Borrelli, chi è giusto e onesto non può che essergli grato
Tutti gli italiani veramente onesti e giusti devono essere grati all’ex capo del pool di Mani Pulite. Oltre a essere stato un encomiabile servitore dello Stato, Francesco Saverio Borrelli fu tenace avversario di quella corruzione che era ed è alla base dell’aberrante degenerazione del sistema dei partiti e non cessò mai di battersi per l’indipendenza della magistratura. Quanto mai attuale il suo monito contro un potere che continua a offenderci tutti.
Matteo Viviano
No alla scuola aperta d’estate: ai figli devono badare i genitori
Ieri è stato pubblicato un articolo a firma di Elisabetta Ambrosi: “E se la scuola restasse aperta?”. Come docente non condivido nulla. Dalla lettura si ipotizza una scuola italiana dalle vacanze troppo lunghe! Non è così! In Italia le vacanze sono concentrate a Natale, Pasqua e in estate. In altri Paesi i giorni di pausa sono distribuiti durante tutto l’anno (ottobre-maggio). I genitori hanno la responsabilità di organizzare le lunghe giornate estive, evitando facili soluzioni in cui regnano la noia, il vuoto o l’eccessiva esposizione a tv e smartphone. La scuola ha altri compiti! Agli insegnanti non possono essere richiesti impegni diversi da quelli formativi.
Gianfranco Scialpi
Gentile insegnante, lei fa fatica a distinguere tra il problema della vostra condizione lavorativa e ciò che invece gioverebbe ai bambini (e alle loro famiglie). Avere oltre tre mesi di vacanze, invece che distribuirle nell’anno come fanno gli altri Paesi, è un problema sia per i genitori di oggi, precari e con una manciata di giorni di ferie, sia – soprattutto – per gli studenti perché non favorisce, come lei dovrebbe sapere, l’apprendimento.
E. Ambr.
DIRITTO DI REPLICA
Nell’articolo “L’altro caso Csm”, uscito sabato sul Fatto, si fa riferimento all’interrogatorio reso al Pm di Perugia in data 12.06.2019, evidenziando che nel corso dell’atto l’avvocato Amara ha riferito di essere a conoscenza di una registrazione che l’avvocato Calafiore aveva effettuato di un proprio colloquio con il giudice amministrativo Nicola Russo, relativo alla cosiddetta “sentenza Lo Voi”, nella quale il Russo “lasciava intendere che vi era stato una sorta di condizionamento, ovvero un do ut des. Lui (Russo) avrebbe favorito la conferma della nomina di Lo Voi, mentre Palamara e Pignatone avrebbero fatto in modo di risolvere i suoi procedimenti penali”. Quale difensore dell’avvocato Amara mi corre l’obbligo di puntualizzare che tale circostanza non è nuova, perché già ampiamente riferita da Amara nel corso di un suo interrogatorio – precedente di circa un anno – davanti alla procura della Repubblica di Roma, in cui è stato inequivocabilmente spiegato che tale conversazione tra Russo e Calafiore era da lui considerata artefatta e strumentale, in quanto finalizzata alla precostituzione di una fittizia e interessata ricostruzione della vicenda sottostante. Tanto è dovuto per rispetto della verità, poiché dalla semplice lettura dell’articolo potrebbe erroneamente ritenersi che l’Amara avrebbe avvalorato il contenuto del colloquio tra Russo e Calafiore, che invece ha sempre ritenuto tutt’altro che veritiero e genuino.
Avvocato Salvino Mondello
Grazie per la precisazione. Il “Fatto” non conosceva il contenuto dell’interrogatorio da lei citato, né alcun giornale l’ha mai pubblicato, mentre era assolutamente inedito il verbale riportato dal nostro quotidiano nell’articolo in questione. Prendiamo atto del fatto che l’avvocato Amara non crede alla versione della registrazione. Peraltro non l’abbiamo mai sostenuto, limitandoci a riportare correttamente le sue risposte a Perugia. Resta un fatto: a quanto pare qualcuno – questo ne ricaviamo – ha comunque registrato una conversazione con intenti a dir poco inquietanti. Lo dimostra il fatto che ben due procure abbiano rivolto domande al suo assistito su questo argomento. È una notizia che non smetteremo di seguire.
A. Mass.
In relazione all’articolo apparso il 21 luglio dal titolo “Menzogne e Rubli: ecco cosa sappiamo” viene riportata la frase: “Eppure da cinque mesi è chiaro che Ferlenghi è quantomeno informato di quello che è successo a Mosca tra il 17 e il 18 ottobre 2018, poiché era presente alla cena con Salvini e, in quanto uomo Eni in Russia, evocato dalle discussioni al tavolo del Metropol”. Tengo a precisare che ho presieduto nella giornata del 17 ottobre 2019 a Mosca presso l’Hotel Lotte Plaza l’Assemblea Annuale pubblica della Confindustria Russia alla presenza di oltre 800 partecipanti a cui ha partecipato tra le altre personalità anche il Ministro degli Interni e Vice Premier Matteo Salvini. Non ero presente ad alcun incontro nella giornata del 18 ottobre 2019 presso l’hotel Metropol ne’ tantomeno mi risulta alcuna evidenza che il mionome sia stato “evocato” al tavolo del Metropol.
Ernesto Ferlenghi
Nelle conversazioni registrate al tavolo del Metropol si parla di una partita di gasolio di cui l’Eni dovrebbe risultare compratore finale. Il rappresentante dell’Eni in Russia è il dottor Ferlenghi. Prendo atto che Ferlenghi non smentisce di aver partecipato alla cena con Salvini il 17 ottobre. Tra l’assemblea e la fine della cena, non sappiamo esattamente quando, Fabrizio Candoni di Confindustria Russia consiglia a Salvini di non andare al Metropol il giorno dopo.
Ste. Fel.