La trasmissione tra uomo e uomo per ora è avvenuta solo in Cina, e interessa nuclei familiari e i sanitari degli ospedali dove sono ricoverati gli infettati dal Coronavirus che inquieta il mondo. Il tasso di mortalità è del 4% (26 morti su 616 infettati in tutto il mondo), nella media delle influenze di stagione: attorno al 3-5% (quasi esclusivamente neonati od over 70). Eppure il panico della pandemia si diffonde ben più veloce del virus stesso. Ieri a Bari un caso sospetto ha allarmato le autorità sanitarie: per sapere se ha davvero contratto il Coronavirus 2019-nCoV bisognerà aspettare la risposta delle analisi dell’istituto Spallanzani di Roma. Nel frattempo, per la donna ricoverata al policlinico di Bari, era stato disposto l’isolamento nel reparto di malattie infettive dove è stata ricoverata due sere fa. La donna – secondo indiscrezioni una cantante lirica – è rientrata dalla Cina dopo un tour che ha toccato anche la zona di Wuhan. S’è presentata al pronto soccorso con i sintomi di una forte influenza, febbre e tosse, e sono state avviate le procedure previste per impedire la diffusione dell’eventuale virus: i sintomi erano giudicati “non dissimili da quelli provocati dal Coronavirus”. I suoi campioni biologici sono stati inviati all’istituto Spallanzani di Roma per effettuare gli accertamenti necessari.
Nel frattempo, nell’epicentro di quella che anche ieri l’Oms ha escluso essere un’emergenza internazionale di salute pubblica – “è troppo presto” – le autorità del regime cinese hanno dichiarato off limit altre 3 città vicine a Wuhan.
Altri casi di contagio sembrerebbero essersi verificati in Europa e sono stati segnalati in Scozia e Irlanda dove sei cittadini cinesi, arrivati con un volo da Wuhan, sono stati ricoverati per sintomi sospetti. Mentre in Francia è rientrato il caso di una donna con sintomi analoghi a quelli del virus.
Con il passare delle ore e l’aumento dei casi di contagio, arrivati a 616, a Pechino la forte preoccupazione per la diffusione dell’epidemia ha indotto le autorità ad adottare misure più drastiche: la Città Proibita è stata chiusa e tutti i festeggiamenti per il Capodanno cinese annullati. Stop alle celebrazioni anche nella regione semi-autonoma di Macao. Venti milioni sono coinvolti nella quarantena delle metropoli in cui abitano: dopo Wuhan, blindate anche Xianning, 2,5 milioni di abitanti, e Huanggang, 6 milioni e mezzo, a 60 chilometri dalla capitale della provincia di Hubei ritenuta il focolaio del coronavirus e dove ieri sono stati bloccati tutti i trasporti pubblici, compresi treni e aerei. Le misure di sicurezza sono scattate anche a Ezhou, cittadina da 1,1 milioni di abitanti, dove le autorità hanno deciso di bloccare “temporaneamente” il traffico dei treni.
Nelle città cinesi sono rimasti “intrappolati” anche dei cittadini italiani: una ventina, tra residenti, studenti e turisti che si trovano proprio a Wuhan, che conta 11 milioni di abitanti.