Il dialogo con il Pd sul salario minimo non c’è, anche perché “la discontinuità tra Zingaretti e Renzi a oggi non si vede”. Però Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato dei 5Stelle, assicura che il M5S è pronto a sedersi al tavolo con i dem e con tutti gli altri, per scrivere una nuova legge sulla “fine vita”.
A che punto siete sul salario minimo?
Il disegno di legge è calendarizzato in Aula in Senato già per la prossima settimana, ma la commissione Lavoro non ha ancora completato l’iter. Penso che attorno a Pasqua, ossia per fine aprile, il provvedimento verrà approvato in prima lettura.
E lo voterà anche la Lega? Le imprese rumoreggiano, e il Carroccio è sensibile…
Il salario minimo è previsto dal contratto di governo, quindi la Lega è favorevole. E per le imprese stiamo facendo tanto: abbiamo tagliato il cuneo fiscale, e nel reddito di cittadinanza ci saranno agevolazioni per chi assume.
Il 4 marzo Luigi Di Maio aveva auspicato che il Pd del neo eletto segretario Zingaretti convergesse sulla proposta del M5S sul salario minimo (9 euro lordi all’ora per ogni lavoratore, ndr). Ma in questi giorni non si è fatto un solo passo in questa direzione: non riuscite proprio a parlarvi?
In Senato abbiamo rapporti assolutamente civili con il Pd. Dopodiché in Aula i democratici si sono già mostrati incoerenti, criticando una riforma come il reddito di cittadinanza, che un partito che si definisce di sinistra dovrebbe sostenere. Per questo Di Maio ha lanciato quel messaggio al Pd sul salario, ossia per verificare se con la nuova segreteria potesse cambiare qualcosa sulla lotta alla povertà e i diritti sociali. Ma la risposta è stata in totale continuità con le precedenti gestioni. Tutto, pur di non votare con la maggioranza.
Zingaretti ha risposto che “i processi politici non si costruiscono con le furbizie”. Tanto più che a maggio ci sono le Europee, quindi perché farvi un favore?
Mi rifiuto di pensare che la politica si basi sulla ricerca del consenso. Il salario minimo orario è un’esigenza, visto che il 22 per cento dei lavoratori prende meno di 9 euro all’ora.
Con i dem però avete affinità, per esempio sui diritti civili. Mentre la Lega ha organizzato un convegno della famiglia a Verona contro cui voi 5Stelle vi siete scagliati in massa. Forse sarebbe il caso di aprire un dialogo sull’eutanasia, come auspicato anche oggi su Repubblica da Roberto Fico.
Questi sono temi delicati, su cui esistono sensibilità diverse all’interno di ogni partito, e difficilmente questa sarà una legislatura riformatrice in questo ambito. Ma una questione come la fine vita andrà affrontata, anche perché ce lo chiede la Consulta. Dovremo aprire un tavolo con la Lega e gli altri partiti.
Con il Carroccio siete lontanissimi su questi temi, tanto che i diritti civili non sono nel contratto.
Le posizioni sono molto distanti, è vero. E il caso di Verona lo conferma.
Ma a questo punto non dovreste rilanciare su queste tematiche per riaffermare la vostra identità? In questi mesi vi siete spesso schiacciati sulla Lega.
La legge sulla fine vita è una necessità per il Paese, e va fatta a prescindere. Ma noi non siamo affatto schiacciati sulla Lega, tanto che abbiamo fatto approvare molti dei nostri provvedimenti, dal decreto Dignità all’Anticorruzione. Certo, c’è una narrazione che dice il contrario, e la possiamo invertire parlando di più con la base.
Il Pd vorrebbe ripristinare il finanziamento pubblico ai partiti, e voi vi siete opposti. Ma non è meglio far distribuire i fondi dallo Stato piuttosto che una politica legata ai soldi delle lobby?
Io ricordo che c’è stato un referendum, con cui gli italiani hanno detto chiaramente no al finanziamento pubblico.
Il Carroccio la pensa come voi? Finora non ha fiatato sulla proposta dei dem.
Chiedetelo alla Lega.
Di certo Matteo Salvini è ostile al memorandum con la Cina.
Questo accordo vuole solo governare un processo inevitabile legandolo alle normative italiane ed europee, ossia ponendogli dei paletti. Io sono di Trieste, e faccio notare che se il porto della mia città rinunciasse ai progetti di sviluppo a compartecipazione cinese, la Cina dovrebbe solo spostarsi di poco più di dieci chilometri e destinare quelle risorse al porto sloveno di Capodistria, dove li aspettano a braccia aperte.
Salvini è così contrario perché ora vuole mostrarsi filo-statunitense?
Non ho capito la sua posizione. E forse quella della Lega è più che altro la posizione di Giancarlo Giorgetti.