Già alle scuole elementari, la maestra, nell’introdurci ai primi basilari elementi di matematica, ci raccomandava di “non confondere le pere con le mele”. Sorge il dubbio che questo semplice, ma fondamentale suggerimento, sia spesso dimenticato durante questa pandemia, a iniziare col tormentone giornaliero dei casi positivi, finalmente chiamati contagi e non confusi con i malati. Ogni giorno vengono comunicate le percentuali di tamponi positivi, lasciando intendere che sia la percentuale di infetti sull’intera popolazione. Questa è una frazione, con al numeratore il numero di nuovi eventi registrati durante il periodo di osservazione (i positivi) e al denominatore il numero di persone a rischio d’ammalarsi all’inizio del periodo d’osservazione, quindi tutta la popolazione residente. Invece s’è lasciato intendere per incidenza la percentuale dei risultati positivi rispetto al numero di test effettuati che, ovviamente, non corrisponde all’intera popolazione. Per intenderci, nella citata frazione, il denominatore dovrebbe essere circa 60.000.000 e non, più o meno, 200.000, che corrisponde al numero di test giornalieri effettuato. Per avere un’incidenza indicativa, potremmo analizzare almeno un campione significativo di tutti i residenti. I dati che vengono forniti, invece, si riferiscono a un campione “sporco”, cioè che comprende solo coloro che si sottopongono al test, spesso per sintomi o per contatti. Ciò favorisce una risultante percentuale più elevata, falsa. Ancor più preoccupante è ciò che sta accadendo con i dati dei bambini. Come comunicato dalla Società Italiana di Pediatria, durante la pandemia, nella fascia di popolazione 0-19 anni (credevamo i bambini fossero compresi da 0 a 12) “sono stati confermati 791.453 positivi di cui 8.451 ospedalizzazioni, 249 ricoveri in terapia intensiva e 36 deceduti”. La popolazione da 0 a 19 anni (bambini?) è pari a circa 10 milioni e mezzo. La matematica, tralasciando l’errore di età, ci dice che l’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva è stata pari a 0,0023 e quella dei decessi è stata 0,0003. Queste già minime percentuali si abbassano drasticamente se osserviamo la fascia 0-12, cioè i veri bambini.