La Giunta del Senato deve decidere se Matteo Salvini ha violato la legge in nome di un interesse più alto come quello dello Stato. Il dibattito è dunque tutto politico, ma nessuno contesta i fatti oggetto dell’inchiesta della Procura di Palermo. Ecco quindi come il Tribunale di Catania, collegio per i reati ministeriali, ricostruisce la vicenda della nave Diciotti che nell’agosto scorso è stata tenuta in mare nel porto di Catania per cinque giorni dalle (mancate) decisioni del ministro dell’Interno. È sulla base di questa sequenza di eventi che la Procura di Palermo ha indagato Salvini per sequestro di persona.
14.8.2018 La Centrale operativa del Comando generale delle capitanerie di porto – Guardia Costiera (Imrcc) viene informata dell’avvistamento di un barcone con molte persone a bordo che, dopo un tentativo di intervento della Guardia costiera libica, arriva nella zona Sar (Search and rescue, ricerca e soccorso) di competenza di Malta.
15.8.2018 Alle ore 00.28, l’Imrcc, quando ancora il barcone si trova in acque Sar maltesi, allerta l’Ufficio marittimo di Lampedusa del possibile arrivo dell’imbarcazione nella sua area di competenza. Alle 8.00 chiede a Malta che intenzioni ha sul salvataggio. Il Centro di coordinamento soccorsi di Malta (Rcc) risponde che sta monitorando la situazione ma non la qualifica come “evento Sar” perché non c’è pericolo di affondamento. Quindi non interviene. Nel frattempo l’Imrcc italiano viene contattato dai migranti con un telefono satellitare: faticano a proseguire nella navigazione. Alle 20.24 l’Imrcc, preso atto dell’attendismo di Malta, informa il Dipartimento per l’Immigrazione del ministero dell’Interno che si sta preparando a intervenire qualora il barcone entri in acque Sar italiane e avanza una richiesta preliminare di Pos (Place of Safety, il porto sicuro) dove sbarcare i migranti eventualmente soccorsi.
16.8.2018 Nelle prime ore del mattino la situazione precipita. I migranti chiedono soccorsi immediati all’Imrcc: a causa del mare agitato, hanno iniziato a imbarcare acqua. L’Imrcc, preso atto dell’atteggiamento di Malta che nega l’emergenza, riceve un altro Sos dei migranti alle 3.07 e dispone l’intervento delle motovedette Cp 324 e Cp 305, pronte nelle acque Sar italiane. L’Imrcc ordina quindi il soccorso dei migranti in acque Sar maltesi, visto il pericolo di affondamento imminente del barcone. Dopo il salvataggio, verso le 4.00, le condizioni atmosferiche peggiorano e le due motovedette riparano a mezzo miglio da Lampedusa dove alle 7.43 avviene il trasbordo dei 190 naufraghi (143 uomini, 10 donne e 37 minori) sulla motonave Diciotti, nel frattempo nominata “coordinatrice Sar” dalla Centrale operativa di Roma. Alle 10 il comandante della Diciotti, Massimo Kothmeir, attiva il protocollo sanitario “Medevac” e autorizza lo sbarco a Lampedusa di 13 migranti in condizioni di salute precarie. Mentre prosegue la controversia tra autorità italiane e maltesi su chi deve indicare il porto dove sbarcare i migranti, la Diciotti staziona nei pressi di Lampedusa.
17.8.2018 La controversia tra Italia e Malta prosegue per tutto il giorno, fino a quando l’Imrcc, alle 22.15, invia al Dipartimento per l’Immigrazione al ministero dell’Interno una seconda richiesta di Pos (il porto sicuro per lo sbarco). Alle 22.44 l’Imrcc manda via mail un’analoga richiesta di Pos al Rcc di Malta.
19.8.2018 Visto che non arriva alcuna comunicazione ufficiale, la Diciotti rimane nelle acque di Lampedusa per quasi due giorni, fino a quando, nella serata, il Comando generale delle capitanerie di Porto ordina al comandante Kothmeir di dirigersi a Pozzallo, dove la Diciotti arriva alle 7.23 del mattino.
20.8.2018 Alle 8.53, l’Imrcc di Roma ordina alla nave con a bordo i migranti di portarsi a 20 miglia a est di Catania. Alle 16.43 ordina poi alla Diciotti di dirigersi verso il porto di Catania, dove attracca alle 23.49 con a bordo i 177 migranti rimasti. Il comandante Kothmeir riceve però l’ordine di “non calare la passerella e lo scalandrone”.
22.8.2018 Lo stallo continua e il Pos, il porto sicuro, non viene concesso. Dopo una esplicita richiesta del Procuratore del Tribunale per i minori di Caumia, in serata viene autorizzato da parte del ministero dell’Interno lo sbarco dei minori non accompagnati a bordo della Diciotti.
24.8.2018 Dopo altri due giorni di attesa, l’Imrcc di Roma, per il tramite del Centro Nazionale di Coordinamento (Ncc), invia una terza richiesta di Pos al Dipartimento Immigrazione del ministero dell’Interno.
25.8.2018 Nel pomeriggio, in seguito all’attivazione della procedura sanitaria “Medevac” da parte del comandante della Diciotti, sbarcano altri sei migranti che hanno bisogno di accertamenti clinici urgenti. Solo nella tarda serata il ministro dell’Interno Salvini autorizza lo sbarco dei migranti ancora a bordo. Le operazioni iniziano otto minuti dopo la mezzanotte e si concludono alcune ore dopo con il trasferimento dei migranti all’hotspot di Messina, dove vengono completate le procedure di riconoscimento e identificazione.
Le regole Dopo aver ricostruito la cronologia, il Tribunale dei ministri osserva che “l’obbligo di salvare la vita in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le nonne e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell’immigrazione irregolare”. E aggiunge che “le convenzioni internazionali in materia, cui l’Italia ha aderito, costituiscono un limite alla potestà legis1ativa dello Stato e, in base agli articoli 10, 11 e 117 della Costituzione, non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell’autorità politica (pacta sunt servanda), assumendo un rango gerarchico superiore rispetto alla disciplina interna”. L’articolo 117 della Costituzione prevede infatti che “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonchè dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”. Per questo la condotta di Salvini è considerata illegittima. Ora manca il giudizio politico su questa violazione, poi – se verrà concessa l’autorizzazione a procedere – ci sarà un processo e una sentenza.