Tutte le credenze e le religioni sono in grado di indicare un punto e una modalità in cui si scivola nell’inferno. Le predicazioni esortano a tenersi alla larga, perché in quel punto l’umanità deve credere con forza che il castigo sarà tremendo, continuo, e che non è pensabile alcun ritorno.
Gli esseri umani sperano di tenersi alla larga dalla tremenda scivolata, con precauzioni, espedienti e tentativi di coprire ciò che avvicina a quella fenditura, sempre in cerca di una via di fuga. Decine di migliaia di uomini, donne e bambini poveri hanno pensato di sfuggire alla loro vita già in bilico sull’orlo senza tregua della criminalità più spietata, spostandosi oltre il confine di un Paese normale, dove il bene e il male non sono che i fatti abituali della vita, si può sfuggire al pericolo immediato di morte, ci si può allontanare dalla violenza bestiale.
Nessuno poteva sapere che la violenza bestiale, sotto insegne, bandiera e divise americane, li aspettava alla mitica frontiera americana e che era cominciato un periodo della vita umana in cui la frontiera non aveva bisogno di dichiarare guerra per identificare e colpire un nemico. Adesso la mattanza era libera, scatenando fruste, cavalli e uomini armati sull’orlo di un fiume che non si deve valicare per nessuna ragione, e dove, comunque, ogni metro, ogni passo, vale più della vita di ognuno di quei disperati. Noi tutti, insieme alle vittime degli zoccoli dei cavalli e della frusta dei poliziotti, guardiamo la disgustosa serie di eventi e ci domandiamo come può accadere visto che la tragedia si compie in territorio americano. cioè nel Paese che fin dall’origine si è candidato per salvare il mondo. Dove, come è avvenuto il tremendo inganno di un luogo che si è presentato per secoli come luogo di salvezza, nonostante il suo carico di trasgressioni, e all’improvviso apre, proprio dove dovrebbe esserci e c’era stata in passato, salvezza, una botola infernale che fa precipitare chi cerca rifugio nel peggio, dove comandano indifferenza, crudeltà e ferocia?
È comune ormai la frase “l’America è cambiata” ma – nonostante la brutta e squallida sosta di Trump – nessun esperto aveva previsto la portata della caduta e una nuova, tremenda tendenza di precipitare addosso agli altri, di fare agli altri tutto il male possibile, pur di tenere al sicuro gli americani. Sappiamo tutti che, anche prima degli anni vergognosi di Trump, l’America si era spaccata.
La spaccatura più importante è, ovviamente, fra ricchi (immensamente ricchi) e poveri nel senso di un popolo fermo, sottomesso ed esposto alle peggiori superstizioni. Su questo popolo la chiesa cattolica americana, rigorosamente avversa al Papa, si è attribuita un ruolo di guida che conduce ai peggiori comportamenti, un mondo di disciplina che taglia due percorsi: verso la politica liberal (che un tempo era la politica dei cattolici) e verso l’audace riformismo di Bergoglio, a cui invece si dedicano calunnie e disprezzo. La spaccatura americana però è molto più complicata di ricchi contro poveri. Una parte dei ricchi è di sinistra, almeno sul versante della solidarietà e nel non abbandono dei poveri. Ma una parte molto vasta dei poveri è di estrema destra: sovranismo, populismo, suprematismo bianco, alimentata da una accanita propaganda di false credenze, false persuasioni, false informazioni.
Qui nascono il movimento “Black lives matter” (piccoli gruppi rivoluzionari di neri decisi a difendersi) e le aggregazioni, sempre più forti in periferia, di potere bianco. Qui nasce il tentato assalto al Campidoglio e le folle che improvvisamente compaiono per tenere fermo e debole il governo. Il governo è fermo e debole, con un presidente che prende strane decisioni come preda di un continuo disorientamento. C’è un rapporto fra le frustate del Texas e il ritiro improvviso, totale e immensamente dannoso (soprattutto per l’abbandono inatteso e mortale che ha creato) dall’Afghanistan.
Il legame è in piena rottura con la campagna elettorale e con i Democratici liberali che hanno eletto Biden, e un rapido e poco onorevole orientarsi del nuovo presidente su un mondo di cui aveva promesso la fine, E così è accaduto l’incredibile: per decine di migliaia di haitiani i confini-salvezza degli Stati Uniti sono diventati le porte di un inferno e la loro speranza, abbandono e disperazione. Come accade spesso, chi chiude le frontiere lo fa a suo danno. L’economia americana dipende in misura grandissima dal lavoro messicano e sudamericano. Ma il voltafaccia di Joe Biden, considerato il leader dei liberal americani, ha ritenuto utile e conveniente adottare il pacchetto Trump. Nella storia e in politica, “utile” e “conveniente” sono due parole che annunciano il peggio.