La Lega promette più sicurezza, ma con quali risultati?
Vorrei scusarmi con Salvini per aver dubitato della sua maturità. Mi era sembrato che con il decreto sicurezza facesse come i bambini che credono, mettendosi le mani davanti agli occhi, di diventare invisibili. Allo stesso modo pensavo volesse far sparire i migranti negando loro una veste e una collocazione legale ma mi sbagliavo. Salvini potrebbe essere, magari inconsapevolmente, uno stratega raffinato. Tutti quei migranti buttati dall’oggi al domani in strada finiranno facilmente per delinquere, confermando la linea dura della Lega, come le famose profezie che si autoavverano. Se poi coloro che si credevano accolti ed integrati trasformeranno la loro delusione in odio, ci potrebbe sempre scappare qualche attentato. Finora la Lega non ha potuto annoverare tra i pericoli di cui fa scudo all’Italia alcun atto di terrorismo di matrice islamica. A parte l’ironia, la parola “sicurezza” non è sufficiente a creare sicurezza. Ma la domanda è: quale sarà oggettivamente il risultato del decreto sicurezza?
Maria Zorino
Basta con gli steccati ideologici: non tutto il privato è “male”
Nella replica di Stefano Fassina alla proposta popolare sui beni comuni ci leggo il metodo preferito degli intellettuali, soprattutto di sinistra: sostituire al giudizio logico il giudizio definitorio. Quello di Fassina non è nient’altro che un sillogismo dialettico che si basa su premesse false. Una in particolare: il pubblico è il Bene superiore, il privato è il Male impronunciabile e il primo è ontologicamente dalla parte della giustizia contro il secondo che non può non essere male. La legge sui beni comuni è importante perché farebbe uscire anche il diritto da quel bipolarismo di cui certa sinistra si è cibato – Stato contro privato o il lavoratore intoccabile contro il padrone – e ci fa rendere conto che non tutto è bianco o nero, ci aiuta a pensare, a fare distinzioni, ad applicare le regole generali ai casi particolari. Non basta tirare stilettate al governo gialloverde per far passare l’idea che questa divisione da Berlino est e Berlino ovest è irrazionale e dannosa. Fassina deve soltanto accettare che l’assolutismo ideologico è preistoria e uscire dal suo materialismo ingombrante.
Stefano Rodotà parlava di biotecnologie, diritti sul web, aree urbane, ma anche bisogni, non solo del biglietto al Colosseo.
G.C.
Le Poste locali garantiscono un servizio sempre in ritardo
Una cartolina che mi è stata spedita da Berna il 26 gennaio ha impiegato quattro giorni per arrivare a destinazione a Perugia.
Nella stessa, odierna mattinata, un’amica in Sardegna ha ricevuto i miei “auguri natalizi più di un mese e mezzo dopo dalla data del timbro, il 12 dicembre.
Un’altra amica li aveva invece ricevuti una settimana fa, ed erano stati imbucati lo stesso giorno. Disservizi di cui fanno spese solo le isole? Occorre fare ulteriori considerazioni? Non credo convenga.
Perché il comune cittadino italiano, costantemente vessato ed ingiuriato da tutte le amministrazioni pubbliche, sicuramente si beccherebbe anche un’accusa per diffamazione se solo desse sfogo alla sua più che giustificata rabbia e costante indignazione contro le “irredimibili” disfunzioni delle stesse.
Simonetta Ascani
Io, ex migrante italiano abbraccio i 47 profughi
Ho 73 anni di cui 40 passati da immigrato tra Svizzera e Svezia. Sono antifascista da sempre e mi vergogno profondamente di essere italiano per quello che fanno a quelli che io da ex migrante chiamo fratelli. La mia è stata una vita nella bambagia mentre queste persone fuggono da guerra e miseria ma è forse un crimine cercare di stare bene? Guardacaso poi fanno pure girare la voce che al Viminale avevano il sospetto ci fossero dei terroristi sulla nave… i veri criminali sono Salvini e Di Maio, per me non c’è differenza. Ribelliamoci. Mando un abbraccio a questi 47 profughi.
Giorgio Dal Ponte
Macron critica i nostri politici ma i francesi non lo amano più
Emmanuel Macron, in Egitto, nella conferenza stampa, accanto al noto “benefattore dell’umanità” Al Sisi, ha dichiarato: “L’Italia merita dei leader all’altezza della sua storia !”. Forse ha ragione. Anche in Francia, tuttavia, dalle parti dell’Eliseo e di Matignon, non si vedono degli statisti del livello di Charles de Gaulle e di François Mitterrand. E, stando ai sondaggi, la pensano così anche i francesi.
Pietro Mancini
Il negazionismo non muore e fa male quanto l’Olocausto
La follia di Hitler ha lasciato nell’intera umanità ferite che, nel ricordo, non potranno mai rimarginarsi. Nel rivedere le immagini nei videoclip di enormi cumuli di scheletri, di scarpe, di vestiti deteriorati dalla furia umana e dal tempo, la mente si blocca. Ma ci sono quelli che negano l’Olocasuto. Saperlo mi porta ancor più a inorridire, e a tremare nell’anima per la natura distorta e disumana, al contempo, di tali pensieri.
Non si può togliere alla vita quel valore sacro e indissolubile che ci contraddistingue come esseri umani, vocati alla fratellanza e alla misericordia.
Ines e Antonio Di Gregorio