Per Francesco Polacchi, titolare della casa editrice Altaforte, che ha pubblicato il libro intervista a Matteo Salvini, il processo per un’irruzione in Rai nel 2008 contro Chi l’ha visto? inizierà il prossimo 23 settembre. Titolare anche della Pivert, i cui vestiti piacciono al ministro dell’Interno, solo pochi giorni fa Polacchi è stato espulso dal Salone del Libro per alcune affermazioni fatte sul fascismo durante un’intervista e poi è finito indagato per apologia di fascismo a Torino. Intanto a Roma, imputati con lui per violenza o minaccia a incaricato di pubblico servizio, ci sono altre 11 persone. Tra loro il presidente di CasaPound Italia Gianluca Iannone, il segretario nazionale Simone di Stefano e il vicepresidente Andrea Antonini.
È stato Il Fatto, il 15 maggio, a ricordare come da anni questo fascicolo giacesse in attesa della fissazione dell’udienza. Infatti era il 2010 quando la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per i 12. Il fascicolo, con la Rai parte civile, arriva per la prima volta davanti al Gup nel marzo del 2011, quando si stabilisce che per il reato contestato bisognava andare subito a giudizio davanti al giudice monocratico senza il filtro dell’udienza preliminare. Dal 2011 non succede nulla, neanche quando nel 2017 la Procura sollecita la fissazione del processo. Solo pochi giorni fa, e dopo l’articolo del Fatto, è stata fissata la data. La vicenda, per la quale sono imputati i massimi dirigenti di CasaPound, risale alla notte tra il 3 e il 4 novembre 2008 quando un gruppo di circa 25 persone poco prima dell’una di notte entra negli uffici del palazzo Rai, in via Teulada, a Roma. Un testimone racconterà di aver sentito dire che ce l’avevano con Chi l’ha visto?.
Infatti due ore prima, la conduttrice Federica Sciarelli aveva mostrato alcune immagini sugli scontri avvenuti il 29 ottobre 2008 durante una manifestazione contro la riforma Gelmini. Fino a quel momento i Tg avevano parlato solo dei militanti di destra attaccati da quelli di sinistra. Il programma su Rai3 invece mise in onda l’altra parte della medaglia: le riprese di scontri a colpi di cinghia contro i militanti di sinistra. Proprio per i fatti di Piazza Navona, nel giugno 2017 sono arrivate le condanne in primo grado (la sentenza è stata appellata) per 15 persone (di entrambe le parti). Tra loro c’è Polacchi al quale è stata inflitta una pena di un anno e 4 mesi, come pure per Davide Di Stefano, responsabile comunicazione di CasaPound e fratello del segretario. Quest’ultimo non è imputato per l’incursione in Rai, mentre Simone sì.
In ogni modo, le immagini di Chi l’ha visto? non devono esser piaciute molto agli estremisti di destra, che poco dopo irrompono in Rai. La tv di Stato sporge denuncia. La Procura di Roma indaga dodici persone per violenza o minaccia a pubblico ufficiale perché “al fine di conseguire per alcuni di loro e per terzi l’impunità per la partecipazione alle aggressioni e alla rissa verificatesi in piazza Navona il 29 ottobre, minacciavano giornalisti, redattori e registi di Chi l’ha visto?”. In particolare, continua il capo di imputazione, “in relazione e a seguito della trasmissione (…) nella quale venivano trasmesse immagini degli scontri del 29 ottobre in cui potevano essere riconosciuti alcuni dei partecipanti, facevano ingresso in gruppo compatto e con atteggiamento intimidatorio nella sede Rai, (…) alla ricerca – senza esito per l’allontanamento pochi minuti prima – di giornalisti e addetti. Spingendosi fino all’interno degli studi di regia, manifestando di ‘avercela con il programma Chi l’ha visto?’ e imbrattando i muri con ortaggi”.