In Italia – Agosto è cominciato sulle orme di luglio, tra caldo intenso e incendi al Centro-Sud e piogge sovrabbondanti al Nord. L’ennesima vampata nordafricana ha portato i termometri a 42,3 °C a Bari e a 44,3 °C a Lentini, poi la rinfrescata di venerdì è stata breve e già la calura sta tornando. Le correnti da Sud-Ovest che insistono da un mese e mezzo lasciano sottovento e in siccità estrema tutto il versante orientale della penisola facilitando gli incendi, come a Pescara, mentre hanno continuato a subissare d’acqua le Prealpi intorno a Como e Lecco. Fino a 189 mm di pioggia sono caduti in 16 ore mercoledì 4 agosto nel Triangolo Lariano, altre piene torrentizie, frane e interruzioni stradali dopo quelle del 25-27 luglio, ed esondazione del lago a Como. Timori per la diga di Pagnona (Lecco) come dopo il nubifragio del 12 giugno 2019, evacuato un campeggio a Dervio. Inoltre violenta colata detritica su un hotel edificato in area a rischio a Riva del Garda, e straripamenti dell’Isarco e dell’Adige a neanche un anno dall’episodio del 30 agosto 2020. Degni di memoria anche il furioso scroscio da 115 mm di pioggia in un’ora che il 30 luglio ha allagato Gemona (Udine), e la devastante grandinata del 1° agosto intorno a Pordenone, con chicchi da almeno 8 cm di diametro. Ma nei prossimi giorni tornerà tempo anticiclonico e molto caldo anche al Nord.
Nel mondo – Malgrado la relativa frescura e le grandi piogge in Europa occidentale, il sistema satellitare Eu-Copernicus evidenzia che luglio 2021 nell’insieme del continente è risultato il secondo più caldo dopo quello del 2010 con 1,6 °C sopra la media dell’ultimo trentennio, per effetto della calura straordinaria dal Mediterraneo orientale al Baltico (luglio più rovente mai registrato in Ungheria, Lituania e Lettonia). Inoltre è stato il terzo mese in assoluto più caldo al mondo dopo luglio 2016 e luglio 2019. Canicola infernale e vasti incendi continuano in Grecia e Turchia, 47 °C presso Salonicco, fiamme alle porte di Atene e popolazioni evacuate via mare. Un caldo soffocante insiste pure in Kazakistan (45 °C), nell’Ovest americano (record di 32,6 °C a Yellowknife, Canada), in Messico (50,4 °C, primato nazionale di caldo per agosto), e opprime gli atleti olimpici in Giappone (38,4 °C a Fukushima). Altri roghi forestali dalla California, alla Finlandia, alla Siberia, episodi non nuovi ma sempre più frequenti ed estesi anche a latitudini più nordiche per colpa dell’incremento di temperature, siccità ed evaporazione. Infatti, oltre che di antropocene, ormai gli scienziati parlano di “pirocene”, termine coniato nel 2015 da Stephen Pyne, storico dell’ambiente all’Università dell’Arizona, per identificare l’era verso cui ci incamminiamo, sempre più segnata dal fuoco. Anche la troppa acqua genera crescenti disastri e secondo il team FloodList, sostenuto da Eu-Copernicus, luglio 2021 è stato particolarmente funesto con 124 eventi alluvionali e oltre novecento vittime nel mondo. Il caldo non ha risparmiato la Groenlandia con punte anomale di 20 °C e una massiccia fusione glaciale pari a 8,5 miliardi di tonnellate d’acqua nella sola giornata del 28 luglio, che sarebbero sufficienti a ricoprire l’Italia con uno strato di quasi 3 cm! Questi enormi apporti d’acqua dolce nel Nord Atlantico instabilizzano la circolazione oceanica di cui la Corrente del Golfo è parte, rendendola suscettibile di futuro collasso con gravi alterazioni globali del tempo atmosferico, sostiene, su Nature Climate Change, Niklas Boer del Potsdam Institute for Climate Impact Research. Notizie preoccupanti mentre si attende l’uscita, domani, della sintesi del primo volume (Climate Change 2021: The Physical Science Basis) del sesto rapporto Ipcc sui cambiamenti climatici, frutto della migliore scienza mondiale sul tema.