Tra gli italiani, ci sono più confusione e sfiducia
Non bisogna essere virologi o scienziati per prendere atto di alcuni fatti: 1) il paziente zero di omicron, vaccinato con due dosi e munito di Green pass, rischiava di infettare tutta Caserta rimanendo sconosciuto; 2) è evidente che il Green pass sia uno strumento inutile se non associato ad altre misure; 3) il dottor Galli ha chiarito che i vaccini a mRNA si possono creare in breve tempo se si conosce la sequenza delle mutazioni. Domanda: perché non si è creato un vaccino per la variante Delta visto che, come dicono in tv, la perdita di immunità è riferibile proprio alla mutazione Delta? A parte le perplessità, non abbastanza chiarite sulle vaccinazioni ai bambini, e il mancato uso di altri vaccini utilizzati con successo in altre parti del mondo (Cuba, Giappone ecc.), non vi sembra che stanno facendo di tutto per alimentare i dubbi e la sfiducia della gente?
Carlo Szokoll
Sì, purtroppo i migliori amici dei no-vax sono molti di quelli che dicono di combatterli e, con questo caos comunicativo, portano acqua al loro mulino.
M. Trav.
Come mai siete contro l’obbligo vaccinale?
Perdonatemi, vi prego di confutare in modo comprensibile questa mia logica: se è difficilissimo controllare tutti i passeggeri nei mezzi di trasporto, come vi sento spesso dire, perché siete contro l’obbligo vaccinale?
Dante
Caro Dante, perché non basta decidere che il vaccino è obbligatorio per assicurarsi che tutti i non vaccinati se lo facciano inoculare. Si potrà al massimo multarli. Ma, anche se pagassero eventualmente le multe (oggi lo Stato riesce a incassare solo il 4% delle ammende), continuerebbero a non vaccinarsi. A meno che non si introduca il Tso, cioè la vaccinazione forzata con l’intervento delle forze dell’ordine. Lei se le immagina le conseguenze, con 7 milioni di non vaccinati?
M. Trav.
Le vostre solite volgarità ai danni di Berlusconi
Quando Travaglio attacca gli avversari con la stessa volgare (ahimè, sì) veemenza che usa nei confronti di Berlusconi, mi viene in mente la celeberrima sentenza d’Orazio che, nell’occasione, vi cito, a guisa di monito, per esteso: “Est modus in rebus sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum”. Io la considero una regola aurea da non violare per nessun motivo. Capisco l’intento di correre dietro alla parte più becera dei lettori, ma così facendo si finisce per fomentarli e, nel contempo, disgustando i lettori più temperati, che mi auguro costituiscano la maggioranza. In ogni caso non vorrei vedere Travaglio nel ruolo di arruffapopoli. Per la simpatia che nutro nei suoi confronti, mi duole rivolgere questa aspra reprimenda, ma proprio non riesco a farne a meno.
Giampiero Bonazzi
Quella che lei (in buona compagnia di Violante) chiama volgarità è la sentenza della Cassazione che lo assolve sul caso Ruby, confermando il “collaudato sistema prostitutivo” nelle sue ville. La volgarità è di chi paga le prostitute, non di chi lo racconta chiamando le cose con il loro nome.
M. Trav.
Il “peccato” di Conte e i telefonisti delle lobby
“Se non ci fosse stato il virus, Conte starebbe ancora là”. Questa frase l’ho sentita a Controcorrente, da parte del conduttore di Porta a Porta. Sono rimasto sconvolto per il messaggio, anche se non mi è mai importato nulla di quanto ha sempre detto lo scrittore di libelli annuali e di quei politici uguali a lui, quanto piuttosto la risposta che non mi so dare circa il male che il prof. Conte faceva. Se non rispondeva a chi lo chiamava al telefono per perorare i propri interessi, faceva benissimo e spero tanto che possa tornare per far di nuovo tremare quei telefonisti.
Fabio De Bartoli
Montezemolo sta ancora leggendo i suoi “paper”?
La lettura dell’inchiesta sui neo-spalloni mi ha fatto tornare in mente che anche il nome di Luca Montezemolo comparve tra i Panama Papers dello studio Fonseca, e che lo stesso rispose che, prima commentare l’accaduto, avrebbe dovuto leggere alcune carte. Ricordo male, o la lettura è ancora in corso?
Francesco Busalacchi
Il netto peggioramento della crisi energetica
Nel mondo si accentua la preoccupazione per la crisi energetica, che sta peggiorando, ma in Italia l’argomento è poco trattato, mentre invece ci riguarda tutti i maniera cruciale. Dal costo dell’energia dipende l’intera economia, e se non fronteggiamo questo pericolo, non solo sarà vanificata ogni possibile ripresa, ma rischiamo la stagnazione, o perfino la recessione. Sono consapevole di avere una particolare attenzione per questo problema, ma non ritengo di esagerare. Anzi, non sto drammatizzando eccessivamente la gravità della situazione, piuttosto è il governo che dovrebbe spiegarmi il suo imbarazzante silenzio sulla questione. Non c’è alcun riferimento a questa emergenza, che non viene nemmeno percepita come tale. Tutto ciò mi sembra davvero surreale.
Cristiano Martorella