Tracollo Pd che regge solo a Reggio. Tracollo pure dei 5Stelle che si fermano attorno al 6%. Ma anche un De Magistris bloccato al 18,1% a cui non è riuscita la rivoluzione sperata e che rischia di non entrare in Consiglio regionale a causa della legge elettorale. La stessa sorte spetta all’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano: non potrebbe essere eletto per la recente condanna ma la sua lista, al momento, è comunque sotto il quorum. Non pervenuto, infine, Mario Oliverio che, ormai relegato al passato, con la sua lista si ferma all’1,7%. Era tutto scritto l’esito delle Regionali in Calabria: un film già visto alle elezioni del 2020. Allora vinse Jole Santelli di Forza Italia, oggi stravince Roberto Occhiuto. L’ex capogruppo dei berlusconiani alla Camera dei deputati ha sfondato con il 55% dei voti, più o meno lo stesso risultato della presidente della Regione scomparsa nell’ottobre dello scorso anno. Più di Occhiuto, in questa tornata elettorale, ha fatto l’astensionismo: è andato a votare, infatti, solo il 44,36% degli aventi diritto. Insomma: circa un milione di calabresi è rimasto a casa. Questo è l’unico dato certo che conferma il trend delle precedenti elezioni regionali la cui batosta, alla luce dei risultati di ieri, a distanza di tempo non è stata ancora compresa da un centrosinistra ormai in crisi di identità.
Se la vittoria del centrodestra, infatti, era scontata, una sconfitta così non l’aveva considerata nemmeno il Pd che, a differenza del 2020, si è presentato in coalizione con il M5S e con “Tesoro Calabria di Carlo Tansi” che, alla precedente tornata elettorale, correva pure da solo. Oggi erano tutti insieme a sostegno della candidata Amalia Bruni che si è fermata al 25,5%. In politica due più due non fa quattro e, infatti, a scrutinio in corso il risultato dell’alleanza è inferiore a quello che da solo il centrosinistra, targato Pd, aveva ottenuto un anno e mezzo fa. Il disastro è in casa dem con Letta che si limita a fare gli auguri a Occhiuto e a ringraziare la scienziata Amalia Bruni. Ma anche dalle parti dei Cinque Stelle dove i comizi del presidente Conte negli ultimi giorni sembravano aver ridato entusiasmo ai grillini. Le urne, però, hanno confermato quanto è siderale la distanza dal 2019, quando il movimento è stato il più votato alle europee.
La Calabria si sveglia, quindi, come si era addormentata: con il centrodestra al governo, ma con la novità che il Pd non è più il primo partito della Regione. Con il 12,1%, infatti, cede il passo a Forza Italia che, con circa il 19%, è stata la più votata in Calabria. Più del doppio, quindi, dei consensi di Fratelli d’Italia (8,7%) e della Lega (7,9%). Se ai voti di Forza Italia si aggiungono poi quelli della lista collegata, “Forza Azzurri” (7%), i berlusconiani hanno superato il 26%. Non c’è partita e questo consentirà a Roberto Occhiuto maggiore autonomia anche rispetto agli alleati. Nonostante Salvini ostenti sicurezza (“Io sono un uomo di parola”), la verità è che la Lega già rivendica il ticket promesso al presidente facente funzioni Nino Spirlì mentre il partito della Meloni attende l’esito delle urne.
Con un quinto delle sezioni scrutinate, in serata Occhiuto parla già da presidente e dedica la vittoria a Jole Santelli: “Ci guarda. A lei dedico questa vittoria che è al di sopra delle aspettative”. È stata la sua prima dichiarazione. E ancora: “Conquisterò la fiducia da domani con i fatti”.