Quelli degli ultimi giorni non sono scioperi giusti
È vero che gli scioperi, da quando esistono, sono praticati dalle minoranze e gli altri molto spesso erano tacciati da fascisti e crumiri, ma non tutte le rivendicazioni sono uguali. Infatti molte di quelle del passato sono entrate a far parte delle regole della vita dei lavoratori, mentre protestare come stanno facendo i no-vax contro la possibilità di mantenersi in salute è tutta un’altra cosa, rappresenta la summa del nostro tempo. Quindi, caro Travaglio, cerchiamo di chiamare le cose con il loro nome ed evitiamo di tirare righe e paragoni impropri.
Angelo Di Fant
E chi decide quali sono gli scioperi giusti? Il governo? E che diremmo se a decidere che uno sciopero è cattivo fosse un governo di centrodestra? Tutti i precedenti antidemocratici che si stanno creando col governo Draghi verranno usati da qualunque governo futuro. E chi li avrà subiti senza reagire se ne pentirà amaramente.
M. Trav.
Per sopravvivere, M5S deve tornare alle origini
Alla luce dei risultati delle Amministrative, nonché dell’alto numero di astenuti, non trovate che al M5S convenga decisamente togliere la fiducia a Draghi e ritornare alle origini, come tutti noi aspiriamo? Sarebbe l’ultimo tentativo per evitare che sparisca.
Alessandro Sparvoli
Caro Alessandro, non vedo rischi di sparizione: le elezioni politiche sono diverse e per certi versi opposte alle Comunali. E il ritorno alle origini è impossibile, perché è cambiato il mondo e perché il M5S ha guidato due governi. In ogni caso ho sempre sostenuto che Grillo suicidò il M5S facendolo entrare senza condizioni nel governo Draghi.
M. Trav.
Rainews ignora “Il Fatto”: Ma sarà un caso, vero?
La rassegna stampa in onda nella nottata del 16 ottobre su Rainews 24 era tutto un coro trionfale sulla fermezza di Draghi nel fronteggiare la sfida dei No Pass. Tutte le testate sono state passate in rassegna, tutte tranne una, quella del Fatto. E vabbè, sarà un caso.
Francesco Scotillo
Certo: purtroppo non è un caso che ci tocchi finanziare con il canone una Rai talmente asservita al governo Draghi da farci rimpiangere quella asservita a Berlusconi.
M. Trav.
La dinastia dei Borbone non va mai al plurale
Per la seconda volta in pochi giorni sul Fatto, il nostro giornale, un giornalista, citando la dinastia Borbone, declina il cognome al plurale. La prima volta ho creduto che si fosse trattato di un errore di stampa e, poiché l’errore si è ripetuto, ritengo doveroso segnalare tale imprecisione.
Maria Marino
Cara Maria, hai ragione! Mai più “Borboni”!
M. Trav.
Riconfermato il sindaco di Trieste con solo il 21%
Il riconfermato sindaco Roberto Dipiazza ha “vinto” con un miserabile 21% di voto della città. Trieste non è di destra, è solo profondamente delusa. Il centrosinistra lo sfidava con nove candidati. Questo ha aumentato i non-votanti e gli ha regalato la vittoria. È molto triste constatare che otto mesi fa avevamo pienamente ragione nell’indicare ai candidati alternativi che dovevano unirsi in un progetto più alto e importante. Sarebbe stato quello il solo modo per ridare fiducia ad almeno la metà dei concittadini demotivati. Hanno scelto “ognuno per sé”, e abbiamo perso tutti. Tutti, anche Dipiazza, perché essere il sindaco del 21% della città non è certo una vittoria!
Paolo Angiolini
Il Pd ha sempre trovato i soldi per le banche
Il Green pass era nato con l’intenzione di invogliare la fascia d’età dei 50/60enni scoperti dal vaccino. Non mi sembra che il governo dei migliori sia riuscito nel suo intento. Sono d’accordo con la linea del Fatto: il governo dovrebbe trovare i soldi per i tamponi, per non lasciare tutti i lavoratori a casa e fermare la produttività del Paese. Ho sempre sentito Letta dire che i test gratuiti sarebbero “un condono per i no-vax”. Be’, diciamo che per salvare le banche i soldi li hanno sempre trovati durante questi ultimi anni.
Giovanni Caggegi
DIRITTO DI REPLICA
L’impegno per la ricostruzione post-sisma nel Centro Italia da parte della Croce Rossa Italiana è ben noto a tutto il Paese e costante nel tempo. Siamo sgomenti, pertanto, per gli attacchi immotivati del sindaco Andrea Ianni di Isola del Gran Sasso, secondo cui le scuole donate sarebbero “marce perché ora ci piove dentro” (come riportato nel pezzo di Antonio D’Amore sul Fatto Quotidiano del 17 ottobre). L’affermazione lascia esterrefatti per due motivi: il primo è perché il sindaco non ha mai comunicato alla Croce Rossa formalmente il problema tecnico; il secondo per aver dato notizia della vicenda alla stampa in modo fuorviante e lesivo, non solo dell’immagine della Cri e dei donatori, ma veicolando notizie palesemente errate.
La scuola di Isola del Gran Sasso realizzata dalla Croce Rossa è attiva da gennaio 2020 ed è il frutto di donazioni per 1,6 milioni di euro: ospita 180 studenti e nell’edificio è presente una sede Cri e un presidio psicologico. Un luogo, pertanto, dove l’Associazione opera costantemente, tanto che siamo venuti a conoscenza del problema pochi giorni fa non dal Comune, ma direttamente dai nostri operatori e abbiamo già effettuato un primo sopralluogo tecnico. Il problema delle perdite dal tetto negli spogliatoi della palestra non compromette assolutamente l’attività didattica che è, infatti, tuttora attiva. La Croce Rossa è stata contattata informalmente dal sindaco Andrea Ianni solo sabato scorso e sei ore dopo, senza attendere da parte nostra alcun intervento, ha iniziato ad attaccare la Cri sulla stampa. Da parte della Croce Rossa c’è la massima volontà e sollecitudine nel voler ripristinare la funzionalità completa della struttura scolastica e intervenire con ogni forma e mezzo.
Croce Rossa Italiana