L’effetto più apprezzato del boom dei film di supereroi al cinema è che gli editori hanno un incentivo a ristampare le storie migliori dei personaggi protagonisti degli adattamenti. Ieri è uscito il (secondo) film dedicato a Hellboy diretto da Neil Marshall e la Magic Press coglie l’occasione per mandare in libreria uno splendido volume Omnibus, il primo di una serie, dedicato alla creatura infernale di Mike Mignola, nata editorialmente nel 1994. Proprio all’apice del momento più favorevole per i comics di supereroi, quando sembrava che niente di originale potesse essere ancora scritto, 25 anni fa Mike Mignola lancia per Dark Horse una nuova serie. Il protagonista è una specie di demone evocato per sbaglio dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, è un bambino rosso dalle corna mozzate e con uno strano braccio che usa come arma, invecchierà molto lentamente, trasformandosi in un quasi-supereroe al servizio di un ufficio che si occupa di vicende paranormali. Hellboy attinge alle solite fonti di ispirazione di tutti i fumettisti horror – Mary Shelley, Edgar Allan Poe, H. P. Lovecraft – ma mescola gli ingredienti con una originalità che risulta ancora oggi sorprendente. Hellboy è una serie che alterna verbose riflessioni sull’occulto a spettacolari scene di azione che esaltano il disegno di Mignola, incredibilmente capace di creare un’oscurità cupa ma anche divertita, ironica. Hellboy assomiglia a certi gol in rovesciata che vengono ritrasmessi senza che nessuno si annoi a rivederli. È il gesto tecnico perfetto, a volte così perfetto da sembrare quasi un esercizio di stile. Ma uno stile notevole. E l’edizione della Magic Press, dopo anni di libretti dalla periodicità incerta, esalta tutto questo in un volume definitivo.