Lo dice, almeno un paio di volte: “Io sono un fatalista”. Quindi Luigi Di Maio, vicepremier, pluriministro e capo politico del M5S ostenta tranquillità sul futuro prossimo del governo: “Per me la finestra elettorale di settembre non si è mai aperta, poi non dipende solo da me. Ma non credo che un partito come la Lega, che ha la mia età, voglia tornare al passato con il centrodestra. Siamo diversi dal Carroccio, è vero, ciononostante c’è un contratto che evidenzia altri aspetti comuni”.
È esploso il caso dei rapporti tra la Lega e la Russia. Si è letto e sentito di fondi richiesti, di coordinate bancarie, di percentuali. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta. Che idea si è fatto?
Noi ci aspettiamo massima trasparenza, non siamo mai finiti in storie del genere, perché abbiamo reso sempre tutto tracciabile e aperto. Noi rispondiamo al Pd che mercoledì ci provocava e rilanciamo proponendo una commissione d’inchiesta su finanziamenti a partiti e fondazioni.
Qui però è in ballo il vostro alleato di governo.
Mi auguro che possano essere chiariti tutti gli aspetti della vicenda. So che c’è un audio.
Ha chiesto chiarimenti a Matteo Salvini?
Oggi l’ho visto al tavolo delle autonomie e non abbiamo parlato di questo. I chiarimenti glieli abbiamo chiesti pubblicamente.
Ha mai incontrato Savoini?
Mai visto né conosciuto. Ho saputo della sua esistenza leggendo di questa storia.
Avete indagato su chi l’ha invitato alla cena di governo?
No, c’erano molte persone.
Ieri al Senato qualcuno dei vostri ha applaudito alla presidente Casellati che ha bollato la storia russa come “pettegolezzi”.
Non ho seguito i lavori in aula. Ma il Parlamento ha tutti gli strumenti per chiedere che venga a riferire.
Ma non è il caso di dire che sta deflagrando una questione morale nella Lega? Prima della Russia c’erano stati i 49 milioni di euro spariti e poi i casi di Siri e Rixi.
Sul caso Siri abbiamo dimostrato quanto siamo rigidi. E per quanto riguarda i 49 milioni, io non avrei concesso la dilazione della restituzione dei soldi in 80 anni come ha fatto il Tribunale di Genova. Ma non sono un magistrato.
A proposito del rapporto con il Carroccio: sembrate schiacciati sulle loro posizioni per ciò che riguarda l’immigrazione. Avete perfino presentato un emendamento al dl Sicurezza bis per confiscare le navi dopo la prima violazione.
L’emendamento lo abbiamo depositato perché deve finire questo show, alimentato dalle Ong e da alcuni partiti italiani. Se le imbarcazioni violano le regole si confiscano subito, altrimenti dal giorno dopo si ricomincia daccapo.
Quelle navi salvano le vite, no?
Le vite in mare vanno salvate, è sacrosanto, ma le devono salvare la nostra Guardia costiera, la nostra Marina e la Guardia costiera libica. Queste sono le regole che valgono per le acque Sar libiche. Vedo che la maggior parte della stampa ogni giorno parla di Carola contro Salvini, celebrando finte eroine. È un doping informativo, per parlare solo di immigrazione, e deve finire, altrimenti la gente si allontanerà dalla politica.
Il problema esiste. E la Guardia costiera libica non ha dato prova di affidabilità.
Le Ong combattono con la Guardia costiera di Tripoli per prendere i migranti. Ma le regole dicono che sono i militari libici ad avere la competenza.
Quando raccoglie i migranti li riporta in autentici lager.
Noi non possiamo prendere tutta la Libia con i problemi che ha e portarla in Italia. Salvare le persone in mare significa salvarle dal naufragio. Dopodiché noi dobbiamo implementare misure come i corridoi umanitari. Ma non possiamo salvare i migranti dalla Libia, per essere chiari. Per farlo servono accordi a livello europeo.
Lei prima ha accennato al vertice sulle autonomie con la Lega. Pare sia andato molto male: conferma?
Com’è andato lo sapete (sorride, ndr). Oggi abbiamo toccato il tema Scuola e la questione è semplice: quando si parla di fare concorsi per i docenti, l’obiettivo è aumentare gli stipendi per gli insegnanti di alcune Regioni. E il ministro dell’Istruzione Bussetti è arrivato a dire che le Regioni con più soldi devono poter assumere a tempo indeterminato più docenti, mentre quelle più povere devono andare avanti con quelli che hanno. Ma è un’idea che non si può neanche ipotizzare.
