Noto
Il prete rivela ai bambini: “Babbo Natale non esiste, è solo un’invenzione della Coca Cola”
L’eroe malvagio della settimana è senz’altro il vescovo di Noto, l’uomo che ha deciso di santificare le feste spifferando ai bambini la più ferale delle notizie: “Babbo Natale non esiste”. Don Antonio Staglianò ha sconvolto, dal suo pulpito, i fanciulli della città siracusana: “La Coca Cola ne usa l’immagine per accreditarsi come portatrice di valori sani”. Di fronte alle prevedibili proteste, il prete ha tenuto il punto, buttandola un po’ in sociologia: “Ho detto queste cose per fare poptheology e recuperare il senso vero della tradizione cristiana del Natale. D’altra parte – ha concluso – i bimbi sanno benissimo che Babbo Natale è papà o lo zio. Quindi nessun sogno infranto”. Il prete che ha compiuto l’uccisione di Babbo Natale, come nella canzone di De Gregori, è stato intervistato anche da Repubblica e ha spiegato che il Natale è la festa di Gesù bambino, nato in povertà, “in un culla tra la paglia che non era certamente quella spedita da Amazon, ma era invece circondata dai bisogni del bue e dell’asinello”.
Catalogna
L’ex vescovo di Solsona sposa una scrittrice di romanzi erotico-satanici e ora vende seme di maiale
A proposito di preti allegri,non si possono sottovalutare la storia e il percorso spirituale di Xavier Novell Gomà, ex vescovo di Solsona, in Catalogna. Il monsignore si è dimesso dalla sua diocesi qualche mese fa per motivi di cuore: si è innamorato di una donna. Una figura eccentrica rispetto ai valori ecclesiali: la 38enne Silvia Caballol è una psicologa, divorziata, fortunata autrice di romanzi erotico-satanici. I due si sono sposati (civilmente) e ora Gomà si è lanciato in una nuova, entusiasmante avventura lavorativa: è stato assunto da un’impresa che vende sperma di maiale. Lo scrive Vice: “I media spagnoli hanno riferito che ha iniziato a lavorare con Semen Cardona, un’azienda che produce ed esporta seme di suino di alta qualità in oltre 20 paesi in Europa, America, Asia e Africa”. Come si legge sul sito del negozio, “Prepariamo e distribuiamo seme suino ad alto valore genetico, con le massime garanzie di qualità, prolificità e di biosicurezza”. Come dire, non c’è odore di santità.
Roma Nord
“Ciao povery”, un’agenzia immobiliare di lusso si fa pubblicità irridendo chi non può permettersi una casa
“Ciao povery”. Scritto così, con la ipsilon che è il marchio della spocchia regale dei meme di Baby George. La pubblicità è comparsa sui cartelloni di Roma Nord, e dove sennò? Nei quartieri più abbienti della capitale, proprio nei giorni del tam tam e della sociologia spicciola sulla frase di Pietro Castellitto (“Roma Nord è come il Vietnam”), un’agenzia immobiliare locale ha ritenuto di farsi conoscere in questo modo, prendendo per il culo chi non può permettersi di comprare le sue case. L’azienda (di cui omettiamo il nome per non regalarle ulteriore visibilità) ha un suo approccio peculiare ma non inedito al marketing: ha scelto di farsi odiare, purché se ne parli. Oltre al claim “Ciao povery”, c’è un altro cartellone pubblicitario con uno slogan altrettanto sobrio: “Solo per chi ha domestici”. E in effetti tra i vari Parioli, Flaminio, Fleming e quartieri “nord”, a non avere domestici sono rimasti in pochini. Per tutti gli altri, non rimane che il rancore sociale. E riderci un po’ su: “Ciao sciacally”.
