Finisce in carcere ancheValentina Casa, la 31enne madre del piccolo Giuseppe di 6 anni ucciso a Cardito (Napoli) il 27 gennaio scorso dal patrigno 24enne Tony Sessoubti Badre, arrestato e tuttora detenuto “perché aveva rotto la spalliera del letto”. L’hanno arrestata per concorso in omicidio e per il tentato omicidio della seconda figlia di 7 anni, perché pur sentendo “le urla di dolore, di terrore e le invocazioni di aiuto dei suoi piccoli”, non ha mosso un dito per fermare il suo compagno. Anzi, ha pulito con lo straccio le tracce di sangue per terra nel tentativo di depistare le indagini. Dunque, come riassume la bambina ascoltata dalla neuropsichiatra, “mamma non faceva nulla” per impedire quello scempio. E poi sotto la gragnuola di colpi di quell’uomo violento che la piccola di 7 anni chiamava “papà” (era il nuovo compagno della madre, il vero padre si era disinteressato di loro), seconda di tre figli della signora Casa, poteva morire anche lei: i referti del Santobono non lasciano spazio a dubbi.
Nell’ordinanza eseguita dalla Procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco, si rivelano particolari da brividi. Quando viene ascoltata, la bimba ha gli occhi così pesti per le botte che deve aprirli con le dita per guardare. “E’ stato papà Tony, gli ha dato la mazza della scopa nella schiena… anche a me, dietro l’orecchio, mi ha fatto male… Ha dato tanti colpi che la mazza della scopa si è rotta…”. La bimba ha grossi lividi dietro la schiena, li mostra alla dottoressa. “Il mio papà si deve fare dieci anni di galera, ed io sono contenta. Ora sto più tranquilla”. C’è il racconto dello strazio di Giuseppe. “Il sangue usciva dalla testa a Giuseppe, lo abbiamo asciugato con gli asciugamani per non far uscire il sangue… la mia sorellina ha vomitato…”. E le paure trasmesse dalla madre: “Non voglio dirlo perché è triste, non lo dire a papà però. Se lo dici ammazza anche te”. Secondo il Gip Antonella Terzi la donna va arrestata perché “ha deliberatamente abbandonato i figli a un destino di infelicità e di morte”.