“Il 2020 sarà l’anno dell’azione. Dovremo far mettere al bando i combustibili fossili. Se rimaniamo uniti insieme possiamo farcela”. È questo l’appello che Greta Thunberg lancia dal palco di piazza Castello di Torino alle migliaia di giovani e non che sono giunti da tutto il Nord Italia per ascoltarla. L’attivista svedese è arrivata sotto la Mole a bordo di una Tesla elettrica dopo il vertice sul clima di Madrid, la Cop 25, dove ha visto “i leader del mondo scappare dalle proprie responsabilità”.
Una visita inaspettata comunicata solamente mercoledì al movimento torinese. Ma in meno di quarantotto ore la rete è riuscita a mettere a punto la macchina organizzativa. C’è chi ha messo a disposizione un gazebo, chi ha predisposto il servizio d’ordine e chi ha messo a disposizione il palco come il Comune di Bussoleno. Ed è proprio durante il montaggio della pedana, in tarda mattinata, che Greta fa capolino per la prima volta in piazza accompagnata dal padre. Un saluto veloce tra l’emozione degli attivisti che da cinquanta settimane scendono in piazza per lo sciopero climatico.
“Adesso è tutto vero”, commenta una studentessa mentre piange per l’emozione. Scortata dagli attivisti, Greta incontra la sindaca di Torino Chiara Appendino nel foyer del teatro Regio. “Mi ha trasmesso una determinazione ancora più forte nel portare avanti le politiche per l’ambiente che abbiamo avviato nella nostra città”, racconta la prima cittadina che ha fatto appendere al balcone del Comune uno striscione per accoglierla. Ma le politiche messe in atto dalle istituzioni non sono ritenute sufficienti dalla rete torinese di Fridays For Future: “Benvenuta Greta in una delle città più inquinate d’Europa – attacca dal palco uno degli studenti del movimento – ogni anno nella nostra città 900 persone muoiono a causa dell’inquinamento”.
È proprio a loro che i ragazzi e le ragazze dedicano un minuto di silenzio: “Quello stesso silenzio nel quale i tumori causati dall’inquinamento uccidono le persone e le acque invadono le città”. Situazioni che secondo gli attivisti non vengono raccontate in modo adeguato dalla stampa: “Vogliamo la crisi climatica in prima pagina e la vogliamo adesso”.
Tra le migliaia di persone presenti in piazza ci sono anche alcuni rappresentanti della Regione Piemonte. Due mesi fa la maggioranza di centrodestra non aveva votato la dichiarazione di “emergenza climatica”. Una scelta fortemente criticata degli attivisti che puntano il dito anche sull’atteggiamento del governo Conte 2: “Ci avevano promesso il taglio del 10% ai sussidi statali per l’industria del fossile nella manovra – racconta una studentessa dal palco – non hanno mantenuto l’impegno rimuovendolo dalla legge di bilancio 2020. Il governo ha fatto una triste retromarcia”.
Dopo gli interventi dei ragazzi è arrivato il momento di Greta che sale sul palco con il suo impermeabile giallo e il cartello Skolstrejk för klimatet”(“Sciopero scolastico per il clima”). Saluta la piazza con un “Ciao Torino” guadagnandosi subito un’ovazione. “Non è giusto che le vecchie generazioni scarichino le responsabilità della crisi sulle nuove generazioni. Non abbiamo causato noi la crisi climatica. Dobbiamo mettere i leader spalle al muro”. Applaudono tutti anche i Parents for future, ovvero i genitori che hanno scelto di organizzarsi per scioperare insieme ai propri figli. “I prossimi dieci anni saranno decisivi per il nostro futuro”, avverte Greta e quando chiede ai ragazzi se sono con lei la piazza risponde in coro “Yes” prima di intonare l’inno del movimento: “Bella Ciao” in versione Fridays for Future dove si chiede “un futuro migliore, adesso”.