È un’organizzazione segreta cattolica, fondata in Messico negli anni della Guerra fredda e della Rivoluzione cubana, quando gli Stati Uniti, il potere politico, economico e il clero combattevano il comunismo in America Latina e nel mondo. Si chiama El Yunque, ovvero l’incudine. È di estrema destra, accusata di avere una natura paramilitare e di operare come un servizio di intelligence, ed è una delle entità che ricorre con frequenza nel database di oltre 17mila documenti interni all’organizzazione spagnola Hazte Oir, che ha appena rivelato WikiLeaks, in esclusiva con Il Fatto, il giornale spagnolo Publico, quello tedesco Taz e il magazine messicano Contralinea.
I file non riguardano solo El Yunque: aprono uno squarcio nella vita quotidiana dell’organizzazione ultra-cattolica Hazte Oir, con sede a Madrid, e in quella del suo braccio internazionale, CitizenGO. Dal 2013 CitizenGO punta a mobilitare l’opinione pubblica mondiale, dall’Europa all’America fino alla Russia, contro aborto, eutanasia, diritti della comunità Lgbtqi, con un attivismo digitale fatto di petizioni, raccolte fondi, mobilitazioni ed eventi. Come il tour dell’autobus che nel 2017 lanciava messaggi contro le persone transgender: “I bambini sono maschi. Le bambine sono femmine”. CitizenGO, assieme all’organizzazione “madre” Hazte Oir – vivaio di candidati per il partito Vox – sono nella galassia degli organizzatori del famoso World Congress of Families, che nel 2019 si tenne con non poche polemiche a Verona (presente, tra gli altri, Matteo Salvini).
Quello che i file ora rivelano è che, almeno fino al 2014, Hazte Oir e CitizenGO hanno avuto contatti anche con esponenti del Vaticano e del mondo cattolico non reazionario, come per esempio monsignor Vincenzo Paglia, oggi presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Nel 2014, quando Paglia li incontrò, guidava il Pontificio Consiglio per la Famiglia. “Si è mostrato veramente avvicinabile”, scriveva HazteOir nel suo report interno. E di Marco Tarquinio, direttore del quotidiano dei vescovi Avvenire, dicevano: “Era desideroso di collaborare con noi”. Mentre di monsignor Stanislaw Rylko, allora al Pontificio Consiglio dei Laici, annotavano: “Non ci ha incontrato… è evidente che è influenzato da qualcuno che [gli consiglia] di evitarci almeno per il momento”. Oggi, sia Paglia che Tarquini, interpellati dal Fatto, prendono le distanze. “Nell’ambito del suo incarico di allora, mons. Paglia ha incontrato esponenti di associazioni e movimenti appartenenti al mondo cattolico, di diverse posizioni, per approfondimenti e scambi di idee”, dichiara il suo staff, aggiungendo: “Oggi non ha contatti col movimento indicato”. E Tarquinio: “Li incontrai, su loro richiesta, in quell’unica occasione: vennero per illustrare la loro iniziativa. Non si muovono con uno stile come il nostro e non abbiamo più avuto rapporti. La posizione del giornale e quella mia personale sono note e testimoniate ogni giorno da ciò che pubblichiamo (compresi i miei editoriali sul World Congress of Families di Verona). Ci costano critiche continue e spesso violente proprio da quei settori di opinione”.
Gli oltre 17mila documenti rivelati da WikiLeaks arrivano in piena guerra di religione e di politica sul ddl Zan, e permettono anche di ricostruire i profondi rapporti di Hazte Oir e CitizenGO con la destra cattolica e cristiana Usa e con gli ultraconservatori russi – come il ricchissimo Konstantin Malofeev e Alexey Komov – oltre che di scoprire una fittissima rete di donatori, dalla Spagna agli Stati Uniti. Nel caso dell’Italia, si tratta perlopiù di cittadini che inviano piccole somme, ma secondo un file del 2015, in Italia si sono registrati almeno 6.230 donatori che avevano versato a CitizenGO anche una sola volta. Il numero più alto di donatori in Europa, dopo la Polonia, culla del cattolicesimo reazionario.
Ci sono poi 460 file, nel database, sull’organizzazione El Yunque. Emersa pubblicamente nei primi anni del 2000, grazie al giornalista messicano Alvaro Delgado e al suo lavoro di ricerca sull’Archivo General de la Nación, i membri di El Yunque sono accusati di operare come fossero spie, di usare tecniche per evitare intercettazioni o pedinamenti, di porre sotto controllo i membri dell’organizzazione di cui non si fidano… Di questa setta si parla anche nei cablo della diplomazia americana rivelati da WikiLeaks nel 2010: veniva definita “l’organizzazione religiosa segreta cui alcuni membri conservatori del Pan [il Partito di destra del Messico] a quanto pare appartengono”.
Il database rivelato da WikiLeaks non contiene alcuna pistola fumante che dimostri che Hazte Oir sia controllata da El Yunque. Contiene invece copia di numerose azioni legali e richieste di rettifica contro chiunque negli anni si sia azzardato a mettere in relazione le due organizzazioni. Tra queste, c’è una lettera dell’avvocato e senatore leghista Simone Pillon che, agendo per conto di Hazte Oir, nell’aprile del 2015 chiedeva al sito di informazione cattolica Aleteia di rettificare un suo articolo proprio perché quest’ultimo collegava Hatze Oir a El Yunque.
Il database contiene anche una guida marcata come “riservata” su come gestire le comunicazioni coi media nel caso in cui ponessero “domande difficili su El Yunque”. Tra queste: “El Yunque esiste?”. La risposta suggerita: “Non ho prove dell’esistenza di una tale organizzazione”. Il Fatto Quotidiano ha contattato sia Hazte Oir e CitizenGo sia l’avvocato Pillon. Non hanno risposto.