“Sono talmente tante le stragi in Italia che non si ricordano tutte”. È l’amara considerazione di uno dei partecipanti al sit-in di ieri in piazza Santissimi Apostoli, nel centro di Roma, del comitato “Noi, 9 ottobre” composto dai tanti familiari delle vittime delle stragi, proprio nella “Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientali e industriali” istituita nell’anniversario della strage del Vajont, quella che i manifestanti hanno definito “la madre di tutte le stragi” avvenuta nel 1963. Una giornata che segna “per la prima volta la nascita del coordinamento di tutte le associazioni di parenti, ma non solo, che non si rassegnano alle disgrazie impunite” avvenute in Italia ai danni di innocenti per incuria e mancanza di sicurezza. Si definiscono “sopravvissuti ma soprattutto persone che dopo aver subito una calamità vengono abbandonate dallo Stato”. In piazza erano rappresentate oltre 50 anni di stragi: dal Vajont a Rigopiano, dal ponte di Genova al terremoto di Amatrice e del Centro Italia, dalle stragi ferroviarie di Viareggio e di Andria-Corato, al disastro aereo dell’Istituto Salvemini fino disastro della Moby Price e quella continua, ormai quotidiana, dei morti sul lavoro. Presenti anche Moni Ovadia e il senatore M5S, Sergio Romagnoli.
I parenti, gli amici e le associazioni dei tanti morti sono scesi in piazza per rivendicare il bisogno di giustizia. E a loro dire la nuova legge Cartabia “non fa giustizia per nessuno e mette a rischio prescrizione molti processi”, come ad esempio quello di Rigopiano o dell’incidente ferroviario di Andria e Corato, o dei tanti processi per l’amianto o gli incidenti sul lavoro. “I politici così facendo – hanno spiegato le associazioni – credono che si accorcino i processi, ma la realtà è che bisogna assumere cancellieri e magistrati”. Oltre alla riforma delle norme che regolano i tempi della prescrizione per i disastri ambientali e sul lavoro, chiedono, tra l’altro, la modifica delle norme del Codice penale sul reato di disastro, la creazione di una Procura nazionale unica specializzata per i disastri che riguardano reati sulla sicurezza del lavoro, ambientali, calamitosi e anche alimentari e di modificare la legge n.101/2011 che “minimizza le responsabilità”.