Il “Fatto” insegna che non tutti i giornali sono manipolabili
Sono una ragazza di 25 anni di origine etiope, cresciuta in Sicilia.
Ormai sono 5 anni che vivo a Milano, il mio sogno iniziale era quello di frequentare Scienze Politiche, ma mi è bastato guardare lo scenario per capire che non si fa più politica, si fa solo marketing. Ho deciso dunque di fare comunicazione e al momento lavoro in un’agenzia pubblicitaria.
Vi scrivo unicamente per dirvi che vi sostengo e che leggo il vostro giornale sempre. Ammiro ciò che fate e nutro un profondo rispetto per la storia di questo giornale, mi avete dimostrato che non tutti i mezzi di comunicazione sono manipolabili. Mi avete ispirato, per questo vi dico GRAZIE!
Un giorno spero di poter trattare tematiche più rilevanti, ma al momento faccio la gavetta lavorando su prodotti di consumo.
Milat
Solidarietà ai lavoratori delle acciaierie di Taranto
Illustre direttore, la Cisas Campania, Regione distrutta causa la chiusura di tutte le grosse e medie Aziende – cosa che ha creato una massa enorme di disoccupati e cassintegrati – ribadisce la propria solidarietà ai lavoratori delle acciaierie di Taranto chiedendo al governo la salvaguardia dell’occupazione per tutti i lavoratori interessati affinché non si verifichi il caso della totale chiusura dello stabilimento napoletano Ilva di Bagnoli.
La Cisas Campania chiede anche al Governo una maggiore attenzione nei riguardi dei pensionati con contributi effettivamente versati, le cui pensioni sono da decenni ferme e nemmeno rivalutate.
Segreteria Cisas Campania
L’art. 27 della Costituzione non parla di “premi”
L’ergastolano che durante un permesso premio accoltella un anziano riaccende il dibattito su tali favori concessi ai condannati. L’art. 27 della Costituzione non parla di premi, ma di trattamenti conformi al senso di umanità e che tendono alla riabilitazione del condannato. E tale riabilitazione è un processo di natura interiore che potrebbe venire inquinato dalla elargizione di un premio (il permesso premio). Il premio favorisce il conformismo, il servilismo e l’ipocrisia ed impedisce al soggetto di indirizzarsi autonomamente verso una autentica vita morale. Anche il condannato al carcere a vita, attraverso il pentimento associato a un iter spirituale di riabilitazione, può, se lo vuole, assurgere ad uno status conforme alla vera natura dell’uomo.
Maurizio Burattini
L’ammirazione per Salvini è sincera o interessata?
Condivido totalmente la lettera di Francesca Della Pietra pubblicata qualche giorno fa. Mi resta una domanda: giornalisti, opinionisti, imprenditori che si stanno spendendo allegramente per Salvini lo fanno per sincera e gratuita ammirazione o perché hanno già portato i risparmi alle Cayman?
Camilla Clerici
Sulle manette agli evasori Cantone è superficiale
Quanto dichiarato da Cantone contro le “manette agli evasori” mi sembra approssimativo e superficiale. La mia stima in lui scemò già una sera, quando a Fabio Fazio più o meno rispose che mafie e corruzione potevamo accontentarci di mantenerle a un livello “fisiologico”. “Quale sarebbe questo livello fisiologico?” avrebbe dovuto chiedergli Fazio.
Luigi Crifò
Un tempo le chiavi di casa venivano lasciate nella toppa
La stampa locale ci offre la possibilità di conoscere fatti degni di nota che avvengono nei nostri territori. Uno di questi è quello riportato nell’articolo titolato “Ladri in fuga, il barista dormiva lì”. Un episodio non isolato come sembrava fosse stato quello del gommista di Monte San Savino, ma purtroppo oggi assai diffuso e quindi molto preoccupante. Beati i tempi, ormai lontani, quando le chiavi di casa venivano lasciate nella “toppa” oppure quando il giudice emetteva un mandato di cattura, questa era allora la dizione letterale, nei confronti di un soggetto che aveva emesso un assegno a vuoto con il supporto di sei mesi di effettiva galera.
Nicodemo Settembrini
Altre lacrime di coccodrillo dopo gli scandali veneti
Venezia è stata sommersa più che dal mare, dalle lacrime di coccodrillo.
Il Mose – con tutti gli scandali che lo hanno reso incompiuto e inutile – è il monumento al disprezzo delle regole. Il simbolo perverso dei profeti dell’“ungere”, quelli che dicono che costruzione e corruzione vanno sempre insieme. Negli anni della sua realizzazione chi doveva controllare, non l’ha fatto; chi doveva eseguire il progetto a regola d’arte non l’ha fatto. Chi poteva rubare, l’ha fatto.
Ora tutti accusano tutti. Ma sono ancora molti a protestare in Parlamento contro norme per chiudere i varchi ai corruttori (e evasori), dopo anni di leggi lasche, gonfia-tasche.
Perché una cosa è chiara: dove passa la corruzione, poi arriva la distruzione. Abbiamo bisogno subito di una diga di correttezza fatta di leggi efficaci. Chi vi si oppone è un coccodrillo.
Massimo Marnetto