La strategia della destra per prendersi il Colle
Sono io a essere totalmente ingenuo o è il teatrino della politica che è diventato talmente endemico per cui nessuno si prende la briga di evidenziare le assurdità? Sono settimane che le destre, con giornali a seguito, spingono per l’elezione di B. al Colle, ben sapendo che è impresentabile data la sua storia. Con l’evidente strategia di coalizzare gli oppositori su di lui per poi, al momento delle votazioni, proporre un’altra figura di destra, subdolamente offerta obtorto collo per farla accettare.
Mauro Cestaro
Caro Draghi, è arrivata l’ora di redistribuire
Caro Mario Draghi, per me diplomato in Ragioneria e laureato in Giurisprudenza, è tempo di dare a chi non arriva a fine mese e non ha niente da mangiare e di prendere da chi ha molto più del superfluo, come il 10 per cento delle famiglie italiane che detengono quasi la metà della ricchezza nazionale. Voglio sperare che, di fronte alla suddetta situazione, lei con il suo governo vorrà prendere qualche iniziativa. L’articolo 2 della Costituzione dichiara che la Repubblica richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Io le batterò le mani soltanto quando lei e il suo governo estirperete le varie mafie, la corruzione e l’evasione fiscale. Buone feste.
Antonio Ammirati
L’obbligo di tampone è un assist per i No vax
Mio figlio, che vive e lavora a Budapest dove si è vaccinato, rientrando in Italia per le vacanze di Natale dovrà sottoporsi al tampone con tutta la sua famiglia. Invece i vaccinati che rientreranno dal Nord Italia nei loro paesi di origine nel Meridione non hanno alcun obbligo di sottoporsi ai controlli. C’è una logica che giustifica questa differenza di trattamento fra persone nelle stesse condizioni? Il vaccino non funziona passando un confine statale, mentre se si supera uno regionale mantiene la sua efficacia? Questa decisione non farà altro che alimentare la polemica dei No vax.
Pietro Volpi
I rischi di contagio nelle mense scolastiche
In questi giorni non si fa che parlare della vaccinazioni per i bambini. Comunque, i dati sono lì che certificano quante positività riscontrate nelle aule scolastiche, e molte delle quali sono finite in Dad per la gioia dei genitori. Parlando per caso con una coppia di genitori preoccupata dell’esposizione in crescita delle positività nell’ambiente scolastico, alla mia domanda se i tavoli della mensa siano dotati di plexiglas, in quanto chi si siede non è congiunto, mi sono visto rispondere che si trovano a una distanza di circa un metro, e sono a contatto stretto per più di 20 minuti, che è il tempo necessario per la trasmissione del virus. La normativa parla chiaro: per contatto stretto si intende una persona che è stata vicina a un positivo per più di 15 minuti e a una distanza inferiore di un metro e 80 centimetri. Mentre lì, nelle mense, tutti possono trasmettere facilmente il virus, col rischio anche di creare un vero focolaio. Ma dico io, gli ispettori delle Asl e i dirigenti scolastici non si rendono conto della problematica? Forse non hanno ben valutato il reale rischio che uno scenario del genere può comportare?
Gianluca Bragatto
Gli sforzi del Papa contro la politica dell’odio
Nel momento in cui i politici italiani continuano a dare spettacolo nei vari dibattiti televisivi solo per litigare e senza parlare dei tanti problemi dei cittadini, il Papa ha dimostrato, durante il suo viaggio nell’Ellade, di saper fare vera politica. Ha parlato di muri e di filo spinato proprio in Grecia, ormai super popolata da immigrati, occupanti le meravigliose isole, una volta perla e ricchezza per il qualificato turismo greco. Stimo Papa Francesco per quanto sta facendo per una migliore presenza della Chiesa Cattolica nel mondo. Proprio per questo avrebbe fatto bene anche a nominare la cattolicissima Polonia che, oltre a muri e filo spinato, ha addirittura sparato acqua gelata sui poveri e veri immigrati, affamati e agghiacciati dal freddo.
Mario De Florio
I NOSTRI ERRORI
Ieri, nel sommario di prima pagina, una dichiarazione del Comitato tecnico-scientifico è stata attribuita erroneamente all’Istituto superiore di sanità. Ce ne scusiamo con gli interessati e i lettori.
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