La posizione del Fatto Quotidiano sulla decisione dei 5Stelle di salvare Salvini dal processo Diciotti sta suscitando un vivace dibattito fra i nostri lettori. Lo dimostrano le centinaia di lettere ed email che stiamo ricevendo sull’argomento. E non soltanto dagli elettori dei 5Stelle. Alcuni la pensano come noi, altri sono disorientati, altri ancora dissentono dalla nostra linea condividendo quella del M5S. Perciò, come spesso facciamo, pubblichiamo le lettere più interessanti di tutti gli orientamenti (alcune precedenti, altre successive al voto di lunedì). Siamo una grande e libera comunità, con buona pace di chi tenta da 10 anni di affibbiarci etichette e padroni. Ed è bello discutere insieme di questioni di principio come quella alla base del “caso Diciotti”: fino a che punto una scelta di governo può essere penalmente insindacabile? Noi abbiamo detto la nostra: l’accusa di sequestro di persona è molto debole e controversa (ha diviso persino la Procura e il Tribunale del Riesame di Catania); ma, non ricorrendo quell’“interesse pubblico preminente” o “costituzionalmente rilevante” previsto dalla legge costituzionale sui reati ministeriali, era bene che a stabilire la liceità o meno di quell’atto fosse il Tribunale, e non la maggioranza parlamentare allargata per l’occasione a FI. Ora a voi la parola.
Marco Travaglio
Ascoltare gli elettori, non i (pochi) iscritti
Carissimo Travaglio,
la speranza che il M5S non solo votasse sì al processo a Salvini, ma non consultasse neppure la sua base, fatta di appena 50.000 iscritti, è stata rapidamente sacrificata al senso di responsabilità verso il Paese (sigh). Ci prendono pure per il culo! M5S ha avuto il mio voto da subito e, speravo, lo avrebbe avuto per sempre. Sbagliavo. Non sono come gli altri, non lo saranno mai e saranno certamente i meno peggio, come Lei ha scritto, ma devono ascoltare non solo i loro iscritti (pochi), bensì i loro elettori (moltissimi), che come per incanto sono certamente crollati dal 4 marzo a oggi. Dovranno fare i conti con il loro agire e lo faranno certamente, quando, me lo auguro, alle prossime Politiche scenderanno a un 15%. (…) Non ci resta che il Fatto Quotidiano su cui contare per obiettività e indipendenza. Per favore non deludeteci.
S. Aulizio
Non fermate il cambiamento
Caro Travaglio, e non solo come incipit di missiva, mi sei davvero caro, per un milione di motivi: ti seguo da sempre, ti apprezzo come nessuno, ti ho visto in incontri pubblici vari (ecco il confidenziale tu, anche se non ti ho mai salutato di persona) eppure, dopo gli editoriali del 19 e del 20 non riesco a capire e ti chiedo chiarimenti. Tu che dici: “Che cos’è in fondo il M. 5 Stelle, se non l’ennesimo o forse l’ultimo tentativo della gente perbene (…) di reagire all’illegalità dilagante e strafottente?(…) per non rivedere mai più certe facce e non arrendersi al cinismo della “politica sangue e merda” e del “cambiare non si può”, come puoi essere disposto a sacrificarlo per una presunta prova del nove (in realtà un amo gettato ad hoc) per far abboccare, in nome di un presunto “principio”, quei 5 stelle tiepidi e vacillanti che hanno sposato la tua posizione in proposito? Il principio, in questa circostanza, è servito a chi si oppone strategicamente a questo governo, da quando è nato! E sappiamo bene che non è stato il M. 5 Stelle a scegliersi il partner! Lasciarli dunque lavorare, per quanto possibile, sarebbe stata l’unica cosa da augurarsi, altrimenti vuol dire che anche a te sta bene, in definitiva, “il cambiare non si può” e non lo credo affatto!
Tina Montemurro
Se i 5 Stelle sono il meno peggio lo siete anche voi
“Cara Laura, potevano aspirare a diventare il meglio. Finiranno per diventare il meno peggio”. Questo concetto espresso da Marco Travaglio e diretto al M5S e in particolare a Luigi Di Maio lo trovo ingiusto e cattivo. Anche io speravo che F.Q. poteva aspirare a diventare il meglio e invece devo accontentarmi che divenga il meno peggio dei giornali.
