“State attenti e aspettatevi il peggio. Questo è il vostro passato, presente e futuro”: è questo il messaggio che ieri hanno letto (in lingua russa, ucraina e polacca) molti impiegati delle agenzie governative di Kiev quando hanno provato ad accedere ai siti dei loro rispettivi dicasteri o altre infrastrutture strategiche dello Stato. Ucraina, di nuovo bersaglio di attività maligne virtuali. Nelle banche dati violate dagli hacker c’erano dati sensibili, dalle cifre dei passaporti elettronici ai certificati vaccinali dei cittadini ucraini.
Il massiccio assalto virtuale ha colpito i siti di sette ministeri, tra cui quello degli Esteri, del Servizio nazionale per le emergenze, del Tesoro e altri istituti. In tilt i server, probabilmente svuotati di molte delle informazioni segrete che contenevano. Secondo Oleg Nikolenko, portavoce del ministero degli Esteri, “è troppo presto per trarre conclusioni, visto che le indagini sono in corso, ma c’è una lunga storia di cyber-attacchi russi contro l’Ucraina”. Non solo le autorità di Kiev sono certe che dietro questo crimine virtuale ci sia la mano dell’eterna nemica Mosca; lo ha suggerito, senza nemmeno nominare la Federazione ad alta voce, anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell: “Puntare il dito contro qualcuno sarebbe una speculazione, ma suppongo che ci sia una certa probabilità sulla provenienza di chi ha attaccato. Siamo pronti ad inviare le nostre squadre, l’Ue è pronta ad aiutare l’Ucraina se necessario”.
A fornire adesso supporto agli esperti informatici ucraini ci sono gli specialisti della Nato e quelli di Bruxelles. Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha riferito invece che “nei prossimi giorni la Nato e l’Ucraina firmeranno un accordo su una cooperazione informatica potenziata, che include l’accesso alla piattaforma di condivisione delle informazioni sui malware della Nato”.
L’attacco potrebbe far parte di un piano strategico più ampio per destabilizzare il Paese nelle prossime settimane. “Mosca attende un pretesto per attaccare l’Ucraina, i sabotatori russi sono già sul territorio per compiere operazioni di “false flag”, operazioni di intelligence sotto “falsa bandiera”. Dagli Usa, proprio ieri, è arrivato un altro monito, seguito ai fallimenti diplomatici degli ultimi negoziati tenutesi tra il Cremlino e le alte cariche statunitensi.