Due colpi di scena a distanza di poche ore rilanciano il caso Mifsud. Il professore maltese testimone chiave del Russiagate, è tornato. O meglio è tornata la sua voce o di un tale che sostiene di essere lui. L’agenzia AdnKronos, Il Corriere della Sera e La Repubblica hanno ricevuto due audio: uno di 6 minuti e uno di 50 secondi. La voce maschile (che effettivamente somiglia a quella di Mifsud) dice in inglese: “È l’11 novembre 2019, sono Joseph Mifsud, questa è la mia voce”.
Nella conversazione Mifsud (?) dice di non avere nulla a che fare con i servizi segreti: “Se qualcuno degli apparati mi ha avvicinato io non ero a conoscenza che si trattasse di questo”. Descrive sé stesso come un professionista del “networking’. Precisa però di non avere “mai avuto accesso a informazioni riservate”.
La parte più di attualità è quella in cui spazza via dalla Link University l’ombra dei servizi segreti. Sul tema era tornato recentemente l’avvocato tedesco Stephan Roh.
Il legale di Mifsud ha registrato nel maggio 2018 un audio del professore che sostiene cose diverse da quelle contenute nel rapporto Mueller sul Russigate. Roh ha poi consegnato l’audio a luglio del 2019 agli uomini del procuratore speciale John Durham che stanno facendo la contro-inchiesta filo-Trump che noi abbiamo battezzato “Russiagate 2 La Vendetta”. Sempre il solito Roh nei giorni scorsi ha messo La Verità sulla pista buona, nelle Marche: “Lì si è nascosto Mifsud – ha detto Roh – fino a fine dicembre 2017, nella casa di un medico amico della Fadini”. Un medico effettivamente ha ospitato alla vigilia di Natale del 2017 Mifsud: si chiama Alessandro Zampini, ed è il compagno di Vanna Fadini, amministratrice della Gem, società di gestione della Link University.
E proprio quando esce la notizia dell’ospite di Mifsud ecco che il professore-fantasma riappare via audio con una mail spedita da un account anonimo (IAM_JOMI) agganciato al server protonmail.com, servizio di posta elettronica crittografata.
L’audio non cancella la domanda che resta su tavolo: come si concilia il mantra dei vertici della Link (“Mai più saputo nulla di Mifsud da ottobre 2017”) con la vacanza marchigiana di dicembre? La presenza di Mifsud a casa del compagno di Vanna Fadini sembra invece coerente con la versione di Roh.
Il sedicente Mifsud l’11 novembre spiega: “Recentemente sono stato informato che Link Campus è stata accusata di mettere in atto questioni o essere coinvolta con i servizi (di intelligence, ndr). Categoricamente smentisco e mi rifiuto di accettare qualsiasi cosa di questo tipo. Non c’è mai stato nulla di questo tipo”.
Il presidente Vincenzo Scotti, la presidente della Global Education Management srl (Gem), cioé la società che cura la gestione della Link, Vanna Fadini, e il direttore generale della Link Campus University Pasquale Russo avranno tirato un respiro di sollievo. Se anche Mifsud è stato ospite del compagno di Vanna Fadini nelle Marche a Esanatoglia, paesino di 2 mila abitanti, l’audio sembra fatto apposta per tener fuori la Link e i servizi di sicurezza.
Resta un problema: mentre il professore se la spassava nelle Marche con il compagno della Fadini, l’università gestita da lei pagava una casa sfitta a Roma per il prof. Mifsud.
Questa è la versione del direttore della Link, Pasquale Russo: “Vanna Fadini non era stata informata dal compagno. Da quel che ho capito Mifsud e Zampini erano appassionati di scacchi e trascorrevano giornate insieme. Sono rapporti personali e Link non è stata informata dal nostro consigliere Zampini. Vanna Fadini lo ha saputo ieri sera”.
Sui rapporti tra i Servizi segreti, la Link e la sua improvvisa scomparsa a fine 2017 getta acqua sul fuoco l’audio di Mifsud (registrato nel giorno in cui escono le mail di Roh con la storia della casa marchigiana): “Negli ultimi due anni – giura l’uomo dell’audio – non ho avuto contatti con nessuno di importante o particolare”.