I 5Stelle devono iniziare a farsi rispettare dal Pd
Egregio Travaglio, il risultato elettorale veramente modesto dei 5Stelle dimostra quanto sia stato un suicidio la grande ammucchiata nata tra le forze di destra (Lega, Forza Italia, Italia Viva) e Pd, Sinistra e appunto M5S, nata con la giustificazione della grande emergenza sanitaria ed economica. Ho votato i 5Stelle perché denunciavano quotidianamente quella politica non al servizio della comunità, fatta di corruttela e concussioni accertate spessissimo dalla magistratura. Anche la coalizione con il Pd è zoppa: perché votare per i loro candidati è giusto e corretto, mentre per quelli 5Stelle decisamente meno. Bisogna continuamente farsi rispettare, altrimenti i risultati elettorali saranno come quello attuale, veramente scarso. Lei è d’accordo con la mia?
Francesco Magnetti
Sì.
M. Trav.
Le periferie dimenticate sono un brutto segnale
Ma la cosiddetta “periferia”, quella che alle ultime elezioni nei grandi Comuni d’Italia (Roma, Milano, Torino e Napoli) ha preferito rimanere a casa, è di destra o di sinistra? A fine Ottocento, ai tempi di Edmondo De Amicis, non avremmo avuto dubbi. Basta leggere il suo romanzo-inchiesta La carrozza di tutti del 1899 ambientato a Torino, dove la periferia dell’ex capitale è abitata dalla “gente del popolo” (in buona parte classe operaia), mentre la borghesia torinese (“gente della signoria”) risiede nel centro. Ma oggi, nel 2021? Secondo molti nelle nostre periferie si cela una buona fetta di “populismo” e “sovranismo”. Inutile sottolineare che quel bacino elettorale, che sia di destra, di centro o di sinistra, è molto importante per il futuro del nostro Paese.
Stefano Masino
Un grazie alle sindache Raggi e Appendino
Come cittadina vorrei ringraziare Chiara Appendine e Virginia Raggi per il loro coraggio, la loro autonomia, la loro determinazione e la loro onestà. Per non essere due cheerleader della politica come ce ne sono tante in tutti gli schieramenti; per aver dato un po’ di speranza nella possibilità che possano essere proprio le donne a cambiare veramente la politica. Travaglio ha ragione quando dice che hanno governato molto meglio di chi le ha precedute: vivendo a Torino, per quanto riguarda l’Appendino, ho potuto valutarlo direttamente, mentre i risultati di queste elezioni hanno dimostrato che non erano pochi i cittadini romani contenti della Raggi. Ora chi verrà dopo di loro potrà iniziare da un’amministrazione in gran parte risanata, spero che almeno questo venga loro riconosciuto. Quello che in questi anni mi ha stupita è stata la pochissima solidarietà femminile (nel mondo della politica e dell’informazione) per l’accanimento che c’è stato nei loro confronti, della Raggi in particolare. “Basta che sia donna” (grilline escluse, aggiungerei) è un’affermazione che non mi ha mai vista completamente d’accordo, a maggior ragione se nasconde dell’incoerenza e dell’ipocrisia. Certe turbo-femministe, paradossalmente, mi sono sembrate persino disposte a mostrarsi in qualche modo soddisfatte che la Meloni, pur lontana anni luce dalle loro idee politiche e dai loro valori, sia la prima donna leader di partito, mentre a proposito di queste due giovani donne coraggiose e determinate al governo di due grandi città come Roma e Torino, non mi pare di aver sentito, non dico degli apprezzamenti, ma nemmeno qualche obiettivo compiacimento al femminile. Sulle due sindache purtroppo è pesata la prevenzione nei confronti di un movimento antisistema. Comunque, grazie Virginia, grazie Chiara.
Enza Ferro
Le elezioni nei Comuni con meno di 100 persone
In relazione alle recenti elezioni, con stupore ho constatato l’esistenza di Comuni con pochissimi abitanti, meno di 100 persone, con quindi relativo sindaco e assessore che vengono eletti da quattro gatti di elettori. Ma non sarebbe forse il caso di accorpare questi microcomuni, con un conseguente risparmio di strutture amministrative e di poltrone politiche?
Stefano Tacchini
I NOSTRI ERRORI
Per un errore di impaginazione ieri abbiamo troncato una frase di Claudio Michetti dall’articolo di Daniela Ranieri intitolato “I salotti tv nella disperazione, Carlo affondato dagli exit-poll”.
La frase completa è la seguente: ‘Michetti, su tutti i canali, pensa ancora di stare alla radio romana e attacca un pippone antiburocratico inenarrabile: “Se non si muove la MACCHINA, non si rilascia al cittadino la CAPACITÀ di fare qualcosa…”. Non lo ascolta né gli risponde nessuno’. Ce ne scusiamo con l’autrice con i lettori.
Ieri, a corredo dell’articolo “Boom preferenze: Feltri e la nipote del Duce”, è stata inserita una foto di Marcello Pittella anziché quella (giusta) del fratello Giovanni Pittella, vincitore delle elezioni a sindaco di Lauria (Pz). Ce ne scusiamo con gli interessati e con i lettori.
Fq