nonostante ciò la statistica, che pure contiene tutte le voci utili a darle un senso compiuto, viene tradotta da noi al solito modo, “ronaldisticamente”, senza incrociare i dati, esibendo il primato fine a se stesso di CR7 e nascondendo la strepitosa performance di Immobile. Sandra Milo urlerebbe: Cirooo!
Quando CR7 la stagione scorsa iniziò il campionato restando sorprendentemente a secco nelle prime due giornate (contro Chievo e Lazio: digiuno che proseguì anche alla terza col Parma), la Gazzetta se ne uscì martedì 28 agosto con questo titolo in prima: “Che numeri! Ronaldo al top, 15 tiri in 2 gare, re in Europa”. E all’interno, in un pezzo intitolato “Ronaldo al top: nessuno calcia più di lui”, lo esaltava perché, si leggeva, nessuno in Europa tira “ossessivamente” come lui, nemmeno Aguero e Salah, secondi in graduatoria. Tirare e non segnare. Se lo fa Ronaldo, da noi diventa un prodigio.