Un’associazione politica e una squadra di calcio. Sono questi gli strumenti attraverso i quali passavano i soldi dei favori e delle mazzette ai politici lombardi. Da un lato, quindi, l’associazione Agorà di Varese, e dall’altro la squadra Busto81. Strade alternative alla consegna del denaro contante. Una sistema che coinvolge Forza italia e sfiora al momento la Lega. E del resto il timore di un’escalation dell’inchiesta milanese fin dentro le stanze del Carroccio, è ben presente in Parlamento. Tanto da essere rilanciato dal vicepremier Luigi Di Maio che ha pronosticato una crisi di governo se questo dovesse succedere. Ieri, intanto, Giulia Martinelli, ex moglie di Matteo Salvini, nonché capo segreteria di Attilio Fontana, è stata sentita in Procura come teste sull’abuso d’ufficio contestato al presidente della Regione per l’incarico affidato al suo ex socio di studio Luca Marsico. Sempre ieri, un imprenditore di Varese si è presentato come teste e dopo diverse ammissioni ne è uscito indagato per corruzione.
Torniamo all’indagine. L’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, interrogato nel 2017 spiega: “Caianiello è presidente onorario della fondazione Agorà che gestisce la politica a Milano, Varese e Como”. In realtà Nino “Jurassic park” era il vero dominus dell’associazione politica. Prova ne sia la vicenda che riguarda l’elezione di Angelo Palumbo in Consiglio regionale con la lista Fontana presidente. Palumbo sarà eletto e, intercettato, dirà: “I miei voti erano mille, gli altri ce li ha messi Nino”. Spiegano i pm: “L’appoggio da parte di Caianiello non è a costo zero per Palumbo, il quale dopo la sua elezione lo ringrazia con una donazione (9.500 euro) nei confronti della Associazione Agorà”. La cifra corrisponde al primo stipendio da consigliere. “Io le promesse le mantengo”, dice il politico. Lo stesso Palumbo, secondo la Procura, ha ricevuto dall’imprenditore Daniele D’Alfonso un finanziamento illecito di 10 mila euro. Denaro che viene triangolato passando per il conto corrente della squadra di calcio Busto81 di cui presidente è l’avvocato Carmine Gorrasi. L’escamotage lo spiega D’Alfonso al consigliere comunale di Milano Pietro Tatarella. “Il mister (Gorrasi, ndr) si è inventato una roba! Sponsorizzazione squadra di Busto”. E così sarà. Ma Caianiello va oltre e vorrebbe trasformare l’associazione Agorà nel collettore delle tangenti. Dice: “Fai un contributo ad Agorà, scusami”. La Procura sta analizzando il conto corrente dell’associazione politica. Di Agorà parlano poi Caianiello e Ciro Calemme, dirigente di Forza Italia a Varese, che ieri è stato sentito in Procura per quattro ore come persona informata sui fatti. Si legge negli atti che “Nino chiede per il resto delle cose” e “Calemme dice che per Agorà stanno facendo”, poi passano a parlare d’altro. Dell’imprenditore Marco Marcora (non indagato) “che sarebbe quello che alla cena di Berlusconi ha messo 20.000 euro in mano a Berlusconi e che hanno candidato nella lista Fontana”. Marcora non sarà eletto.
Insomma Caianiello domina su tutto. Anche sulle nomine politiche. Come quella dell’eurodeputata azzurra Lara Comi, coordinatrice provinciale a Varese. Un ruolo “ricoperto di fatto” da Nino Jurassic park. Caianiello riuscirà poi a far “ottenere a una società riconducibile a Lara Comi (non indagata, ndr) contratti di consulenza da parte dell’ente Afol città metropolitana per un totale di 38.000 euro (come preliminare conferimento di un più ampio incarico di 80.000 euro) dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Giuseppe Zingale (presidente di Afol)”. I due ne parlano al telefono. Dice Caianiello: “Con Lara Comi a che punto stiamo? Quanto ha preso? La logica è: se questa non prende poi non può dare”. Comi smentisce, anche se nei giorni scorsi ha difeso lo stesso Caianiello. C’è poi il capitolo Attilio Fontana e l’incarico dato a Luca Marsico. Dalle intercettazioni emerge altro riguardo al fratello, Marco Marsico e il suo incarico in Trenord, società partecipata da Ferrovie nord e dalla Regione. “Caianiello – scrivono i pm – racconta di aver intermediato con successo l’assunzione del fratello di Luca Marsico all’interno della società Trenord. Società dalla quale lo stesso Caianiello ha ottenuto una consulenza di circa 40.000 euro”.