Quindi è strappo totale?
Queste cose gliele abbiamo dette, e si sono arrabbiati. Ma l’autonomia si fa se si fa bene. A un certo punto hanno sostenuto che gli insegnanti veneti e lombardi vanno pagati di più, perché lì il costo della vita è più alto. E allora l’ho detto: è più onesto parlare di gabbie salariali.
Come si va avanti?
Si va avanti sull’autonomia, ma alla regionalizzazione della scuola noi del M5S diciamo di no. Adesso sarà fondamentale fissare il criterio di riparto delle risorse. E va calcolato sulla spesa storica, incrociandolo con i livelli essenziali di prestazione e con un fondo di perequazione e fissando un’aliquota oltre la quale una Regione che cresce più delle altre redistribuisca le risorse aggiuntive con le altre. Altrimenti invece che autonomia sarà uno spacca-Italia.
Sul salario minimo invece avete trovato un accordo con la Lega?
Daremo un periodo di tempo entro cui i contratti collettivi sotto i 9 euro lordi all’ora, come quelli dei riders (le persone che trasportano cibo, ndr), andranno adeguati. Altrimenti si interverrà. E su questo c’è un accordo con il Carroccio.
Le aziende non saranno entusiaste.
Entro fine anno presenteremo una proposta per ridurre il cuneo fiscale alle imprese fino a 15 dipendenti. Ma se vieni pagato 2 o 3 euro non è lavoro, sfruttamento. E comunque la Lega non può affossarci la legge, visto che il salario minimo lo aveva nel suo programma elettorale. La cosa che mi colpisce è che stiamo trovando resistenze soprattutto tra i sindacati, e lo trovo assurdo.
Del salario minimo ha parlato anche l’aspirante presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Manca solo a noi e ai Paesi dell’Est Europa. Ma non voglio aspettare l’Unione europea, anche perché non si sa come andranno le votazioni la prossima settimana.
Voi che posizioni terrete? Eravate severi, ora sembra che vi siate ammorbiditi.
Avere ottenuto il Commissario alla Concorrenza è un ottimo risultato. Passa tutto di lì, è lo snodo fondamentale: procedure d’infrazione, Antitrust, aiuti di Stato. Io con la Vestager (la commissaria uscente, ndr) ho lavorato più che con alcuni ministri del governo italiano. Sul resto ascolteremo le proposte dell’aspirante presidente, valuteremo se c’è credibilità in quello che dicono. Tuttavia il Parlamento Ue è fatto in modo che si possa collaborare sui temi. E il nostro obiettivo è dare il salario minimo orario, rivedere le regole dell’austerity, eliminare i paradisi fiscali all’interno della Ue.
A proposito di paradisi fiscali, vi impegnate per le manette agli evasori? Quanti soldi si potrebbero recuperare se aumentasse il rischio penale…
Se entro fine anno vogliamo mettere in piedi una riforma fiscale che tagli il cuneo fiscale, è chiaro che dobbiamo andare a colpire chi in questo momento non sta pagando le tasse. Il veicolo migliore sarà la riforma del processo che sta portando avanti il ministro Bonafede.
Voi potreste dire: avete tempo fino a fine anno per mettervi a posto, poi arriva la stangata.
Lo diciamo da un anno, con la rottamazione e il decreto fiscale. Se riusciamo a fare addirittura la flat tax – mi aspetto che sia la Lega a trovare le coperture – a quel punto abbiamo una riforma fiscale straordinaria e possiamo dire a chi evade che va in galera.
Cosa intendete per flat tax?
Nessun regalo ai ricchi: significa intercettare quei redditi che non vanno oltre i 60 mila euro annui. Finora con decreto Dignità, reddito di cittadinanza, quota 100 ci siamo occupati di chi sta a ridosso della no tax area, ora pensiamo al ceto medio, quello vero.
Capitolo Alitalia: ieri il cda di Atlantia ha dato mandato all’ad Castellucci per approfondire il piano industriale. Per lei è ancora un’azienda decotta?
Io ho fatto un ragionamento, nel solo interesse della solidità di Alitalia: se un’azienda come Atlantia, che possiede Autostrade, subisce la revoca della concessione, quali effetti produce? Atlantia ci dice che le due cose non sono collegate e che se la sente di assumersi questa responsabilità. Bene, l’importante è che non si mettano in testa che ci possano essere scambi sul tavolo del ministero delle Infrastrutture.
