Con una mossa attesa ma nient’affatto scontata, dopo anni di “disattenzione” gestionale, Confindustria ha deciso di chiedere i danni della passata gestione del Sole 24 Ore agli ex vertici. Ieri l’assemblea degli azionisti della società quotata che pubblica il principale quotidiano economico e finanziario italiano, controllata dall’associazione degli industriali, ha approvato con il voto determinante a favore di Confindustria l’azione sociale di responsabilità nei confronti dell’ex presidente Benito Benedini, dell’ex ad Donatella Treu e dell’ex direttore Roberto Napoletano con il 99,3% dei voti a favore e solo lo 0,7% di astenuti, nessun contrario.
La proposta all’ordine del giorno era stata avanzata dal consiglio di amministrazione della società editrice che l’aveva approvata all’unanimità nella riunione del 12 marzo. L’azione di responsabilità, che segue la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura di Milano per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo (l’udienza preliminare è fissata al 12 settembre) e la proposta di pesanti sanzioni da parte della Consob, è stata formulata dal consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore dopo un’istruttoria svolta dalle strutture interne della società e da verifiche legali e finanziarie condotte da un pool di consulenti. Secondo gli amministratori attuali, i danni sono stati causati al Sole da Benedini, Treu e Napoletano per le “pratiche commerciali e di reporting dirette a incrementare artificiosamente i dati relativi alla diffusione del quotidiano” e per “l’operazione mediante la quale Il Sole 24 Ore ha ceduto il ramo d’azienda Business Media a una società neocostituita denominata New Business Media Srl al prezzo simbolico di 1 euro e con il riconoscimento di una ‘dote finanziaria’ di circa 10,9 milioni, conclusa tra il dicembre 2013 e il gennaio 2014” oltre che per un’operazione di factoring su una rotativa di Bologna. L’azione di responsabilità nei confronti di Benedini è solo per l’operazione Business Media, per la quale a lui e all’ex amministratrice delegata Donatella Treu sono richiesti danni quantificati in almeno 4,3 milioni, mentre nei confronti di Roberto Napoletano e a Treu sono chiesti danni per 4,6 milioni in relazione ai dati diffusionali del quotidiano.
Il presidente del Sole 24 Ore, Edoardo Garrone, nella discussione sull’azione di responsabilità ha specificato che la richiesta di danni è stata avanzata solo nei confronti di Benedini, Treu e Napoletano, in quanto “non sono emerse circostanze per cui si possano considerare responsabili altri amministratori oltre le tre persone oggetto della proposta”. Rispondendo a una domanda degli azionisti, Garrone ha specificato che sono state “fatte verifiche anche sulla situazione patrimoniale delle tre persone oggetto dell’azione” per verificarne la solvibilità e che tale situazione “verrà monitorata per quanto possibile”. Garrone ha aggiunto che “è emersa anche la formazione di un trust con sede a Nola da parte dell’ex direttore Roberto Napoletano: la società ne è a conoscenza e si riserva ogni azione a riguardo anche a fini conservativi”. Napoletano è stato inserito nell’azione di responsabilità, secondo il presidente Garrone, non solo perché nell’inchiesta penale è emerso il ruolo di “amministratore di fatto” del gruppo, ma anche perché dalle verifiche realizzate si è evinto che “Napoletano ha ingerito in maniera costante nella strategia di diffusione del quotidiano, contribuendo alle condotte illecite contestate a Donatella Treu”, ex amministratore delegato. Soddisfazione per la decisione è stata espressa da numerosi azionisti presenti, compresi i rappresentanti sindacali dei comitati di redazione del quotidiano, che hanno votato a favore come pure i colleghi del CdR dell’agenzia di stampa Radiocor.
L’assemblea del Sole 24 Ore ha approvato anche il bilancio 2018 del gruppo editoriale. Nel 2018, il gruppo editoriale ha registrato ricavi consolidati per 211,3 milioni, in calo di 10,7 milioni (-4,8%) rispetto ai 222,1 del 2017. Il margine operativo lordo è migliorato su base annua di 18,2 milioni (da -8,6 a +9,5), il margine operativo è cresciuto di 22,5 milioni (da -21,9 a +0,5 milioni), soprattutto per il taglio dei costi e in particolare di quello del lavoro.