Il trasporto su rotaia è crollato. Il Tav oggi è un’opera inutile
Sono un ex ferroviere che ha iniziato a lavorare 41 anni fa e per circa due anni ho svolto il mio lavoro come aiutomacchinista sui treni merci. Ho un ricordo particolare della stazione di Pontremoli: sui treni merci e sui carri a basso pianale venivano caricati camion che poi, in scali come Parma, Piacenza o Bologna continuavano il loro percorso su strada. Un po’ quello che si vorrebbe fare oggi con il Tav ma che non ci sono più tutte quelle merci e gli scali sono quasi vuoti. Me li sono andati a cercare con Google Maps: quello che si vede è desolante. Mi piacerebbe che il trasporto delle merci si sviluppasse su rotaia, ma negli anni sono state fatte scelte diverse e oggi occorrerebbe rivoluzionare tutto per poter riportare tutte quelle merci su rotaia, obbligando anche i vari possessori di camion, le società di spedizioni e le aziende a usufruire per le lunghe tratte la ferrovia, rendendo appetibile il servizio con minori costi, e che i treni merci dovrebbero avere la garanzia degli arrivi agli orari prestabiliti, cosa che non è mai successa perché l’orario del treno merci è sempre stato quanto di più elastico esiste, da qui anche la scelta di spedite direttamente via ruota. Oggi siamo in una fase inversa dove il trasporto merci su rotaia è calato verticalmente, perciò prima occorrerebbe riportare gli scali alla loro efficienza, o almeno vedere una inversione di tendenza. La domanda vera è: vogliamo fare davvero un’altra cattedrale nel deserto?
Delfo Lippi
Italiani “popolo bue”: ripartiamo dall’istruzione
Ho trovato questa frase attribuita a John Lennon: “La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile che sarò io a essere considerato un pazzo per quello che sto dicendo. È questa la cosa più folle”. Trovo straordinario che un uomo ricchissimo scriva una frase del genere: lui, divo tra i divi, parla così male della società che l’ha innalzato sulla cima dell’Olimpo. Mi chiedo perchè una massa enorme di poveri o di miserabili, anzichè parlare come lui parli come Salvini, Trump e Berlusconi. I politicanti si guardano bene dal dire che il popolo italiano è formato in gran parte da buoi e pecoroni. Perchè anche la stragrande maggioranza dei giornalisti esita a dire che se abbiamo dei politici mediocri è perchè sono retti da un popolo bue? Abbiamo il governo che ci meritiamo. Provo una gran rabbia nel vedere che solo alcuni ricchi dicono la verità. E aggiungo: quando si demolisce con ferocia la scuola, è naturale che si crei un popolo bue.
Angelo Casamassima
Per il salvataggio di Salvini incolpate noi, non Di Maio
Noi che abbiamo votato contro l’autorizzazione a procedere sul caso Diciotti non abbiamo salvato Salvini, abbiamo salvato Di Maio, e lo rifaremmo mille volte. Mentre Salvini passa le sue giornate nei comizi parlamentari ad aumentare il consenso, Di Maio deve affrontare una vertenza dopo l’altra al ministero del Lavoro, portare avanti i temi del contratto, tenere a bada la Lega, gestire tutti i problemi interni del Movimento, e spiegare in televisione ogni volta tutto daccapo. Praticamente da solo, perchè Di Battista l’ha mollato sul più bello. Luigi era all’angolo dopo il voltafaccia di Salvini che aveva cambiato idea sul processo. Era evidente che ci volevano fregare. Questi speravano che noi “stupidi grillini” saremmo rimasti inchiodati ai nostri principi fino alla fine. È Di Maio a in prima linea, ogni giorno che cerca di cambiare l’Italia, ed era chiaro che, dalla sua posizione, dover dire sì all’autorizzazione a procedere costituiva un bel problema (le ragioni magari non le sapremo mai). Meno male quindi che ha fatto decidere a noi, i “datori di lavoro”. Siamo noi ad aver impedito il processo a Salvini, non Di Maio, sia chiaro! Di Maio ha fatto sacrosanto uso dello strumento di democrazia diretta. Siamo noi, al massimo, che siamo venuti meno ai principi del movimento e abbiamo evitato il processo a Salvini. Noi siamo gli incoerenti. Che anche i cosiddetti “dissidenti” lo capiscano, una buona volta. O vadano a frignare nel Gruppo misto.
Francesco Ferraro
Troppe menzogne nel Paese, c’è bisogno di verità
Ciò che mi terrorizza della politica è la facilità e la disinvoltura con cui i suo esponenti mentono. Non troviamo neanche giornalisti degni di questa professione, anzi: nei telegiornali offrono il microfono a comizietti preconfezionati, recitati a pappagallo. La nostra Costituzione andrebbe corretta: la nostra è una Repubblica fondata sulla menzogna. Se poi vogliamo parlare di quelle trasmissioni televisive di “approfondimento politico”, queste sono in mano a regie raffinate, capaci di far interrompere dai professionisti dell’insulto e mandare in vacca qualunque ragionamento serio, mentre basterebbe togliere voce e audio a chi interrompe, o meglio non invitare più i disturbatori. Viviamo immersi in un mare di menzogne, al punto che molta gente non crede più a nulla e a nessuno, e anche persone perbene vengono risucchiate in questa sub-cultura di scetticismo e fatalismo, che si sintetizza in frasi tipo “tanto il mondo è sempre andato così”, “quando vanno al potere sono tutti uguali”, “il denaro è la sola religione”. C’è bisogno di verità.
Paolo De Gregorio