Negare il cibo ai bambini: almeno questo ci farà svegliare?
L’ultima vergognosa vicenda che vede un sindaco della provincia di Verona umiliare una bambina, negandole il cibo che viene dato ai suoi compagni per la morosità dei genitori nel pagamento della retta, dimostra ancora una volta come gli amministratori leghisti che vogliono emulare l’intolleranza di cui fa quotidiano esercizio il loro leader, inadeguato ministro dell’Interno, Salvini, possano arrecare altrettanto danno alla società civile che dovrebbero governare in base ad ordinari principi di umanità e buon senso. Il sindaco ha anche la spudoratezza di dire che la cosa non doveva essere conosciuta per evitare strumentalizzazioni, perché rivela di non voler amministrare all’insegna della trasparenza. Se un amministratore non comprende che, fermo restando il diritto di agire per recuperare quanto di competenza dell’ente, è semplicemente inumano e inconcepibile far ricadere la colpa su un bambino, i cittadini dovrebbero trarne le relative conseguenze; almeno, così si spera.
Loris Parpinel
Proprio perché sono di sinistra, non voterò il Pd
È comprensibile la delusione degli elettori di sinistra che votavano Pd e hanno scelto il M5S alle ultime elezioni, ma mi sfuggono le motivazioni di chi adesso decide di ritornare sui propri passi. Forse comprendo di più chi è rimasto fedele al proprio partito come si fa con una squadra di calcio, o addirittura l’astensione. Emblematica di questo atteggiamento incoerente è l’intervista di Mauro Corona al Fatto, dove si leggono parole a dir poco contraddittorie.
Lo scrittore dice di volere ritornare a votare per il Pd per una questione di sentimenti, di “connessione”, perché lui è “di sinistra”. Però contemporaneamente afferma: “Non voto chi parla la lingua dei banchieri, chi ha tolto l’articolo 18, chi ha fatto il Jobs act, chi parla la lingua delle élite, non voto Zingaretti che come primo atto va a genuflettersi ai miliardi del Tav”. Per chi vota allora? Io al suo elenco aggiungerei: non voto per chi vota contro la Spazzacorrotti e contro il Reddito di cittadinanza insieme a FI, un partito col quale sembra essere troppo spesso sulla stessa lunghezza d’onda. Senza contare le attuali proposte di Zanda, che mi sembrano un altro carico da novanta, e il fatto che in quel partito gli “Etruschi” hanno ancora troppa voce in capitolo. Corona, e qualche noto artista, hanno pensato bene di fare questo tradimento (una sorta di “sveltina”) al loro partito, pretendendo da altri la “rivoluzione” (in meno di un anno e avendo tutti contro) che la politica di sinistra, con i suoi vari nomi e abiti, in decenni non aveva mai neanche pensato di fare. Ha ragione chi dice che le alternative, a sinistra, si costruiscono, ma ci vorrà del tempo, specialmente in un paese che non disdegna per niente la destra, e alla mia età forse non ne vedrò i risultati. Intanto non darò il mio voto al Pd proprio perché sono di sinistra, carissimo Corona.
Enza Ferro
Ilaria Cucchi: la forza di un’eroina tragica
Ilaria Cucchi ha finalmente dato degna sepoltura al fratello, avvolgendolo nel candido sudario della verità. Come Antigone, nella tragedia di Sofocle, non si rassegna a far smembrare il corpo martoriato di Stefano dai corvi della calunnia, della falsità. C’è un apparato potente e deviato dell’Arma dei carabinieri che impone omertà e dall’altra parte una famiglia a cui molti consigliano prudenza e sottomissione, nel nome della legge perversa dello scandalo, che il più forte sa sempre come schivare e ritorcere sul più debole.
Dopo 2.461 anni dalla prima rappresentazione di questa tragedia (442 a.C.), il grido di giustizia ha attraversato i secoli e unito due donne, due sorelle. Antigone e Ilaria hanno lottato, con la tenacia inestinguibile che solo le donne sanno esprimere e ci hanno mandato un messaggio potente: la giustizia per gli inermi è il massimo atto morale e politico di una comunità.
Massimo Marnetto
I giochi di potere che mettono in dubbio la democrazia
Abbiamo sempre avuto in Italia governi composti da più partiti, spesso con idee molto diverse se non contrapposte. Questo ha portato naturalmente a mediazioni sempre più al ribasso che per accontentare tutti finivano per rendere inutile se non dannosa l’azione governativa. Se a questo aggiungiamo che le forze politiche che componevano i governi erano perennemente in campagna elettorale e attenti a limitare lo spazio elettorale degli altri allora si può ben capire perchè il “sistema Italia” fa acqua dappertutto. Anche il governo attuale si sta infilando nello stesso vicolo cieco, principalmente perchè le forze politiche che lo compongono hanno visioni e interessi politici contrapposti, e in secondo luogo perchè la loro azione politica (almeno per la Lega) sembra più volta ad accrescere i consensi elettorali che a lavorare per risolvere i numerosi problemi del Paese. Insomma la sovranità dovrebbe, secondo la Costituzione, appartenere al popolo, ma c’è qualcuno che può infischiarsene del popolo e condizionare in tutti i modo gli eletti del popolo. Possiamo ancora pensare di essere in democrazia? Sinceramente qualche dubbio mi viene…
Leonardo Gentile