Rita Bernardini, ex segretario di Radicali Italiani, (quelli di Emma Bonino con segretario oggi Massimo Iervolino) è attualmente consigliere nazionale dell’altro partito, Radicale Transnazionale. Le abbiamo chiesto una valutazione politica dopo il fermo per mafia di Antonino Nicosia, membro del Comitato di Radicali Italiani fino a una settimana fa.
Antonino Nicosia ha visitato le carceri quando lei era nel partito con lui?
Due volte ma sempre in mia presenza. Mi sembrava un esaltato e quando lui mi chiese di essere accreditato come il referente locale per poter fare le visite, gli ho detto no dopo una valutazione politica sul modo con il quale si poneva.
Michele Capano era il tesoriere di Radicali Italiani, una carica importante, fino al 2017. Oggi è nel Consiglio Generale del Partito Radicale, come lei, ed è avvocato del boss Filippo Guttadauro, cognato del boss Messina Denaro attualmente internato a Tolmezzo. Non è in conflitto di interessi un politico che fa una campagna sotto le bandiere radicali in favore anche di un suo cliente?
E perché scusi? Allora le Camere Penali? Rappresentano gli avvocati ma sono persino audite in Commissione Giustizia quando si fanno le leggi. Dove è lo scandalo?
Le Camere Penali rappresentano una parte. Il legislatore infatti sente loro ma pure i magistrati. Un partito dovrebbe mirare all’interesse generale quando si candida, o no?
Noi per statuto ci possiamo candidare come individui non come partito. L’importante è la trasparenza. Tutti sanno che Michele Capano è avvocato di Filippo Guttadauro. Se rilascia dichiarazioni a favore dei detenuti all’ergastolo bianco a Tolmezzo lo sanno tutti che sta parlando anche del suo cliente. Capano non è mai entrato a Tolmezzo con noi ma se ci andasse e poi facesse un’intervista in favore degli internati come il suo cliente non ci vedo nessun conflitto di interessi. Sa qual è il problema? Lei non considera minimamente che quella battaglia è giusta. Gli internati al 41 bis sono quelli che hanno già espiato la pena ma poiché sono ritenuti socialmente pericolosi restano isolati in carcere. Per legge dovrebbero stare in una casa di lavoro o in una colonia agricola, a Tolmezzo solo grazie alle battaglie del Partito Radicale per un periodo almeno gli facevano coltivare l’orto.
Se scoprisse che, a combattere con lei questa battaglia ci fosse un iscritto e dirigente di Radicali Italiani, che mira non a favorire la rieducazione bensì il passaggio dei messaggi dei boss, il senso della battaglia cambierebbe, o no?
La battaglia per legalizzare la presenza degli internati al 41 bis resta giusta poi gli investigatori hanno tutti gli strumenti per accertare che i messaggi non passino. E ovviamente questa strumentalizzazione va combattuta.
Per i pm, il consigliere del suo partito, Michele Capano, che non è indagato, ascolta senza stigmatizzarle le parole di Nicosia che gli propone di andare a trovare il mafioso Rallo in carcere con la deputata Occhionero per poter parlare senza che le guardie ascoltino. Lei cosa ne pensa?
Penso che ambedue ignorino le leggi. Io ho fatto le visite al 41 bis quando ero parlamentare e le guardie erano sempre presenti. Inoltre Capano con la deputata Occhionero non sarebbe entrato comunque perché avrebbe dovuto sottoscrivere un foglio nel quale dichiarava di essere un collaboratore con contratto continuativo. Per me Nicosia millantava.
In percentuale sono molti i detenuti e avvocati iscritti che versano la quota al vostro partito? Non rischiate di essere condizionati nella vostra linea politica?
Sono stati 3 mila e 300 gli iscritti al Partito Radicale nel 2018. Poi essendo davvero Transnazionale però 740 provenivano da altri paesi. I detenuti erano 115. Gli italiani hanno versato e versano quasi tutti la quota di iscrizione minima di 200 euro. Il totale dell’autofinanziamento è stato 580 mila euro. I conti sono facili. Quindi i detenuti sono il 5 per cento del totale dei nostri iscritti. Gli avvocati sono 273. Anche sommando tutti gli avvocati e tutti i detenuti non si arriva al 15 per cento. Comunque i detenuti, se non ottengono un apposito permesso di tre giorni dal magistrato di sorveglianza per venire al congresso, non possono partecipare e votare. Non mi risulta sia stato dato mai questo permesso.
Il Fatto ha pubblicato spezzoni di tre audio di Antonino Nicosia, trascritti nel decreto di fermo. Per i pm direbbe ‘verosimilmente’ alla deputata Occhionero di farsi pagare per moderare le sue critiche sulla struttura del carcere della Giudecca e poi, sempre secondoo i pm, in un’altra comunicazione intercettata, ‘l’iniziativa criminosa veniva illustrata dal Nicosia anche all’avv. Capano’. Cosa ne pensa?
Sono contraria al taglia e cuci delle intercettazioni quindi non faccio il processo a nessuno sulla base di queste pubblicazioni. Nei primi messaggi, che lei mi dice essere diretti alla deputata Occhionero, Nicosia effettivamente sembra che parli di un progetto di estorsione. Mentre nella comunicazione con Capano mi pare che stia facendo un discorso molto meno chiaro, non penso che gli abbia comunicato il suo progetto.
Il boss Giuseppe Graviano simpatizzava nel 2016 per i radicali ma il segretario di allora, Maurizio Turco, disse che gli impedivano di versare la quota perché era recluso al 41 bis.
Giuseppe Graviano non è iscritto al Partito Radicale. Non ci sarebbe nulla di male se lo fosse. Le posso dire però che a un altro recluso al 41 bis, hanno sequestrato durante una perquisizione la tessera del Partito Radicale. C’era anche un foglio con il preambolo dello Statuto ispirato alla non violenza. A me sembrava educativo lasciarlo al detenuto e non toglierlo.