Michele Lenti
Deluso, non li ho scelti neanche in Abruzzo
Carissimo direttore, ho letto il Suo articolo sul voto espresso sulla piattaforma Rousseau. Sono perfettamente d’accordo. Il movimento 5 Stelle ha scavato la propria fossa. Il 4 marzo alle elezioni politiche ho votato per il movimento sopra indicato, ma alle recenti votazioni nella mia regione Abruzzo, vivo a Pescara, non mi sono comportato come il 4 marzo perché temevo ciò che è avvenuto e cioè la non autorizzazione a procedere nei confronti del ministro M. Salvini. Per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza e la Quota Cento, reputo che siano misure moralmente giuste, contesto soltanto che siano state finanziate in deficit mentre potevano essere sovvenzionate recuperando la grande e vergognosa evasione fiscale.
Antonio Ammirati
Il vaccino al virus saranno le elezioni
Ha perfettamente ragione il direttore, in meno di un anno, un virus ha infettato i 5stelle ma contro i virus esistono i vaccini che si chiamano elezioni. Presto Salvini passerà all’incasso e allora noi delusi e incazzati elettori 5stelle un bel vaffa scriveremo nell’urna.
Ivan Garini
Ho votato sì, ma il voto si rispetta
Voglio esprimere il mio disappunto per il suo editoriale odierno, in particolare in cui Lei mette in risalto che il virus del berlusconismo ha infettato un po’ tutto il mondo M5S. Anche io ho votato per il sì all’autorizzazione, ma in democrazia bisogna accettare il risultato finale emerso e rispettare quanto gli iscritti a Rousseau hanno espresso. Voglio, anzi, manifestare gratitudine per aver permesso agli iscritti di potersi esprimere. Anche Lei, nel corso degli ultimi mesi ha apprezzato un cambiamento nel Movimento nell’accettare candidature dalla società civile, la probabile alleanza con altre liste civiche ed incarichi governativi a personalità che provengono da esperienze diverse. Anche il reato di abuso di ufficio sarebbe corretto distinguerlo da chi piazza un proprio parente/amico, da chi invece viene attaccato dalle opposizioni per mero opportunismo politico. Qui nessuno ha rubato, intascato tangenti o favorito qualcuno. Il M5S si sta adeguando certamente, ma questo non significa che rinneghiamo i valori essenziali per cui è stato creato e le nostre cinque stelle sono ancora la nostra stella polare da seguire. il nostro gruppo dirigente è stato l’unico a non voler interloquire con B. e di questo bisogna darne atto, non vedo come Di Maio e gli altri Ministri stiano mercanteggiando le loro poltrone. Non saremo più i duri e puri come dieci anni fa, ma l’atteggiamento degli iscritti e del gruppo dirigente non sta assolutamente rinnegando quanto Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno predicato sin dall’inizio. Sembra che talvolta Lei ed, in particolare i suoi collaboratori del Fatto, specialmente in tv, esageriate nel criticare il M5S per dimostrare all’opinione pubblica che non siete il quotidiano di riferimento di questi innominabili “grillini”.
Andrea Caneva
Pubblicate gli articoli 68 e 96 della Carta
Caro direttore, perché non pubblicate i 2 articoli della Costituzione, il 68 e il 96 mi pare, tirati in ballo a proposito e sproposito in questo bailamme di parole sul processare Salvini per la Diciotti? Magari con la disamina fatta da Di Pietro a Coffee Break su La7: molto chiara ancorché tecnico giuridica, fatta dal simbolo di Mani pulite, persona al di sopra di ogni sospetto (di piaggerie di parte) con il dono della semplicità nel parlare.
Anch’io avrei preferito che Salvini fosse sentito dal giudice (e probabilmente “assolto”) proprio per non essere – e apparire – un privilegiato extra lege, ma dopo la spiega di Di Pietro credo che non ci sia nulla da obiettare a chi ha ritenuto di non sottoporre Salvini ai giudici in base all’art. 96 della Costituzione che ne riconosce e stabilisce il diritto di non sottostare ai giudici per aver “difeso” l’interesse nazionale (lo sbarco dei migranti: scusa penosa e deleteria). Tanto meno lo si può considerare un “sequestro”, così come sono stati trattati per 5 giorni i migranti, assistiti decentemente mi pare. Tanto più che era una pressione per l’Europa menefregista.
Campanini Marzio
Caro Campanini, quei due articoli li abbiamo pubblicati più volte e li ho citati anch’io in vari articoli. È il quesito della piattaforma Rousseau che li manipola “ad usum Salvini”.
M. Trav.