Caro Matteo, mi presento: sono la Beata Vergine Maria, colei che ieri hai ringraziato in un tweet. Di solito non mi scomodo a rispondere ai tanti che mi invocano, ma visto che Papa Francesco mi ha definita l’influencer di Dio e tu sei l’influencer di una buona fetta di italiani che credono nel tuo verbo (nello specifico il verbo ruspare), scendo momentaneamente sulla Terra e ti spiego un paio di cose.
Io ne ho sopportate tante nella vita, compreso Paolo Brosio. Avevo fatto la gnorri anche quando in piazza, a Milano, hai baciato il rosario e hai affidato il paese “all’Immacolato cuore di Maria”. Ho sperato che ti rivolgessi alla De Filippi, magari aspirando a un falò di confronto con la Isoardi. Adesso però non riesco più a tacere.
Ti sei definito felice che il decreto Sicurezza bis sia passato proprio “il 5 agosto che per chi è stato a Medjugorje rappresenta il compleanno della Vergine Maria”. Tanto per cominciare: grazie per il pensiero, Matteo, ma come certi mariti distratti hai toppato la data. Io sono nata l’8 settembre. Il 5 agosto è nata la Madonna di Medjugorje, nello specifico una collega che non esiste, una che definirei la Mark Caltagirone delle apparizioni mariane, per fare un esempio alla tua portata.
Guarda, te la faccio più semplice ancora: l’apparizione della Madonna di Medjugorje non è mai avvenuta, la sparizione dei 49 milioni della Lega invece sì. E, siccome il mio superiore è pure spiritoso, tu ti chiami Matteo come San Matteo, il santo protettore della Guardia di finanza, pensa che graziosa boutade ti ha dedicato.
Detto ciò, visto che ti piace credere a un legame simbolico tra date e avvenimenti, te ne rivelo uno io: tu sei nato il 9 settembre e sai chi è nato il 9 settembre come te a parte l’Inter (e tu sei milanista, che soave giubilo)? La Barbie! Vedi, il 9 settembre sono nati due dei pupazzi più famosi della storia! Non trovi che questo, sì, sia un preciso segno dell’esistenza di Dio? Un disegno divino?
E ora passiamo a qualche lezione di mariologia. No Matteo, non ti stai confrontando con una giornalista, non mi rispondere con strafottenza che la biografia dell’amico Mario Giordano la conosci benissimo. La mariologia è la branca della teologia che studia me, Maria. Vedi, tu ti sei definito “padre di 60 milioni di italiani”. Ecco, io sono modestamente madre di un solo figlio, ma m’è uscito decisamente meglio dei tuoi. E credimi, tirarlo su non è stato facile. Tanto per cominciare, il suo arrivo mi venne annunciato da un giorno all’altro, con Giuseppe che all’inizio non ha capito né come sia stato concepito né il proprio ruolo in questa vicenda.
Sì, lo so che anche il tuo di Giuseppe, Giuseppe Conte, non ha capito come sia stato concepito ’sto governo e il suo ruolo in questa vicenda, ma noi avevamo qualche problema in più. Giuseppe doveva partecipare a un censimento, tipo quello che vuoi tu per i rom, quindi eravamo in viaggio. Mio figlio è nato e siamo dovuti scappare in Egitto perché Erode lo voleva uccidere. Ecco, se ci fossero stati i tuoi decreti sicurezza, l’egiziano alla frontiera ci avrebbe detto: “Tornate in dietro in Giudea, è un posto sicuro!” e oggi ai tuoi comizi ringrazieresti, al massimo, la madre di un altro Cristo, Krzysztof Piatek.
Non avevamo moto d’acqua per fuggire via mare, non avevamo cibo con cui fare selfie e, a dirla proprio tutta, Giuseppe era pure un bellimbusto che sembrava scappare da tutto tranne che dalla fame e dalla guerra. Gli mancava giusto l’iPhone ed è un vero peccato, perché almeno avremmo potuto twittare “Amici, se voi ci siete noi andiamo avanti! Le minacce non ci spaventano. E al ricco e viziato Erode diciamo: bacioni!”. Poi vabbè, mio figlio è diventato quello che è diventato, ma pensa, nonostante abbia camminato sulle acque anziché avanzare con le ruspe, nonostante abbia trasformato l’acqua in vino davanti al popolo anziché in mojito davanti a una consolle, nonostante sia stato capace di guarire i ciechi anziché di rendere ciechi i suoi discepoli come te, non si è mai fatto chiamare “capitano”.
Anche perché io sarò pure piena di grazia, ma il battipanni, se mio figlio dovesse imboccare la tua deriva narcisistica, lo saprei usare anch’io. E a proposito di soprannomi, i miei sono Beata Vergine Maria del Soccorso, Ausiliatrice, Nostra Signora della Misericordia e anche Stella Maris, ovvero stella polare e guida per chi viaggia per mare.
Ora capisci bene, caro Matteo, che ringraziare ME per un decreto che stabilisce che gli ultimi della Terra possono pure essere ingoiati dai flutti, mi ha fatto drizzare il velo. Ringrazia Schettino, se proprio cerchi un modello ispiratore. Infine, prima che suoni l’Ave Maria di Schubert al Papeete, ti chiedo di riporre i rosari e di lasciarmi fuori dalla tua propaganda. Prova, piuttosto, a seguire un consiglio cristiano che sembra fatto apposta per te: ama il prossimo tuo come te stesso. Cioè tantissimo. Ah. Solo un’ultima cosa: sai la storia che avrei pianto sangue, di tanto in tanto? Ecco. Era una bufala pure quella. Ma solo fino a ieri. Poi ho letto il tuo tweet.