Vacanze, istruzioni per l’uso a uso dei manager, fresche di stampa da parte di una “prestigiosa società di consulenza Hr”, qualunque cosa significhi. Riceviamo e pubblichiamo (con traduzione: i testi sono alternativamente in inglese e latino) i consigli degli esperti per “staccare la spina” (sic) in estate e concludere meglio gli affari. In autunno, dell’anno prossimo.
1. SCEGLIERE UN MOMENTO DELLA VACANZA IN CUI PENSARE AL LAVORO. Sembra un paradosso di Zenone, ma no. Tradotto: si può rispondere al telefono o leggere le mail e i messaggi aziendali solo per un’ora al giorno. Chi è circondato da collaboratori logorroici, li licenzi preventivamente, prima di ricevere chiamate fiume.
2. TOGLIERSI LA MASCHERA DI IMPEGNATI FULL TIME. Sembra un intruglio di bellezza, ma no, anzi, “godiamoci le bellezze dell’otium creativo”. È un invito ad assaggiare tutti i cocktail del bar della spiaggia fino a dimenticarsi del proprio lavoro. A dimenticare proprio tutto: anche di avercelo, un lavoro.
3. NON CIRCONDARSI SOLO DI PERSONE E LUOGHI CONOSCIUTI. La “diversity esperienziale”, come tutte le diversity, va tutelata: oltretutto, “stimola la nostra seduttività latu sensu”. Quindi, bando al pudore, e ai conoscenti: bisogna assolutamente iscriversi a un club per naturisti-scambisti; frequentare le dark room con sconosciuti; provare il sesso telefonico anonimo. Tutto ciò “è estremamente utile per la nostra vita lavorativa: è la forza che ci arriva dal fare esperienze nuove”. Innominabili.
4. RIMETTERSI IN FORMA. Il vero manager rimanda tutto l’anno la palestra perché – è chiaro – recupererà gli addominali in vacanza, tra una grigliata e l’altra. “Mens sana in corpore sano è sempre valido, nei secoli”. E soprattutto in alta stagione: in ferie, è noto, si rinsavisce, e rinvigorisce, e dimagrisce, eccetera.
5. RITROVARE IL NOSTRO LATO BIMBO. Il famoso Lato B, quello sul retro. Racconta un uomo d’affari: “In una vacanza estiva, con amici tutti molto impegnati, scoprimmo per caso un contenitore per fare le bolle di sapone, e ci mettemmo a farle, senza pensare alla nostra età e ai ruoli sociali”. A quelli della Silicon Valley le idee sono venute così.
6. LA VACANZA È IL MOMENTO DELLE RIFLESSIONI, NON DELLE SCELTE. “Possiamo finalmente lasciare fluire e arrivare le riflessioni”: quelle che non sono arrivate per tutto il resto dell’anno. E ancora: “Senza avere la fretta di dover decidere subito”. Già che arrivano le idee è una benedizione: non pretendere di più.
7. DARE IL BENVENUTO ALLA NOIA. “Alla noia va dato il benvenuto, come all’otium”: quindi, serrare il negotium e aprirsi al tedio. Fondamentale è la scelta dei compagni di viaggio: più noiosi sono, meglio è; più verbosi sono, meglio è; più ripetitivi sono, meglio è. Fino a rimpiangere di non essere andati in vacanza coi colleghi. Fino a rimpiangere di essere andati in vacanza, punto. L’anno prossimo si lavora e basta.