Quello che c’era dall’inizio sostiene che rimpiangere ciò che è stato è inutile: “Il M5S del 2005, come quello del 2013, non esiste più da anni. Guardare sempre al passato non serve”. Max Bugani, assessore del Comune di Bologna all’innovazione, trasparenza e semplificazione, non ama la nostalgia.
Domani gli iscritti del M5S voteranno per decidere se chiedere o meno il 2 per mille. È il cambio di pelle finale? O un tradimento?
Facciamo paragoni con un passato che non c’è più. Invece vanno fatti i conti con quello che il M5S è oggi e che vuole essere domani. Se vuoi giocare nella politica ai livelli più alti non puoi tenere le mani dietro la schiena, altrimenti gli altri ti colpiscono più facilmente.
Diversi parlamentari sono contrari al 2 per mille. E per Alessandro Di Battista il M5S continua “ad avvitarsi su se stesso”.
Dipende da quali sono gli obiettivi. Tutti sanno quanto voglio bene ad Alessandro. È legittimo lavorare da fuori e organizzare eventi in piazza, fare controinformazione o stimolare riflessioni. Ma per spostare una percentuale dello 0,5 in politica bisogna dialogare, contaminare, confrontarsi. Non voglio insegnare nulla a nessuno, ma a Bologna come M5S stiamo realizzando dei punti che erano nel nostro programma da 10 anni, proprio oggi che siamo in maggioranza con il 3 per cento.
Pensa che Di Battista possa davvero fare un partito?
Questo non lo so. Ma occupare uno spazio da terzo polo quando la destra è al 50 per cento rischia di diventare un regalo a Salvini e alla Meloni.
Giuseppe Conte è un leader sotto assedio, soprattutto interno.
Credo che Conte sia un’occasione per il Movimento. In questo momento mi sembra che alcuni 5Stelle abbiano l’atteggiamento di chi vuole morto Sansone assieme a tutti i filistei. Mi pare chiaro che qualcuno voglia indebolire Conte, ma senza avere un piano B.
Qualche nome?
Ogni giorno leggo di attacchi che vanno a minare l’autorevolezza di Giuseppe. E mi chiedo quale fine abbia chi fa queste cose.
Però anche Conte ha commesso errori, dalla gestione dei capigruppo al diktat Rai presto rientrato.
L’operazione di Conte è tutt’altro che semplice, e se gliel’avevano descritta come tale non volevano il suo bene. Dare forza e identità al M5S che aveva ottenuto i suoi obiettivi principali e che si trovava con mille voci diverse al suo interno non può essere facile. Dopodiché tutti facciamo errori, ma in una squadra tra compagni ci si aiuta.
Grillo lo ha irriso sulla Rai: “È uno specialista dei penultimatum”.
Conosco Beppe da 15 anni e mi ha sempre detto che un comico deve essere pronto a tutto per una battuta.
Lei sta in giunta assieme al Pd e a una coalizione larghissima. Ma l’idea di un Nuovo Ulivo a livello nazionale che effetto le fa?
Io sono stato fortunato perché ho avuto un Pd bolognese e un candidato sindaco con cui condividiamo molti obiettivo, e che hanno chiuso la porta ai renziani e all’area più destrorsa al loro interno. Però ciò è accaduto anche perché per tre anni abbiamo lavorato assieme a un progetto.
Virginia Raggi cos’è oggi? Una risorsa o una rivale per Conte?
Per me prima di tutto è un’amica ed è stato un onore lavorare con lei in questi anni. Virginia sarà fondamentale per far crescere il progetto di Conte.
Quanto costa al Movimento stare nel governo Draghi?
Io sono stato molto critico dall’inizio di fronte a questa scelta. E continuo a soffrire di fronte alle scelte sul lavoro e la legalità.
Il Movimento esploderà nei voti per il Quirinale?
Mi auguro che ci sia massima compattezza, perché il M5S davanti a sé ha una nuova pagina bianca da scrivere e una prateria nel campo progressista su temi come l’ambiente e la legalità. Ma sono solo un mediano e non sarò io a decidere la strada futura.