Salvini che imbraccia un mitra: solo un messaggio di violenza
Luca Morisi, lo “spin doctor” del ministro degli Interni Matteo Salvini, è un 45enne informatico laureato in filosofia. E di Salvini cura anche l’immagine pubblica. Ma l’immagine postata su Facebook con Salvini, che tiene in mano un mitra e la dicitura “Tenteranno di fermarci, siamo armati”, non è sicuramente di buon gusto. In un clima esacerbato dai vari attentati in giro per il mondo, come l’ultimo avvenuto in Sri Lanka che ha provocato circa 300 morti, messaggi del genere appaiono pesantemente fuori luogo. Mettendosi allo stesso livello delle varie scritte, apparse anche sui muri di Parma, “Spara a Salvini”. Un clima politico è sempre condannabile quando si inneggia alla violenza, anche in modo ironico. Perché la battaglia politica si combatte con parole seguite dai fatti. Non con immagini di armi. Mi auguro che Matteo Salvini prenda le distanze da certe provocazioni.
Cristian Carbognani
Non scordiamoci cosa è davvero la Lega e cos’ha fatto
L’enorme successo della Lega ha un’unica motivazione: il contrasto all’immigrazione. Una situazione lasciata incancrenire colpevolmente dai vari governi degli ultimi 20 anni, che hanno fatto montare l’allarme e il rifiuto a livelli di guardia. Salvini, cavalcando l’onda, ha detto quello che la gente voleva sentirsi dire, promettendo sfracelli, l’azzeramento degli arrivi ed espulsioni di massa. Finora ha ridotto (non azzerato) gli arrivi, ma non ha espulso nessuno dei 600mila clandestini. La domanda semplice è: un partito di Governo può reggersi solo su un tema di questo genere? Cosa c’è dietro al paravento dell’immigrazione? La gente, ancora accecata dai proclami, insorge ad ogni iniziativa dei Giudici che fanno di Salvini il martire perseguitato, perché difende gli interessi della Nazione. Per il resto, ignora o finge di non vedere cosa sia e voglia la Lega. La Lega è quella dei “Lumbard”, dei Giorgetti e Centinaio, dalle azioni (oltre che dalla faccia) inquietanti, dal sì al TAV, il sì alla privatizzazione delle acque, il sì alle ricerche petrolifere in Adriatico, il sì alle politiche ambientali più scellerate, compreso il sì (in sintonia con le multinazionali chimiche) a proseguire con l’uso di pesticidi e Glifosato. La Lega è l’alleata di sempre di Mr. B. e complice di tutte le sue scelte.
È quella del sì alle leggi ad personam, alle depenalizzazioni dei reati finanziari, ecc…
È quella delle politiche sociali più retrive, per gli sgravi e gli aiuti a ricchi e speculatori piuttosto che per gli “ultimi”.
La Lega ignora ogni “questione morale”, continuando a imbottire le sue liste di inquisiti, condannati e bancarottieri, come questo Siri, difeso a spada tratta, anche se pare sia stato preso ancora con le dita nella marmellata. Senza scordare i 49 milioni di soldi pubblici di cui si sono appropriati i suoi capi.
Mario Frattarelli
Serve un chiarimento nell’esecutivo gialloverde
Registrato che le liti furibonde a colpi di richieste di dimissioni incrociate – tra Lega e M5S – non hanno sortito alcun effetto pratico contro il mantenimento in vita del governo gialloverde, ed essendo ormai giunti a circa un mese dalle elezioni europee, sarebbe il caso che si uscisse da questo stucchevole tran-tran con un chiarimento definitivo tra le due parti. In altri termini, il governo e il premier Conte, anziché tirare a campare con gli insulti e le grida sino al 26 maggio, farebbero bene a indire un Consiglio dei ministri per chiarire una volta per tutte se fare una tregua sino alle Europee, o se dare le dimissioni, o se continuare con la ignobile pochade che favorisce le peraltro sbiadite opposizioni e i protervi burocrati europei, offrendo un miserabile spettacolo della politica italiana.
Luigi Ferlazzo Natoli
La Costituzione è la nostra ultima speranza per il futuro
Il recente (presunto) caso di corruzione che ha coinvolto un esponente della Lega, così come gli scandali delle tangenti innescate dal Mose, i concorsi truccati in Umbria, e altri innumerevoli casi analoghi in tutta Italia non fanno che confermare la tesi a suo tempo sostenuta dall’antropologa A. Signorelli: “Familismo, clientelismo e cosca sono le tre piaghe che affliggono il nostro paese, perché profondamente radicate nel tessuto sociale”. Solo i valori universali della Costituzione, qualora riescano a sedimentarsi nelle coscienze dei cittadini, potranno far sì che l’interesse generale prenda il sopravvento su quello particolare. E il 25 aprile, festa della Liberazione e, quindi, della Costituzione, non sarà un inutile rito, se in quella occasione riaffermiamo la volontà di andare nella direzione di un patriottismo della Costituzione, l’unico modo per rafforzare la coesione sociale e per sperare in un mondo migliore.
Maurizio Burattini
Caro Di Maio, apri la crisi sulle proposte di legge
Penso che il Movimento 5 Stelle non debba aprire la crisi sul caso Siri ma sulle iniziative di legge. Lì si vedrà chi le approva e chi no e solo in quel caso sarà possibile portare il Paese a nuove elezioni mettendo gli italiani di fronte alle loro responsabilità, facendo loro scegliere da chi vorranno essere governati. Solo allora capiremo se questo Paese vuol davvero cambiare o apparire quello che veramente è.
Michele Lenti