Atlanta Nord
Buckhead, il quartiere ricco e conservatore vuole dichiarare l’indipendenza dal resto della città
Da Roma Nord ad Atlanta Nord. Nella città della Coca Cola il quartiere dei ricchi vuole fare la secessione. I Parioli di Atlanta si chiamano Buckhead. La notizia la racconta Il Post: “Di recente un comitato di residenti del ricco quartiere di Buckhead, nel nord di Atlanta, ha proposto di separarsi dal resto della città e creare un nuovo comune perché contrario a un nuovo piano che prevede di modificare il regolamento urbanistico per permettere di costruire nuove abitazioni a basso costo, con l’obiettivo di ridurre la grave crisi abitativa della città. È un’iniziativa senza precedenti, ma è anche il sintomo di uno scontro che esiste da tempo in molte città americane, dove i tentativi delle amministrazioni comunali di autorizzare la costruzione di nuovi alloggi incontrano molto spesso la contrarietà dei residenti”. Ai pariolini di Atlanta regaliamo in prestito lo slogan per la loro guerra d’indipendenza: anche lì “ciao povery”. Anzi ciaone.
Fermo
Il finto cieco (con 20 anni di “invalidità” intascati) indica la strada alla Guardia di finanza: denunciato per truffa
Vent’anni di onorata carriera da falso invalido, nella fattispecie da finto cieco, mandati in fumo in un battito di ciglia quando il truffatore ha indicato la strada ai finanzieri in borghese, mostrando agli agenti di vederci benissimo. Lo scrive Ancona Today: “Importo intascato, circa 145mila euro dal 2001. La Guardia di Finanza di Fermo ha denunciato un dipendente pubblico con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. In un’occasione ha addirittura fornito agli stessi finanzieri, presentati come comuni passanti bisognosi di indicazioni stradali, precise informazioni sull’itinerario da seguire, indicando a gesti le strade da percorrere e dove avrebbero dovuto svoltare”. Il finto cieco, ferratissimo sugli itinerari cittadini, aveva pure un posto fisso da dipendente pubblico, che arrotondava con un assegno di invalidità tra gli 800 ed i mille euro al mese. Ora è tutto finito, ma in compenso è arrivata una denuncia per truffa aggravata, alla quale immaginiamo seguirà una lauta richiesta di risarcimento dello Stato.
Genova
Arrestato il “frenatore seriale” dei treni: un 47enne che ha bloccato 100 convogli con la manopola d’emergenza
Frenatori seriali di treni. Una categoria che ricorda gli antichi fasti di Rieducational Channel e dell’ineffabile Vulvia di Corrado Guzzanti. Ma il “frenatore seriale” dei treni esiste davvero: è un 47enne bulgaro che si divertiva ad azionare il freno d’emergenza dei convogli, attivo nelle tratte regionali tra Liguria, Piemonte e Lombardia. Finalmente è stato beccato, scrive l’Ansa: “È stato arrestato per interruzione di pubblico servizio e resistenza a pubblico ufficiale ed è in carcere a Genova ‘l’uomo che fermava i treni’, un 47enne che azionava il freno di emergenza dei convogli in modo seriale. Sono 100 gli episodi che vengono contestati all’uomo, diventato l’incubo di pendolari liguri, piemontesi e lombardi. Per l’accusa avrebbe fatto accumulare ore e ore di ritardi, a quanto pare, per divertimento. Saliva a bordo dei treni e quando il convoglio prendeva velocità azionava il freno di emergenza. In alcuni casi azionava quelli di più vagoni facendo accumulare ritardi, oppure spaccava i finestrini con attrezzi da lavoro”.
Narni
Due studentesse straniere rubano il Santa Claus del Comune, ma viene liberato da un blitz dei carabinieri
Per un Babbo Natale che non esiste, ce n’è un altro che viene liberato da un blitz dei carabinieri. Succede a Narni (Perugia), dove due studentesse straniere, per goliardia o ubriachezza, avevano rapito il Santa Claus di plastica del Comune. “I carabinieri di Narni liberano Babbo Natale – scrive serissima TusciaWeb –. Era stato sequestrato nei giorni scorsi. Stamani personale della stazione carabinieri a conclusione d’indagini scaturite dalla denuncia del furto del Babbo Natale sporta contro ignoti dal Comune, ha denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Terni due studentesse universitarie, entrambe ventenni e incensurate. (…) Le due giovani, nella notte tra il 4 ed il 5 dicembre scorso, hanno asportato il pupazzo in plastica riproducente la figura di Babbo Natale che era posto all’interno della loggia antistante il palazzo comunale. Il Babbo Natale di Narni ha così potuto riabbracciare il sindaco e assessore, alle cui amorevoli cure è stato riaffidato dal comandante della stazione, maresciallo ordinario Fausto Tartamelli”.