È stato un venerdì nero per lo sciopero generale in tutta Italia proclamato dai sindacati confederali. Disagi nella scuola e nella giustizia per la mobilitazione degli avvocati. Ferme tutte le categorie pubbliche e private nel trasporto aereo e ferroviario. Ma è Roma che ha avuto gli strascichi peggiori, trasformandosi in una protesta aperta contro l’amministrazione Raggi e spostando l’attenzione dai motivi della mobilitazione alle tensioni tra le due forze alleate di governo.
Nella Capitale alla mobilitazione generale delle partecipate, si somma lo sciopero generale indetto da alcune sigle di base nei trasporti che fa sentire i suoi effetti sin dal mattino: metro C chiusa, ferrovia Roma Lido chiusa (e poi riaperta), metro A attiva con lievi riduzioni di corse, alcuni bus soppressi. In Ama, la municipalizzata dei rifiuti, è guerra di cifre tra i sindacati da una parte e l’aziende del Comune dall’altra: il 75% di adesioni allo sciopero riferito dai primi diventa il 38% stando ai dati ufficiali della società. La Cgil conferma i suoi dati e ne snocciola degli altri: ad incrociare le braccia in Roma Metropolitane (la società nata per programmare e appaltare le opere di mobilità di cui recentemente il Campidoglio ha decretato la liquidazione) “sono stati il 90% dei lavoratori. Gli asili comunali sono in gran parte chiusi. I centri informativi turistici sono tutti chiusi”. Aperti invece i musei civici, tranne Villa di Massenzio.
A infiammare la protesta a Roma è un tweet della sindaca. “Una minoranza di sindacalisti prova a tenere in ostaggio una città di 3 milioni di abitanti: di lavoratori, di madri e padri che ogni giorno accompagnano i propri figli a scuola, di studenti e pendolari. La maggioranza dei cittadini è stanca di scioperi ingiustificati”, scrive la Raggi che nei giorni scorsi aveva chiesto, invano, la revoca dello sciopero. Parole che hanno gettato benzina sul fuoco della protesta, dopo che il messaggio viene letto in piazza tra urla e fischi contro la prima cittadini.
A distanza, via etere, il leader M5s Luigi Di Maio ai microfoni di Un giorno da pecora su Rai Radio1 rincara la dose. “Sostengo tutte le manifestazioni per il diritto del lavoro, da ministro avevo proposto il salario minimo e il decreto dignità, quindi sono insospettabile. Ma è mai possibile che tutti gli scioperi si facciano di venerdì? La storia che alcuni sindacati fanno sempre sciopero il venerdì per fare il weekend, mi sembra ormai una questione indecente”. E aggiunge: “Così non si crea un torto alla politica, ma ai cittadini che devono tornare al lavoro”. Una forte accusa che spinge il segretario del Pd Nicola Zingaretti a rispondere con un tweet: “Capisco chi ha scioperato a Roma per chiedere un miglioramento della qualità dei servizi della città. Non bisogna mai aver paura delle richieste che arrivano dai sindacati, dai lavoratori e dai cittadini”.
Intanto a Milano, dove non si sono registrati disseverzi, l’unico blocco della metropolitana c’è stato alle ore 15, quando qualcuno ha spruzzato dello spray al peperoncino nella stazione della metropolitana di Cimiano, sulla Linea verde.