Alcuni dirigenti delle quattro principali aziende di revisione dei bilanci rischiano il processo con l’accusa di turbativa d’asta in merito a una gara Consip da 66 milioni di euro.
La Procura di Roma infatti ieri ha chiuso le indagini (atto che di norma prelude a una richiesta di rinvio a giudizio) nei confronti di 14 persone, tra soci, legali rappresentanti, dirigenti e procuratori di società quali Deloitte Consulting srl, Kpmg Advisory, Ernest&Young e PricewaterhouseCooper Advisory Spa.
Si tratta di aziende dai fatturati milionari. Per fare qualche esempio – stando ad alcuni dati riportati dall’Antitrust – Ernst&Young Spa nel 2016 ha realizzato un fatturato di poco più di 341 milioni di euro, Kpmg Spa di oltre 227 milioni, PricewaterhouseCoopers di 274 milioni. L’indagine romana del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Claudia Terracina ha al centro una gara bandita dalla principale stazione appaltante d’Italia, la Consip, a marzo del 2015 dal valore di 66 milioni di euro e che riguarda l’affidamento di “servizi di supporto e assistenza tecnica per l’esercizio e lo sviluppo della funzione di sorveglianza e Audit dei Programmi cofinanziati dall’Unione europea”. L’indagine – svolta dagli uomini del Nucleo di polizia economico finanziaria di Roma guidati dal colonnello Gavino Putzu – nasce da una segnalazione dell’Antitrust. L’Autorità garante della concorrenza infatti con una delibera del 2017 aveva accertato che le società di revisione “Deloitte Consulting S.r.l., Deloitte & Touche S.p.A., Kpmg Spa, Kpmg Advisory S.p.A., Enrst&Young S.p.A., Enrst&Young Financial Business Advisors S.p.A., PricewaterhouseCoopers S.p.A., PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A” avevano posto in essere “un’intesa restrittiva della concorrenza nella forma di una pratica concordata, con la finalità di condizionare gli esiti della gara Consip, attraverso l’eliminazione del reciproco confronto concorrenziale e la spartizione dei lotti da aggiudicarsi”.
Così inizialmente sono state erogate sanzioni amministrative per un totale di circa 23 milioni di euro: 7,6 milioni per Kpmg e Kpmg Advisory, 5,9 milioni per Deloitte&Touche e Deloitte Consulting, 8,5 milioni alla Ernst&Young e 1,5 milioni per la Pwc.
I provvedimenti sono stati impugnati davanti al Tar del Lazio che nel 2018 ha in parte accolto i ricorsi delle società, chiedendo all’Antitrust di rideterminare le multe. Così l’Autorità ha emesso sanzioni minori per un totale di 10,5 milioni di euro. Nel caso invece di Deloitte Consulting Srl, di Kpmg Advisory e di Ernst&Young Financial Business Advisory spa i ricorsi sono stati accolti e nei loro confronti il provvedimento dell’Autorità è stato annullato.
Dall’Antitrust però le carte sono state mandate in procura. Qui i pm hanno ravvisato il reato di turbativa d’asta e hanno iscritto nel registro degli indagati 14 persone, tra soci, legali rappresentanti, dirigenti e procuratori delle varie società.
Secondo il capo di imputazione vi sarebbero stati “accordi preordinati”. In particolare sarebbero state fatte “offerte a scacchiera”, “concordate in maniera tale da non realizzare sovrapposizioni competitive sui singoli lotti di gara”, ma anche quelle che vengono definite “offerte di appoggio” mediate “la presentazione di offerte finalizzate per ciascun lotto ad alterare le medie dei punteggi di gara”.
L’inchiesta è stata chiusa: bisognerà capire se nei adesso i magistrati capitolini chiederanno il rinvio a giudizio o l’archiviazione.