Ritrovata la sedia a rotelle dell’attore romano Rodolfo Laganà: “Grazie a tutti!”

“Cari amici l’hanno ritrovata!”. L’attore Rodolfo Laganà ha annunciato su Facebook il ritrovamento della sua sedia a rotelle, di cui aveva denunciato il furto domenica scorsa. Laganà, che nel 2015 ha raccontato di essersi ammalato di sclerosi multipla, aveva lasciato la carrozzina nell’androne del suo palazzo, non ritrovandola più la mattina seguente.

 

Raiola ricoverato al S. Raffaele: “Intervento programmato”

Ore delicate per Mino Raiola. Il noto procuratore sportivo, 54 anni, è ricoverato al San Raffaele di Milano dove si è sottoposto a un intervento chirurgico. Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale milanese e presidente del Genoa, conferma: “L’intervento era programmato da tempo”. Raiola, 54 anni, resterà sotto osservazione. Nel pomeriggio di ieri un tweet dal profilo ufficiale dell’agente campano: “Mino Raiola è stato sottoposto a controlli medici ordinari che hanno necessitato di anestesia. Controlli programmati, non c’è stato nessun intervento d’urgenza”.

Monopattini, il report: “14 vittime e 150 feriti”

Aveva 45 annil’uomo morto martedì sera in un incidente a Meldola (Forlì-Cesena). È la quattordicesima persona che perde la vita in monopattino, la prima del 2022, secondo l’Osservatorio Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada. Lombardia e Lazio sono le regioni col maggior numero di incidenti, 150 i feriti gravi. “Numeri in assoluto non elevatissimi – ha spiegato il presidente Giordano Biserni –, ma occorre tenere conto del numero ridotto di questi veicoli, qualche centinaio di migliaia. Le regole introdotte dal decreto Infrastrutture necessitano di urgenti modifiche, come l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria, del targhino identificativo e della limitazione nella circolazione alle sole strade urbane”.

Scala Turchi, il vandalo tentò strage in metro

È l’imbianchino agrigentino Domenico Quaranta l’autore della “ferita” alla Scala dei Turchi. L’uomo, insieme a Francesco Geraci, è accusato di danneggiamento di beni avente valore paesaggistico, per aver gettato polvere di intonaco rosso nella bianca marna della falesia di Realmonte. Non è la prima volta, per Quaranta. Nel 2002 fece esplodere una bombola di gas alla fermata metro del Duomo di Milano e una alla Valle dei Templi. Per questo motivo è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per tentata strage. Nel 2020 è tornato in libertà e ha ripreso con gli atti vandalici, imbrattando con della vernice la parete rocciosa della scogliera agrigentina di punta Bianca.

“Rivelò le microspie”, indagato un giornalista

“Il decreto che disponeva la faccenda che una manaccia me l’ha dato… me lo ha fatto leggere… disponeva qui… e non ho capito bene in quale altro… quale altra stanza …boh”. Sono le parole con cui, secondo la Procura di Bari, il giornalista Nico Lorusso, redattore del servizio stampa della Giunta regionale Puglia, avrebbe svelato la presenza di microspie negli uffici all’ex dirigente regionale alla Protezione Mario Lerario, arrestato per tangenti. I finanzieri, guidati dal colonnello Luca Cioffi, ieri hanno perquisito l’abitazione, l’ufficio e l’auto di Lorusso, indagato con l’accusa di concorso in rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale.

De Luca jr. diventa prof, docente lascia il Pd. “Mai visto in Ateneo. È malcostume politico”

“Nemmeno la famiglia Gava”, ricorda il docente costituzionalista 47enne Marco Plutino, sei anni fa in prima fila nei comitati per il Sì al referendum sulle riforme Renzi-Boschi, riuscì a far partecipare padre e figlio alle elezioni per il presidente della Repubblica. Ci è riuscita la famiglia De Luca, Vincenzo (il padre presidente della Campania) e Piero (il figlio deputato). E questa deriva familista, avvenuta in un Pd dove “per convenienza o quieto vivere si accetta ciò che non è accettabile”, per Plutino è uno dei motivi, non l’unico, per annunciare attraverso una lettera aperta a Enrico Letta, che smette di rinnovare la tessera e abbandona la militanza. Deluso, dice, “per il malcostume politico, per il degrado, per un modo di fare politica ben diverso da quello che ho appreso negli anni della gioventù”.

Tra le ragioni dell’addio ai dem ce n’è una “sul piano personale”: aver appreso che Piero De Luca “ha preso servizio come professore associato nell’Università (di Cassino, ndr) a cui ho dato quasi tutto il mio tempo e la mia intelligenza negli ultimi ventuno anni: prima di me – che sono diventato ricercatore sette anni prima di lui e ho conseguito l’abilitazione in tornate precedenti – e senza aver mai frequentato l’università, effettuato didattica, con un profilo scientifico finito all’attenzione della stampa”.

Si riferisce alle vicende raccontate in esclusiva su questo giornale: la nomina a docente di Diritto comunitario dell’Università di Cassino di Piero De Luca, avvenuta attraverso una selezione interna che lo vedeva come unico candidato. Dopo aver presentato tra le pubblicazioni il libro Parlamenti nazionali e processo di costituzionalizzazione dell’Unione europea, lo stesso titolo – ma edizione diversa – del lavoro grazie al quale De Luca jr. ottenne l’abilitazione, e che una nostra inchiesta ha accusato di plagio.