Tradotto, la concessione si revoca comunque?
Per me queste due cose non sono collegabili. Il ministero ha una relazione che dice che la revoca si può fare e che ci sono clausole vessatorie. Abbiamo dei punti di vantaggio, dunque per me si deve avviare la pratica della revoca, con l’obiettivo di abbassare i pedaggi e incamerare parte di quei profitti che i Benetton ingiustamente hanno fatto.
Se restituiscono il “maltolto” ci si può dialogare?
La procedura di revoca si deve avviare, poi ovviamente in ogni procedura c’è un momento di confronto.
Li volete spaventare?
No, non è questo il punto. Il mio obiettivo è che Autostrade paghi per i morti del Morandi: vedremo tutto quello che si può ottenere avviando la procedura di revoca. Quale sarà l’esito dipenderà dal lavoro dei tecnici.
La finestra elettorale si è chiusa?
Per me non si è mai aperta. Leggo i retroscena, ma se nomini due ministri non credo voglia farli durare nove giorni.
Lei si è fatto un’idea di cosa vuole fare Salvini?
Tutti e due lavoriamo per le cose concrete. Poi ci siamo scannati, gli abbiamo detto di tutto quando se lo meritavano, loro fanno lo stesso con noi. Ma entrambi crediamo nel cambiamento. Ed essere nel governo del cambiamento, per un partito come la Lega che ha la mia età, credo sia un bel vantaggio…
Oggi presenterete lo schema di riorganizzazione.
Prevediamo una sorta di segreteria con 18 persone, 12 per aree tematiche e 6 per quelle organizzate. Non saranno dei decisori, li chiameremo facilitatori. Dovranno facilitare i processi.
Saranno solo non eletti?
Anche eletti, a patto che non facciano parte del governo o non siano presidenti di commissione. Saranno 3 nelle regioni piccole e 5 nelle altre.
Potranno essere nominati anche autori di libri, come Alessandro Di Battista?
Se dovessi scrivere un libro lo farò verso la fine della mia vita (sorride, ndr). Comunque potranno esserci anche non eletti. E sarà previsto il mandato zero per i consiglieri comunali, ovvero il primo mandato non verrà conteggiato.
Ha deciso queste novità in solitudine. Eppure aveva promesso di allargare e di riformare il Movimento assieme ad altri.
Questa è la sintesi del lavoro di 20 assemblee regionali e delle mie riunioni con tutti gli eletti a vario livello del M5S. A metà mandato è previsto il recall sul web. E comunque tutte le nuove regole verranno votate dagli iscritti.
Ci saranno sedi fisiche?
No, perché avremmo dovuto dotarci di tesorerie. E comunque su 8 mila Comuni abbiamo 400-500 meet up.
Che tempi prevede per il nuovo assetto?
Conto di avere entro fine agosto una struttura organizzativa votata dagli iscritti, e ai primi di settembre di diffondere i nomi con i vari incarichi. Mentre a Italia5Stelle, la nostra festa che si terrà a Napoli il 12 e il 13 ottobre, voglio iniziare un percorso su una Carta del futuro.
Beppe Grillo sul Fatto ha ricordato che il M5S deve essere biodegradabile.
E lo sarà sempre. Significa che ogni incarico e tutto il M5S sono al servizio dei cittadini. Il vero pericolo di una struttura è che una forza politica si metta al servizio di essa. Ma deve essere il contrario.
Di Battista avrà posto nella segreteria?
I ruoli saranno contendibili, ci si potrà candidare presentando dei progetti. Spero che Alessandro possa dare una mano, c’è bisogno di tutti. Ma vorrei chiarire: si dice sempre che io voglia mettere fuori dal Movimento Roberto Fico, ma con lui ci vediamo ogni 15 giorni. Quanto ad Alessandro, al di là di qualche malinteso, credo che rimanendo nel M5S possa solo rafforzarlo.
Sul Tav cosa succederà?
Il presidente del Consiglio Conte ha dimostrato di poterci stupire nella sua capacità di mediazione. E potrà dimostrarlo anche con la Francia.
Cosa aspettate a fare la riforma della Rai?
A settembre presenteremo la proposta che Roberto Fico aveva elaborato quando era presidente della Vigilanza.