Radio Radicale si salva, ma i partiti perdono la faccia
Ieri ho sentito la notizia che il Parlamento ha fatto passare un emendamento del Pd per salvare l’emittente Radio Radicale, con un finanziamento di altri 3 milioni di euro per il 2019 (sembra che ne ricevano già 9 milioni). Un emendamento votato da tutti i partiti, escluso il M5S. Cronisti e intellettuali tutti a congratularsi per la pluralità dell’informazione. Mi sono sentita ferita, arrabbiata, umiliata, io che non ho mai ricevuto dallo Stato italiano nulla in regalo. Posso solo dire: si vergognino tutti, soprattutto i leghisti. È facile schierarsi contro gli ultimi, mentre bisogna avere gli attributi tanto decantati da Salvini per potersi opporre al potere.
A questo punto sarebbe auspicabile che i compensi percepiti dai lavoratori di Radio Radicale, finanziati dalle nostre tasse, fossero resi pubblici, così come quelli degli altri lavoratori dello Stato italiano.
Silvana Alfano
Tutela dell’ambiente, questa sconosciuta!
Disboscamenti indiscriminati e milioni di metri cubi di cemento.
Pare proprio che l’uomo, senza tanti ripensamenti, abbia intrapreso una terrificante guerra contro la Natura. E sono pochi coloro che, armati di buona volontà, cercano di opporsi a questo scempio continuo. Sempre pochi coloro che scendono nelle piazze per manifestare il loro sdegno alle previste catastrofi. Ancor meno coloro che rifiutano compromessi a livello istituzionale. Molti vorrebbero avere una casa in riva al mare, e per questo sono pronti a sacrificare l’ambiente senza calcolarne le conseguenze. Così come sono pronti a voltare le spalle a un corteo di ambientalisti, che cercano di scongiurare i cataclismi che colpiscono ripetutamente questo povero Paese, per rendersi conto, davanti al funerale dei propri concittadini, del fatto compiuto. Quando finirà questo modo distorto di assecondare i responsabili di queste disgrazie?
Alfredo Finotti
Pd, l’unica proposta politica è accanirsi contro gli amici
Nonostante il Pd sia figlio di un lungo percorso di presa di distanza dalle idee e dagli ideali del comunismo, forse ha conservato un tratto comune all’esperienza russa: è più feroce con gli amici che con i nemici. È sugli amici dei 5 Stelle che il Pd si accanisce, come la Chiesa contro gli eretici. Ricorda i comunisti che nella guerra civile spagnola eliminarono gli anarchici. Ricorda il Pci agguerritissimo nella lotta contro extraparlamentari come Antonio Negri, o contro l’esperienza socialista. In parte è anche comprensibile l’animosità del Pd contro i 5 Stelle, colpevoli di avere dato rifugio ai transfughi dem.
Ma cosa si offre ai “traditori” perché tornino all’ovile? Qual è la proposta politica che dovrebbe convincerli? Esiste ancora un contenuto politico dentro al pacco targato Pd?
Maria Zorino
Salvini cavalca l’onda del dissenso di sinistra
Gli impauriti antifascisti, che hanno affollato le piazze per protestare contro Salvini ai suoi comizi, sono solo riusciti a convincere gli elettori che il vero pericolo per la democrazia erano loro che impedivano al vicepremier di esprimere pubblicamente il proprio pensiero.
Tutta questa veemenza nelle piazze e sui media, espressa dall’ammucchiata di Confindustria, Chiesa Cattolica, Pd ed estrema sinistra, ha praticamente aperto la strada al successo del leader leghista.
Paolo Mario Buttiglieri
DIRITTO DI REPLICA
Gentile direttore, leggo un articolo sul quotidiano da Lei diretto dal titolo Il renziano che apre la bocca solo per nomine e potere, a firma Pino Corrias, nel quale viene riferito che il sottoscritto Marco “Carrai è dentro Monte dei Paschi e la Cassa di Risparmio di Firenze”. Gentile direttore, il sottoscritto non è mai stato “dentro Monte dei Paschi”. Non sono mai stato nei suoi organi, non ho un conto corrente del Monte dei Paschi, non sono mai stato personalmente cliente del Monte dei Paschi. Un suo stimato collega, per aver detto che ero socio in affari con l’amministratore delegato del Monte dei Paschi, dottor Marco Morelli, cosa falsa, è stato rinviato a giudizio e per interrompere in accordo tra le parti il procedimento penale contro di lui mi ha mandato una lettera di scuse e un assegno che devolverò in beneficenza. Quanto al fatto che io sia dentro la Cassa di Risparmio di Firenze, il sottoscritto è socio e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, che non è più neppure socia della Banca. Io non sono mai stato negli organi della Banca. Neppure con la cassa di risparmio ho un conto aperto né sono stato mai a oggi personalmente cliente. Provvederò a chiedere anche in questo caso un legittimo risarcimento del danno subito al giornalista che ha scritto questo articolo.
Marco Carrai
Gentile Marco Carrai, mi sono limitato a riportare alcune notizie di stampa, ma non c’era intenzione di accusarla di alcunchè. Dire che lei, uomo d’affari, abbia avuto a che fare con Monte dei Paschi o con la Cassa di Risparmio di Firenze non vuol dire che abbia commesso un qualche reato. Se quell’accostamento l’ha offesa me ne scuso.
P. Cor.