Quasi tutto il post di Plutino è un duro j’accuse al deluchismo. Ne estraiamo solo un paio di passaggi sul “presidente di Regione che fa campagna elettorale contro il proprio partito e sostiene candidati antagonisti come è avvenuto a Benevento, o si rallegra del magro risultato del Pd, come è avvenuto a Napoli. Non si era mai visto”. Si dichiara “dispiaciuto, e gliel’ho detto”, il segretario del Pd di Napoli, Marco Sarracino: “Quando un iscritto non rinnova la tessera è una sconfitta per tutti e se a farlo è un dirigente come Plutino siamo chiamati tutti a interrogarci sulla forza di una scelta che immagino non sia stata semplice”.

Giochi Torino 2006, sequestrati 17 mln: “Impianti in rovina”

Gli impianti post-olimpici senza manutenzione sono un danno al patrimonio pubblico. Così la Procura della Corte dei Conti di Torino indaga sulla gestione delle strutture costruite per le Olimpiadi invernali del 2006 e, prima di dar via a un eventuale processo, ha ottenuto un sequestro “conservativo” da circa 17,5 milioni di euro contro i vertici della società privata Get Live 2 che detiene il 90 per cento della Parcolimpico, società che gestisce alcune strutture eredità dei giochi invernali. Secondo i magistrati contabili, la scarsa manutenzione ha causato “deprezzamenti dei cespiti di proprietà” anche per una “volontaria scelta di abbandono del gestore”, riporta La Stampa.

Oltre al sequestro ai soci privati, ce n’è anche per il socio pubblico al 10 per cento, cioè la Fondazione 20 Marzo 2006, ente che amministra la restante gran parte del patrimonio olimpico. Agli amministratori presenti e passati la procura ha inviato un invito a dedurre, atto con cui si invitano i presunti responsabili del danno erariale a fornire le proprie spiegazioni prima di una eventuale citazione in giudizio: la fondazione avrebbe dovuto spingere per la manutenzione delle strutture, ma ha lasciato mano libera ai privati. Non solo: il socio pubblico “non ha mai inteso revocare gli affidamenti ottenuti peraltro con gare opache (sul caso ci fu un’inchiesta, poi archiviata, ndr), non ha promosso giudizi risarcitori per le mancate manutenzioni, non ha escusso garanzie e non le ha pretese da Parcolimpico”.

Saman, zio estradato in 10 giorni: ok di Parigi

Sarà condotto in Italia entro dieci giorni Danish Hasnain, zio di Saman Abbas, accusato dell’omicidio della giovane italo-pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) lo scorso 30 aprile. Mercoledì, l’uomo ha dichiarato di non voler opporsi alla sua estradizione e oggi la “Chambre de l’Instruction” della Corte d’Appello di Parigi ha preso atto della decisione. Hasnain è ritenuto l’esecutore materiale del delitto della 18enne, che si opponeva a un matrimonio combinato dai familiari, poi fuggiti in Pakistan. Lo zio della ragazza era stato invece fermato alla fine dello scorso settembre in una banlieue della capitale francese.

Schiaffo Mef a Gualtieri su Eur. Bettini è furioso

Polemica in corso fra governo e Pd romano su Eur Spa, ente che gestisce il patrimonio di pregio del quadrante razionalista di Roma. Eur Spa appartiene per il 90% a Mef e per il 10% a Roma Capitale. Roberto Gualtieri da ministro nominò come amministratore delegato l’ex consigliere comunale dem Antonio Rosati e ora, da sindaco, ne voleva la riconferma. Ma per prassi la nomina spetta al Mef (il Campidoglio indica il presidente del Cda). La partita a Palazzo Chigi è stata gestita dal capo di gabinetto di Draghi, Antonio Funiciello. E la riconferma è stata negata. La nuova ad è la manager Angela Maria Cossellu (ex Zurich). Il presidente sarà Marco Simoni, già responsabile del programma elettorale di Gualtieri. Furioso Goffredo Bettini: “Molti rimarranno delusi”, ha tuonato il vate del Pd romano. Ieri sono intervenuti Nicola Zingaretti (“dispiaciuto che Rosati abbia lasciato”) e Massimiliano Smeriglio (“sostituzione inspiegabile”). Dal Campidoglio negano conflitti: “Rapporti eccellenti fra Gualtieri e il ministro Franco”. Rosati ora è in pole position per la nomina a capo della capitolina Risorse per Roma Spa.

Verbali Amara, vertice fra pm Milano-Perugia

Un “incontro interlocutorio di coordinamento investigativo”. Lungo vertice ieri in Procura a Milano tra i pm milanesi e quelli perugini che indagano sulla presunta ‘Loggia Ungheria’ a partire dai verbali dell’ex legale esterno di Eni Piero Amara, resi nel capoluogo lombardo nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “falso complotto Eni”, tra dicembre 2019 e gennaio 2020. Hanno partecipato il procuratore di Perugia Raffaele Cantone, gli aggiunti milanesi Maurizio Romanelli e Laura Pedio, e i pm Stefano Civardi e Monia Di Marco. I pm milanesi si trovano a dover gestire diversi fascicoli con l’ipotesi di calunnia a carico di Amara per le sue parole sulla presunta ‘loggia Ungheria’, mentre a Perugia è aperto un fascicolo per violazione della Legge Anselmi.