Ergastolo ostativo, i penalisti fingono di non capire
Sono una dei 53.000 italiani che hanno firmato la petizione appoggiata dal vostro quotidiano e ho letto delle critiche del presidente dell’Unione delle Camere Penali, Caiazza. Ma va?!? Davvero si poteva pensare che questi signori, che si arricchiscono difendendo i peggiori criminali, potessero condividere una iniziativa di legalità e di civiltà? Tra l’altro non si preoccupano neppure di rendersi ridicoli, fingendo di non comprendere un appello di una chiarezza disarmante e di una linearità di pensiero, politico e giuridico, tale da arrivare a tutti gli strati sociali. Solo la malafede può sottendere a tali critiche che, spero, nessun organo politico voglia prendere in considerazione. Pronta a sostenervi in qualsiasi altra iniziativa vogliate intraprendere sulla via della legalità e dell’onestà, che da sempre caratterizza il vostro giornale e tutta la sua redazione, vi saluto con affetto.
Angelisa
Abusare di una incosciente dovrebbe essere un’aggravante
Nel 2016 una ragazzina allora 14enne, partecipando a una festa in Catalogna, e avendo esagerato con un mix di alcool e droga, perse i sensi. Del suo corpo approfittarono 5 squallidi ragazzi. Ma il tribunale di Barcellona ha derubricato il reato da stupro ad abuso. Quindi a una pena più lieve.
Due considerazioni: intanto credo che a volte anche i giudici dovrebbero avere organismi di controllo ed eventuali sanzioni. Inoltre questa condanna, oltre che violentare nuovamente la vittima, lancia un pessimo messaggio. Ossia di non responsabilità. Perché è proprio del prossimo la responsabilità di non approfittarsi di persone in difficoltà o che non possano difendersi. Questo stupro, perché di ciò si tratta, per come è avvenuto, risulta ancora più grave. E questi balordi meriterebbero di essere giudicati sia per questo che per essere persone meschine e una vergogna per la comunità intera.
Cristian Carbognani
La plastica finisce nei piatti, bisogna intervenire
Renzi, Salvini, Meloni contro la tassa sulla plastica: le tre M (Matteo, Matteo, Meloni) attaccano il governo per la tassa sulla plastica senza conoscere (da politici dilettanti) i gravi problemi che hanno portato il governo a questa decisione. I risultati pubblicati dimostrano che ogni anno, in Italia, sono circa 60mila i decessi per patologie dovute a sostanze contaminanti nell’ambiente. Non è un caso se l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia dell’Ue per il mancato rispetto dei valori limite stabiliti per la qualità dell’aria e per aver omesso di prendere misure appropriate per ridurre i periodi di superamento, oltre ad aver violato la normativa Ue in materia di omologazione delle autovetture.
Ogni settimana mangiamo 5 grammi di plastica; se ne ingeriscono fino a 2.000 minuscoli frammenti a settimana, equivalenti al peso di una carta di credito. In media sono oltre 250 grammi all’anno.
Vito Mario Burgio
DIRITTO DI REPLICA
Vi scriviamo in relazione all’articolo pubblicato venerdì 1° novembre dal titolo “Biglietti nominali: contro i bagarini online, togliamo il business ai promoter”. Il concerto di Phil Collins si è tenuto prima dell’entrata in vigore della Legge Battelli e quindi non può essere preso a esempio. Il nominale in quel caso fu applicato con semplici verifiche a campione senza alcun regolamento di legge e senza sanzioni in caso di omesso controllo. Come da autoregolamentazione adottata anche da Live Nation, si poteva dare un solo nome per 4 biglietti, mentre con la Legge Battelli vale un nome per ogni biglietto. Applicare la legge dunque e farlo in modo rigoroso è cosa ben più impegnativa del semplice pragmatismo evocato e ha come unica conseguenza quella di creare file, procurare disagi al pubblico e in molti casi precludere il concerto a tutti quelli non in regola. Su Sting abbiamo potenziato tutti i servizi (informazioni, apertura cancelli, biglietteria, sicurezza, assistenza, comunicazione). Applicando la legge (in modo serio) la conseguenza è quindi solo quella di aumentare le spese e creare disservizi, mentre l’unica soluzione sarebbe violarla, cosa che ovviamente non abbiamo fatto. La questura ci ha addirittura chiesto di accettare documenti fotocopiati e scannerizzati, non previsto dalla Legge Battelli. Se con 10.000 persone ci sono stati questi problemi pensiamo a cosa potrà succedere in mega raduni come i Festival o i lunghi tour. Live Nation Italia – che gestisce complessivamente 2 milioni di spettatori l’anno – ribadisce quindi la sua massima contrarietà a una legge che penalizza il pubblico e punisce gli organizzatori, rischiando di mettere in grave difficoltà un settore che è una grande risorsa culturale ed economica per il nostro Paese. Come poi dimostrato (vedi il calcio in particolare) il biglietto nominale non combatte il bagarinaggio. Infatti anche per il concerto di Sting erano copiosi i biglietti presenti sulle piattaforme di secondary ticketing. Idem dicasi per quello di Phil Collins.
Live Nation Italia
Per molti impresari italiani la legge sui biglietti nominali genera solo disagi e costi aggiuntivi. Attendiamo nuove proposte degli operatori per contrastare con altrettanta fermezza, magari dirottando quelle risorse, la vergogna del bagarinaggio online.
Ste. Ma.