Il gruppo di potere formato dagli avvocati e soci Piero Amara e Giuseppe Calafiore, assieme all’imprenditore Fabrizio Centofanti, sembra essere a stretto contatto non solo con il pm ed ex consigliere Csm Luca Palamara, indagato per corruzione a Perugia. I contatti ci sarebbero stati anche con Cosimo Ferri, attuale deputato renziano del Pd, ex sottosegretario alla Giustizia nei governi Letta e Renzi, prima ancora vicino a Forza Italia; ex leader di Magistratura Indipendente, la corrente più conservatrice delle toghe.
Cosimo Ferri, come si sa, il 9 maggio scorso, si ritrova con Palamara, intercettato, a parlare di un esposto del pm romano Stefano Fava, ora indagato anche lui a Perugia, contro l’ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone e contro l’aggiunto Paolo Ielo. Presenti anche l’ex ministro Luca Lotti, renzianissimo (rinviato a giudizio, su richiesta di Pignatone, Ielo e Palazzi, per favoreggiamento nel caso Consip) e il togato Csm Luigi Spina, indagato.
Due anni fa, invece, parlavano di Ferri, ma non si può escludere che millantassero, Calafiore e l’ex pm Giancarlo Longo, nel cui ufficio c’era una cimice degli inquirenti. Quest’ultimo è l’ex magistrato che insieme ad Amara, Calafiore e Centofanti, fa un viaggio a Dubai, ricordato anche nel decreto di perquisizione emesso due giorni fa dalla Procura di Perugia a carico di Palamara. Siamo nel gennaio 2017 e Longo, che poi ha patteggiato cinque anni per corruzione in atti giudiziari a Messina, parla con Calafiore, soprannominato “Escobar”, che a Roma ha patteggiato una condanna a 2 anni e 9 mesi per lo stesso reato. L’oggetto della conversazione è la posizione del procuratore capo di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, soprannominato dagli indagati “il vigile”, ago della bilancia nella disputa di alcune indagini sulla compagna di Calafiore.
Secondo gli inquirenti, Amara, che per corruzione in atti giudiziari ha patteggiato a Roma una pena di 3 anni e Calafiore, avrebbero tentato di sfruttare i loro “contatti” con la sfera politica nazionale per fare pressioni su Giordano, affinché le indagini sulla compagna di Calafiore finissero solo sulla scrivania di Longo, che l’avrebbe protetta. Per pressare Giordano, Amara e Calafiore si sarebbero rivolti all’ex deputato Denis Verdini e a Ferri, all’epoca sottosegretario alla Giustizia. Va detto che Ferri, interpellato dal Fatto, nega rapporti con Calafiore: “Mai visto, mai conosciuto”. “Denis (Verdini, ndr) ha chiamato Cosimo – sosteneva Calafiore con Longo – Cosimo già gli ha telefonato oggi, e gli ha detto: ‘Ti devo parlare!’”. Longo rispondeva preoccupato: “Parlare! Questo ti deve, cioè è lui che dipende, cioè io posso mettere come un muro”. L’avvocato lo rassicurava: “Ma quello ci parla, non c’è dubbio”. E Longo, riferendosi a Giordano: “Si deve far cagare”. “Io ci vado e gli dico: Procuratore stiamo predisponendo un’interrogazione parlamentare, senza cazzi – tuonava Calafiore –. Ora me ne vado da Ferri e gliele porto anche a lui”.
Ferri ha una carriera sfolgorante da magistrato e da politico. A soli 35 anni, con 553 preferenze, nel 2006 fu eletto al Csm nonostante fosse rimasto coinvolto in Calciopoli, da cui uscì dimettendosi da commissario Figc e così evitando di essere giudicato. Nel 2009 è stato chiamato in causa in un’intercettazione sul caso Agcom-Annozero, quando Berlusconi voleva impedire, da premier, una puntata sulla corruzione del testimone David Mills, processato a Milano.
Nel 2010, il suo nome spunta nelle intercettazioni della cosiddetta P3, che al Csm briga soprattutto per far nominare Alfonso Marra come presidente della Corte d’Appello di Milano. L’ex giudice tributarista Pasqualino Lombardi, che si interessa anche di altri magistrati, chiama la segretaria di Ferri. “Han fatto pure il pm di Isernia?”. E lei: “Aspe’, chi ti interessava?”. L.: “Paolo Albano, che è pure un amico!”. La segretaria, dopo un paio d’ore: “Ho chiesto proprio a Cosimo. M’ha detto che non ci dovrebbero essere problemi”. Mai, però, Ferri è stato indagato. Da sottosegretario alla Giustizia, irrompe nella campagna elettorale per il rinnovo del Csm, quadriennio 2014-2018. Ha fatto girare un sms chiedendo il voto per due candidati di Mi, Lorenzo Pontecorvo e Luca Forteleoni.