Ci sono due protagonisti eccezionali nel libro pubblicato da Longanesi Processo alla Russia, di Sergio Romano. Il primo è l’autore, che compone una straordinaria ricerca antologica sulla Russia mentre nasce e attraversa con concitata grandiosità la parte di storia che la maggior parte dei lettori conosce; e che ogni volta si apre con un cambiamento incredibile e inatteso e ogni volta si chiude con una grande vittoria (a volte su se stessi) e con un brutta ferita.
Sergio Romano ha la mano fredda del giornalista senza mandanti che registra sul posto, mentre le cose accadono. Ha il coinvolgimento caldo di un narratore che dà valore a stati d’animo e sentimenti di persone e della folla (e ci tiene a offrire di volta in volta il ritratto del nuovo personaggio che ha cambiato il mondo, da un angolo o da un dettaglio della storia russa). E ha la prontezza dell’analista politico: pesa subito il nuovo evento e lo usa come unità di misura dei fatti seguenti, che incontra e ci racconta.
Nei capitoli e persino nei frammenti e in singoli paragrafi di questo libro, a Romano importa di farci sentire il peso e il senso di ciò che è accaduto o sta accadendo mentre racconta (la storia da quando esiste la Russia la conosciamo). In questo modo, un universo fisico e politico che cambia continuamente in modo radicale, invece di essere una serie di eventi (anche grandiosi, anche spaventosi, anche terribili) diventa “la storia”.
Romano riesce a fare del suo libro (che non è un processo alla Russia ma la straordinaria narrazione di un Paese ogni volta da riconoscere) una grande immagine affollata e stremata, gloriosa e sconfitta, in cui tragedia, vendetta, e successo, spettano di volta in volta a personaggi diversi, regimi diversi, eroi diversi, che il più delle volte incarnano l’orrore e la gloria in un unico momento o episodio o persona.
Ma l’altra rivelazione del volume, che finge di essere solo una straordinaria antologia di storia di quel Paese, è in apparenza una realtà ovvia ma di solito la meno notata e discussa: l’immensa grandezza fisica della Russia. Il testo di Sergio Romano riflette il modo di respirare e di espandersi che mostra, lungo il percorso di alcuni secoli di storia, come si dilati la Russia, a cui noi guardiamo come a una realtà stabile, come quella che siamo abituati a conoscere per ogni altro Paese.
Questi tre elementi, le figure dei personaggi e loro imprese orride o gloriose, il territorio che si espande, il susseguirsi di eventi grandi, terribili e capaci di cambiare il corso della storia di tutti, sono le tre intuizioni che hanno guidato Sergio Romano a comporre un libro profondamente nuovo e diverso come Processo alla Russia.
Processo alla Russia Sergio Romano – Pagine: 208 – Prezzo: 18,60 – Editore: Longanesi