“Ne ho parlato con Toti in maniera molto generica, rappresentandogli la situazione (…) forse mi disse che se Marsico aveva bisogno, magari poteva rivolgersi a lui”. Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha detto nei giorni scorsi ai pm milanesi che lo interrogavano per l’inchiesta in cui è indagato per abuso d’ufficio. Luca Marsico è il suo socio di studio, non rieletto in consiglio per Forza Italia e poi nominato nel Nucleo di valutazione degli investimenti pubblici lombardo. Toti, interpellato dal cronista, assicura: “Da quando sono arrivato io, nel 2015, Marsico non ha avuto alcun incarico. Ne sono certo”.
Eppure c’è un filone che lega l’europarlamentare milanese di Forza Italia Lara Comi e il centrodestra lombardo alla Liguria azzurra vicina a Toti. Lo rivelano altri passi dell’inchiesta. C’è un nome che collega i due mondi. Parliamo di Maria Teresa Bergamaschi, noto avvocato tributarista e presidente della Camera penale di Savona. Bergamaschi è tra i titolari dello studio legale Palazzo&Bergamaschi. Allo stesso indirizzo, in piazza Castello 4 a Pietra Ligure, ha la sede legale la Premium Consulting di Lara Comi. All’eurodeputata azzurra è contestato di aver ricevuto, nel gennaio 2019, un presunto finanziamento illecito da 31 mila euro dall’industriale bresciano e presidente della Confindustria Lombarda, Marco Bonometti. Tutto, ipotizzano i pm, passerebbe attraverso una consulenza alla Premium consulting.
Ma è solo la prima traccia che unisce i due mondi. La seconda parte sempre da Comi. L’inchiesta parla infatti anche di contratti di consulenza e di incarichi fiduciari per 38 mila euro affidati dall’Afol, cioè l’ente per il lavoro e la formazione della città metropolitana di Milano. I pm milanesi ritengono che sarebbero stati affidati all’avvocata savonese.
Bergamaschi è nota nel mondo legale e in quello politico. Gode della stima di personaggi politici che in Liguria oggi contano. Soprattutto uno, Angelo Vaccarezza, l’ex presidente forzista della Provincia di Savona che oggi è capogruppo del partito di Silvio Berlusconi in Regione. Un tassello molto importante nel mondo di Toti. Bergamaschi conosce bene Vaccarezza perché era sua compagna di scuola. Un legame che è arrivato fino a oggi: l’avvocato, quando Vaccarezza era presidente dalla Provincia, era stata nominata presidente di Tecnocivis, società partecipata dalla stessa Provincia. Non solo: era membro del collegio sindacate dell’azienda dei trasporti Tpl (dove la Provincia ha il 34 per cento delle azioni).
Un avvocato noto, Bergamaschi. Nel suo studio lavorò anche Roberta Gasco, ex consigliere regionale Udeur in Liguria (condannata in appello a due anni e due mesi per le spese pazze). Una passione per la politica, quella di Bergamaschi, che la portò anche a candidarsi alle Provinciali di Savona con una lista civica di centrodestra. Lei giura: “Non sono io il trait d’union tra il mondo della politica e degli affari a cavallo tra Lombardia e Liguria”.
Di certo ci sono tanti contatti. Comi, quando si candidò per le europee, venne in Liguria a fare campagna elettorale e fu capace di tessere relazioni che sono rimaste.
Del resto, da quando è arrivato Toti, in Liguria sono piovute tante figure dalle vicine regioni del Nord. In particolare dalla Lombardia. A cominciare dalla sanità; vedi il numero uno dell’Agenzia per la Sanità, Walter Locatelli. Mentre si annuncia lo sbarco di operatori privati della sanità lombarda.
L’era Toti ha fatto della Liguria anche un buen retiro per politici lombardi. Vedi il caso di Carlo Fidanza. Finito il mandato europeo e in attesa di finire in Parlamento, il rappresentante di Fdi restò parcheggiato in Liguria con un compenso, scrissero le cronache, di circa 80mila euro l’anno. Era Commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la promozione turistica “In Liguria”. Molti storsero il naso: perché scegliere un politico lombardo che non pareva avere un curriculum specifico? Ma Toti non aveva dubbi.