Per ottenere risultati sul clima bisogna partire dalla politica
Poi scenderà il silenzio elettorale, violato solo dal ministro dell’Interno che lo dovrebbe garantire. Ma i giovani scesi in piazza per l’ennesimo venerdì ambientalista meritano ascolto. Contro i mutamenti climatici non c’è rimedio senza radicali mutamenti politici…
Ma da noi i temi ambientali sono rimasti totalmente estranei alla campagna elettorale, marginali. Mentre in Germania erano al centro del dibattito politico e, non a caso, i Verdi sono proiettati verso il 20% dei consensi. Non sappiamo se l’onda verde europea travolgerà anche l’Italia premiando i pochi partiti che le preoccupazioni ambientali – Verdi europei, La Sinistra, Movimento 5 Stelle, di striscio Pd – le hanno messe nei loro programmi. Ciò che la storia recente insegna è che se il movimento ambientalista non diviene competitivo sul piano elettorale, è destinato a non contare nulla. Ma i Verdi di oggi sono pezzi consunti e confusi, sopravvissuti per rendita di posizione (residui di finanziamento pubblico?). In Europa, contro la Torino-Lione, e nelle regionali piemontesi in appoggio a Chiamparino che del Sì Tav ha fatto lo slogan della sua campagna elettorale.
Contraddizioni imperdonabili. Non è così che si dà futuro alla generazione di Greta.
Melquiades
Se la Lega ha questo potere, lo dobbiamo ai Dem
Noi non siamo stupidi. Vedemmo già, ormai sei anni fa, da parte del Pd lo stesso gioco sporco che Marco Travaglio descrive nel suo editoriale, dopo che si rifiutò qualsiasi dialogo con il M5S per ragione in parte giuste e in parte sbagliate, e non ci cascheremo di nuovo. Sappiamo che è parte della dirigenza Dem ad avere la colpa di questo governo, e nessun articolo potrà cambiare i fatti inoppugnabili che abbiamo di fronte ai nostri occhi. Io so che i motivi per cui è stata impedita la nascita di un governo M5S-Pd si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi.
So che i motivi per cui devo sopportare Salvini ministro degli Interni e quasi-premier si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi. So che i motivi per cui il sovranismo è ormai dominante nel governo gialloverde si chiamano Matteo Renzi e i suoi tirapiedi. E con Zingaretti segretario la situazione non è cambiata. Hanno rifiutato il dialogo prima della nascita di questo governo e rifiutano tuttora di fare da sponda al M5S per cercare di controbilianciare la Lega per un motivo semplice: arroganza. Non esiste un Gentiloni, un Renzi, uno Zingaretti, un Calenda che non si sentirebbe offeso, se non addirittura ferito, a fare da vice al premier Conte.
Come esiste qualche omiciattolo convinto che il vero nemico sia Di Maio, non Salvini, e lavora per favorire la destra da dentro il Pd. Non chiedo loro di vergognarsi, perché la vergogna appartiene a chi è abbastanza onesto con se stesso da sapere che c’è qualcosa di cui vergognarsi, ma che almeno non prendano in giro quelli a cui stanno chiedendo i voti per le Europee. Devo fare a giornalisti come Giannini i miei complimenti. Se prima ero indeciso tra dare la mia preferenza a un candidato del Pd, preferibilmente di quelli in fondo alla lista, e darla a un candidato M5S, ora lo sono meno. Più provano a non prendersi la (parziale) responsabilità dello strapotere di Salvini, più mi arrabbio, e più mi vien voglia di votare i Cinquestelle o chiunque altro solo per non farmi ricattare da loro. Questa gente mi odia (“mi” nel senso di quelli come me, di quelli che la pensano come me), e se non mi odia mi sopporta con fastidio, perché dovrei votarli alle Europee?
G.C.
Diritto di replica
In relazione all’articolo pubblicato lo scorso 23 maggio a firma di Davide Milosa, dal titolo “Una Giunta senza conflitti di interessi non è una Giunta”, il sindaco Mattia Palazzi si dichiara rammaricato per come Il Fatto Quotidiano abbia pubblicato conversazioni private del tutto decontestualizzate e senza alcun approfondimento fattuale che nulla hanno a che vedere con l’indagine, già peraltro oggetto di archiviazione.
Il sindaco Palazzi afferma inoltre che la realtà dei fatti è ben diversa da quella riportata: le presunte contravvenzioni non pagate sono state infatti regolarmente saldate nei termini assegnati per legge e la documentazione relativa è agli atti della Polizia Locale di Mantova. Palazzi replicherà a tutte le altre illazioni sottese nell’articolo nelle sedi più opportune.
Ufficio Stampa Sindaco Mattia Palazzi
Prendo atto della dichiarazione del sindaco.
Solo due brevi postille: le conversazioni fanno parte di un’annotazione allegata agli atti dell’indagine che, come scritto, è stata archiviata. Le chat pubblicate riguardano la gestione del Comune che interessa tutti i cittadini. Il contesto è molto chiaro. Quelle private, a sfondo sessuale, tra Palazzi ed Elisa Nizzoli, pur allegate, non sono state pubblicate. Sulle multe, mai è stato scritto che le contravvenzioni sono state tolte, e anzi si specifica che l’annotazione non lo chiarisce. Si dice però che Palazzi ha chiesto di toglierle. La sua frase al capo dei vigili è questa: “Ti mando la targa, si può evitare la multa?”
D. M.