La divisa da pompiere significa tolleranza e sacrificio
Il ministro Salvini continua ad apparire in tv con le giacche delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco. Da pompiere veterano, dissento da lui per i seguenti motivi: l’ingresso nel Corpo nazionale è dettato da durissime selezioni, psicofisiche attitudinali, con prova di mestiere: si giura sul rispetto della Costituzione e non si discrimina nessuno, indipendentemente dalla religione, dalla razza, dalle opinioni politiche, dal colore della pelle.
Qui noto con grande fastidio, la discrasia comportamentale del ministro. Il vigile del fuoco vede cose che il ministro Salvini non riuscirà mai neanche a immaginare e si diventa umili, compassionevoli e tolleranti nei confronti di chiunque. Il Corpo nazionale si trova in fondo alla classifica europea dei salari, in media 1.300 euro al mese. È invece fra i primi posti nell’Eurofire per basso numero di eventi e decessi. Il vero distintivo sulla divisa del corpo dei vigili del fuoco sono una normativa all’avanguardia sulla prevenzione degli incendi, sui materiali e soprattutto grande professionalità a tutti i livelli, svolta con vero spirito di abnegazione.
Se il ministro Salvini vuole proprio dimostrare sensibilità e attenzione, può farlo con aumenti di organici, adeguamenti salariali e stipendi come tutti gli altri corpi dello Stato. Altrimenti è solo “chiacchiere e distintivo”.
Giuseppe Romeo
Propongo una “pizza sospesa” in solidarietà con Sorbillo
Non sono napoletano ma sento una particolare vicinanza con quella città per la cultura che ha donato con le eccellenze e per quante persone ironiche e umane ho incontrato tra le sue vie.
Purtroppo c’è la camorra, che vuole sottomettere un popolo, che invece reagisce.
Come ha fatto Gino Sorbillo, proprietario della sua storica pizzeria, colpito nuovamente da una bomba della malavita. Siamo in molti – in tutto il Paese – a essere orgogliosi del suo coraggio, ma vorremmo anche dargli un segno concreto del nostro sostegno.
Pertanto, chiederei al sindaco Luigi de Magistris di istituire un conto corrente – garantito dal Comune di cui è alla guida – affinché si possa donare il costo di una “pizza sospesa” fino ad arrivare alla somma necessaria per i lavori di ripristino della pizzeria di Gino Sorbillo.
La criminalità organizzata si batte con l’onestà organizzata.
Massimo Marnetto
Godetevi le cene “inciucio” ormai vi restano solo quelle
L’articolo del direttore Travaglio sulla “cena delle beffe” svela di un raduno di persone che va al di là di ogni comprensione logica. Una riunione talmente variegata che se non conoscessimo la storia del nostro paese, dove l’inciucio era il collante di ogni governo, non ci avremmo creduto. Con quella strana legge elettorale che non poteva far vincere nessuno forse volevano arrivare ancora al solito governo tecnico, ma il 32% del Movimento 5 Stelle li ha spaventati. Ma si mettano il cuore in pace, qualunque cosa succeda non governeranno mai più con il loro vecchio sistema.
Omero Muzzu
I calmi parlamentari inglesi, dei “lord” rispetto ai nostri
Volevo far notare come il Parlamento britannico nei suoi componenti, stia seduto composto, senza aver di fronte un giornale, un telefonino, una qualsiasi cosa che serva per distrarsi e non ascoltare il dibattito. Al contrario il nostro Parlamento usa e abusa pure della manina. Un voto per la democrazia britannica? Otto.
Giovanni Colasanti
L’Europa chiede scusa adesso, ma piange sul latte versato
Il presidente Juncker a fine mandato ha ammesso che con l’austerità si è esagerato. Ma è tardi. Quando c’è stata la crisi greca dov’era la solidarietà?
Gabriele Salini
DIRITTO DI REPLICA
Ho letto l’articolo di Marco Lillo del 16 gennaio “A quell’incontro non si doveva andare”. Nell’articolo è scritto tra l’altro quanto segue: “C’erano poi alcuni ex membri del Governo Berlusconi come Giulio Tremonti e Gianni Letta, ecc”. Al proposito mi permetto di fare notare che nella sera della serata ero a Mosca.
Giulio Tremonti
Nel passaggio citato dell’articolo ci riferivamo agli ospiti previsti sulla locandina dell’evento, non a quelli che poi sono effettivamente andati (e questo vale anche per l’avvocato Alberto Bianchi, pure lui dato per presente e invece assente). Se non era chiaro, grazie alla precisazione del professore Tremonti, ora lo è.
M.L.
I NOSTRI ERRORI
Per un errore redazionale, una frase del testo di ieri di Barbara Spinelli sulla Brexit è uscita incompleta. Questo il testo corretto: “Quel che si spera è che preservi unilateralmente, come primo atto, i diritti dei residenti inglesi nel proprio territorio: raccomandando l’allineamento delle procedure nazionali in materia di residenza e permessi di lavoro alle ‘migliori pratiche’ già prospettate in alcuni Paesi membri, e garantendo che tali diritti includano non solo il soggiorno nei singoli Stati ma anche il libero movimento nell’intero spazio dell’Unione”. Ce ne scusiamo con l’autrice e con i lettori.
FQ