1998. David Mills, l’avvocato d’affari inglese che alla fine degli anni 80 ha costruito il “comparto B” della Fininvest all’estero, utilizzato per accumulare fondi neri da usare per ogni sorta di reati, viene convocato come testimone in due processi-chiave per Berlusconi: quelli per le tangenti alla Guardia di Finanza e a Craxi (All Iberian). I vertici del Biscione gli promettono una lauta ricompensa se mentirà per Silvio. Mills esegue e, fra il 1999 e il 2000, riceverà dai conti esteri Fininvest una mazzetta di 600 mila dollari (per cui verrà condannato in primo e secondo grado per corruzione giudiziaria e poi salvato in Cassazione dalla prescrizione; Berlusconi invece verrà giudicato a parte grazie alle sue leggi auto-impunitarie e prescritto già in primo grado).
Stesso anno, altro depistaggio del processo All Iberian: come emergerà dai diari segreti di Yasser Arafat, pubblicati vent’anni dopo dall’Espresso, Berlusconi paga il capo dell’Olp per dichiarare che 10 dei 23 miliardi versati estero su estero a Craxi nel 1991 erano in realtà destinati alla causa palestinese.
9 ottobre. Il governo Prodi viene sfiduciato per un solo voto alla Camera per mano di Rifondazione comunista. Al suo posto arriva il governo di Massimo D’Alema, sostenuto da un pezzo di centrodestra al seguito di Francesco Cossiga e Clemente Mastella.
31 dicembre. Dell’Utri viene sorpreso e filmato dalla Dia a Rimini mentre incontra un falso pentito, Pino Chiofalo, che sta organizzando un complotto per screditare i veri pentiti che accusano Dell’Utri e i boss di Cosa Nostra. Chiofalo patteggia la pena e rivela: “Dell’Utri mi promise di farmi ricco”. Dell’Utri smentisce, ma il gip di Palermo dispone la sua cattura. La Camera (a maggioranza Ulivo) nega l’autorizzazione all’arresto, così come ha appena fatto con Previti salvandolo dalle manette per le mega-corruzioni giudiziarie.
1999, maggio. Carlo Azeglio Ciampi viene eletto presidente della Repubblica dopo Scalfaro. Dell’Utri si candida al Parlamento europeo, nel collegio Sicilia-Sardegna. Dalle intercettazioni ambientali di alcuni uomini di Bernardo Provenzano, si sente uno di loro, Carmelo Amato, raccomandare ai “picciotti” di votare per lui. “Purtroppo dobbiamo portare a Dell’Utri, lo dobbiamo aiutare perché se no lo fottono. Se passa lui e sale alle Europee, non lo tocca più nessuno, ma intanto è sempre bersagliato da qua, ti pare? Perché hanno detto di no là (la Camera ha appena detto no all’arresto, ndr). Pungono sempre, questi pezzi di cornuti (i magistrati, ndr), compare”. “Si sta lavorando, ci dobbiamo dare aiuto a Dell’Utri, perché se no questi sbirri non gli danno pace”. “Purtroppo ora a questo si deve portare in Europa… Dell’Utri… Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr)”. In altre conversazioni emergono rapporti tra Dell’Utri e Pierino Di Napoli, il boss che consegna i soldi della Fininvest a Riina. Il 13 giugno Dell’Utri viene eletto al Parlamento europeo, dove entra subito nella commissione Giustizia.
2000. Dopo la sconfitta del centrosinistra alle Regionali, il premier D’Alema si dimette, sostituito da Giuliano Amato (al suo secondo governo), che completa l’harakiri del centrosinistra. Muore il boss Vittorio Mangano, di nuovo in carcere al 41 bis dal 1995, pochi giorni dopo essere stato condannato all’ergastolo per duplice omicidio. Berlusconi e Dell’Utri lo definiranno “eroe” perché non ha mai parlato.
2001. La campagna elettorale per le elezioni politiche è un lungo monologo del favorito Berlusconi contro i “comunisti” (memorabile il “Contratto con gli Italiani” siglato a Porta a Porta sulla scrivania in ciliegio messa a disposizione da Bruno Vespa), mentre il candidato di centrosinistra Francesco Rutelli rinuncia a qualunque polemica e balbetta in attesa della scontata sconfitta. Gli unici elementi di disturbo vengono da alcuni programmi tv: Satyricon di Daniele Luttazzi con un giornalista che parla dei rapporti fra il Cavaliere e Cosa Nostra; Il raggio verde di Michele Santoro e il Fatto di Enzo Biagi, che rilanciano quel tema, del tutto oscurato dalla classe politica. Indro Montanelli avverte gli italiani del pericolo di un “regime” con “la destra del manganello” e un appello di intellettuali (fra cui Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso, Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Paolo Flores d’Arcais, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini) mette in guardia dai pericoli che corre la Costituzione. Tutto inutile.
13 maggio. Berlusconi stravince le elezioni alla guida della Casa delle Libertà e torna a Palazzo Chigi dopo sette anni. In Sicilia il centrodestra fa cappotto: 61 collegi su 61. Anche Dell’Utri viene rieletto, questa volta come senatore. Il boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro, intercettato in quei giorni, parla con il mafioso Salvatore Aragona: “Con Dell’Utri bisogna parlare”, anche se “alle elezioni del ’99 ha preso degli impegni, e poi non s’è fatto più vedere”. Guttadauro aggiunge che Dell’Utri ha preso accordi direttamente con l’anziano capomafia Gioacchino Capizzi, capomandamento della Guadagna, la stessa famiglia mafiosa di Bontate, di Teresi e dei Pullarà. Poi Guttadauro annuncia l’intenzione di scatenare una campagna di stampa contro i pentiti e il carcere duro. Aragona gli segnala Lino Jannuzzi, giornalista del Foglio, di Panorama e del Giornale: “Buono è… ha scritto il libro contro Caselli, un libro pure su Andreotti ed è in intimissimi rapporti con Marcello Dell’Utri. Io sono stato invitato al Circolo, che è la sede culturale e intellettuale di Dell’Utri”.
Il Cavaliere vorrebbe ministro della Giustizia il leghista Roberto Maroni, che però ha una condanna definitiva per resistenza a pubblico ufficiale: Ciampi dice no e lo fa dirottare al Welfare. Il Guardasigilli è un altro leghista, Roberto Castelli, ingegnere meccanico specializzato in abbattimento dei rumori autostradali. Nessuna obiezione dal Colle per altri ministri o sottosegretari con pendenze giudiziarie: Bossi (condannato definitivo per la maxitangente Enimont), Brancher (condannato in appello per finanziamento illecito e falso in bilancio) e Sgarbi (pregiudicato per truffa al ministero dei Beni culturali, di cui ora è sottosegretario). E soprattutto Berlusconi: prescritto in Cassazione per la tangente di All Iberian a Craxi; prescritto in appello per le mazzette alla Guardia di Finanza; indagato a Caltanissetta per le stragi di Capaci e via D’Amelio (caso che sarà poi archiviato); indagato a Madrid per lo scandalo Telecinco; imputato in sei processi in Italia (quattro per falso in bilancio: Lentini, All Iberian-2, Sme-Ariosto-2, consolidato Fininvest; e due per corruzione giudiziaria: Sme-Ariosto-1 e lodo Mondadori).
(10. continua)